I sei "grandi" del Tour si controllano a vicenda

I sei "grandi" del Tour si controllano a vicenda I sei "grandi" del Tour si controllano a vicenda Ne approfittano le figure meno note - Il nuovo leader della classifica è un ex-fattorino dei telegrafi Da uno dei nostri inviati BAGNÈRES DE BIGOBRE, lunedì mattina. Sempre più strano, questo Tour edizione 1939. Ieri, sul traguardo della prima tappa pirenaica, battagliata con bella ener™*gia dalla squadra belga, ha vinto si un uomo di Acrts — Il giovane Janssens — ma 11 Belgio ha perso la maglia gialla, passata sulle spalle del regionale francese Vermeulln, un biondino nato 24 anui fa a l'arlgl e cho già da ragazzo adoperava-la bicicletta dal momento che era fattorino del telegrafo. Gli assi, 1 famosi favoriti, si sono limitati piuttosto a lungo a marcarsi a vicenda. Davanti, In fuga, c'era un gruppetto con qualche atleta pericoloso, tipo Hoevenaers, Desmet e Favero. Ma 1 campioni nemmeno hanno dato un colpo di pedale in più dello stretto necessario per non cadere per terra. Ai piedi del Tourmalet, il loro distacco oscillava sul 13 minuti, e solo sulle prime rampe, Rivière, Ganl, BahamontcB e Annaert accelerarono 11 ritmo. La cronaca, vi racconta le fasi della salita. A noi basta accennare all'ordine di passaggio sulla vetta e all'ordine d'arrivo. In cima al Tourmalet, di fronte a un pubblico entusiasta e disciplinntissimo, dopo i fuggitivi, che non interessavano troppo la classifica, Gaul e Bahamontes transitarono con V e 8" di vantaggio su Blvièré e Annaert e con 4' e 12" nei confronti di una pattuglia nella quale figuravano, tra gli altri, Baldini, Anquetil, Bobet, Graf, Anglade e Robinson. All'arrivo, questi vantaggi erano In buona parte sfumati. Gaul e Bahamontes, pur scendendo con un coraggio superiore all'abitudine, tagliarono il traguardo solo con 1' e 24" nei riguardi della pattuglia di Bai- dinl che, correndo a rotta di collo, era riuscita ad agguantare Rivière e Annaert. Tiriamo i conti: nulla di nuovo, nulla che non fosse prevedibile In partenza. Gaul e Bahamontes sono senza dubbio gli scalatori più In gamba, ma il loro ritmo rallenta troppo In discesa, al contrarlo di Baldini, ohe, un po' Incerto lungo la rampa, guadagna poi il terreno perduto con volate eccezionali di coraggio. Btvièro ha tentato il colpo: il tentativo non gli è riuscito, Il suo sforzo, per quanto generoso, non ha sortito alcun frutto. E, nel panorama generale del Tour, pur con un punto di lievissimo vantaggio per Gaul e per Bahamontes, la situazione è rimasta avvolta nell'Incertezza. Le vedette si equivalgono, la loro classe e la loro abilità sono, dal più al meno, sullo stesso livello. Tanto ohe, alla fine, forse non sarà più la semplice classe a contare, sarà Invece la resistenza alla fatica, la capacità di soffrire, l'abitudine alle pesanti sfacchinate. A meno che questo non sia un Giro del « tipo Wolkowlak ». I favoriti della corsa, proprio per quell'equilibrio di cui dicevamo, si sorvegliano nell'unica preoccupazione di evitare a qualcuno della « compagnia dei campioni » di prendere il largo e di trionfare. Quattro, in particolare, sono gli nomini che si montano la guardia, Anquetil, Rivière, Bobet e Baldini. E 1 loro interessi, in cosi netto contrasto, talvolta . combaciano in un'assoluta Identità d'obbiettivo. Ieri, l'esemplo più classico. C'erano Ganl e Bahamontes davanti. Fin tanto che anche Rivière rimase davanti, Bobet e Anquetil non aiutarono Baldini nella caccia. Ma, raggiunto Sivière, lo stesso recordman dell'ora, insieme con Bobet, con Anquetil e con il campione del mondo, si trovarono nelle stesse necessità. Un vero spettacolo, l'accordo del quattro nell'inseguimento. Torniamo ai discorso di prima: questo accordo concorre a creare una volta di più quell'equilibrio che la gara vorrebbe un giorno o l'altro spezzare. SI spezzerà, o almeno è probabile. Ha incomincia a profilarsi, sia pnre In modo molto tenue, la possibilità ohe questo equilibrio continui. Verrebbero di turno allora 1 favoriti di rincalzo. Anquetil, Rivière, Bobet e Baldini, si fanno la guerra tra di loro e insieme fanno la guerra a Gaul e a Bahamontes, ma 1 sei, almeno finora, non hanno badato ad altri atleti che, ricchi di buone doti, hanno raggiunto posizioni notevoli in classifica generale. Per convincersene, basta dare uno sguardo alla graduatoria che si è stabilita Ieri sera a Bagnères de Bigorre. E' in testa Vermeulin, ma nessuno pensa all'ex postelegrafonico come a nn serio avversarlo. Sembrano Invece pericolosi 1 tre belgi, Desmet, Hoevenaers e Janssens, rispettivamente secondo, terzo e quarto, e pericoloso pare pure Anglade, piazzato al nono posto. Un quadro, Insomma, che serve In anticipo da campanello di allarme, anche se la eorsa ancora cosi lunga è In grado di offrire ogni sorpresa. In questo quadro, che per noi è discretamente consolante, dal momento che Baldini, magari staccato in salita, si ò affacciato all'arrivo in compagnia dei tre capitila francesi, una nota stonata: Favero, Il ragazzo veneto era nella fuga « buona », ha attaccato 11 Tourmalet con 16' di vantaggio sugli assi, ma è giunto a Bagnères con sbalorditivo ritardo. Una crisi terribile, sconvolgente, ohe ha tolto al nostro capitano nnmero 2 ogni possibilità di successo finale. Sarà già tanto se Favero tirerà avanti, malconcio com'è. Al suo posto si è fatto luce il giovane Bono. Nonostante una foratura capitatagli quando il traguardo era ormal in vista, il bresciano è giunto ottavo ed è sesto in classifica. Baldini alla pari, Favero in giù, Bono in su. Il bilancio di Alfredo Binda va in altalena. GIGI BOCCACINI Bono, uno del migliori tra gli italiani nella prima tappa dei Pirenei, al passaggio sul valico dei Tourmalet (Telefoto)

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