I sorprendenti progressi compiuti dalla squadra italiana di atletica

I sorprendenti progressi compiuti dalla squadra italiana di atletica I sorprendenti progressi compiuti dalla squadra italiana di atletica Gli azzurri sono stati sconfitti di stretta misura dalla Germania, considerata tra le più forti compagini del mondo - Le ottime prove di Berruti, Martini, Cavalli, Lievore e Cristin La squadra italiana d'atletica leggera, battuta di stretta misura dalla Germania e vittoriosa sulla Finlandia per 108 a 100 nel confronto triangolare disputato sabato e domenica scorsi a Roma ha confermato, quasi allo scadere della stagione, i nettissimi progressi compiuti. Il confronto internazionale svoltosi all'* Olimpico » aveva due scopi da raggiungere: raffrontare il valore della compagine azzurra con la validissima pietra di paragone costituita dalla rappresentativa tedesca; fornire chiarimenti ai tecnici che debbono formare una squadra forte ed in perfetta efficienza per il meeting internazionale che — sempre all'« Olimpico » — verrà effettuato l'il ottobre. Sembrerà forse strano a coloro che non sono profondi conoscitori dell'atletica leggera, parlare di conferma ai progressi compiuti invocando la testimoniroiza di un match perso. Bisogna allora chiarire che la Germania rappresenta attualmente una delle massime potenze in campo atletico maschile, preceduta soltanto in una ideale classifica di valori mondiali, dagli Stati Uniti e dalla Russia. Contro i tedeschi, all'* Olimpico >, la sconfitta degli azzurri era prevista. Solo si discuteva sull'entità del punteggio a nostro sfavore. Ebbene, con un paio di atleti meglio preparati nella specialità dei 3000 m. siepi (da noi poco praticata) e con almeno un saltatore (in alto o con l'asta) in grado di inserirsi nella lotta per le prime posizioni, avremmo potuto — per la prima volta nella storia degli incontri con la Germania — chiudere il co..to alla pari. A questa considerazione c'è poi da aggiungere che altrettanto sorprendente è stata l'affermazione dell'Italia sulla Finlandia, nazione per molti anni all'avanguardia del progresso atletico. Il paragone con la Germania, abbiamo detto, si è risolto favorevolmente per gli azzurri, nonostante la sconfitta. La nostra rappresentativa ha lottato con impegno e con serie- tà assoluta; nessuno dei ragazzi in gara ha mancato la prova, anche se le prestazioni di taluni sono parse inferiori al loro standard abituale. Era importante, soprattutto, saggiare la consistenza nervosa degli atleti in lizza, la loro tenacia, lo spirito di sacrificio che avrebbero saputo mettere in mostra. E gli azzurri, guidati dal quarantaduenne Adolfo Consolini, hanno tutti superato la prova. Note confortanti sono venute, dal * triangolare » di Roma, per i tecnici nazionali. Splendidamente confermata la superiorità attuale di Livio Berruti sul suo più quotato rivale europeo del momento, il tedesco Germar, attuatasi secondo il pronostico la vittoria di Meconi nel getto del peso, hanno preso importanza — considerando la statura degli avversari che essi avevano di fronte — le esibizioni di Moreno Martini (400 ostacoli), Enzo Cavalli (salto triplo), Carlo LiCrSvvenelanudesumfrspdetodamansepechminspridostnciimli iiiiimmiiiniiiiiiiiimiiimiini iiiiliiiMi Lievore (giavellotto), Manlio Cristin (martello). Mazza e Svara (110 ostacoli). Martini, ostacolista toscano ventiquattrenne, si è ripetuto nel tempo-record italiano della specialità: 51"4. Cavalli ha nuovamente superato il limite dei 16 metri nel triplo, e la misura segnata (16,05) è di tono mondiale. Il più giovane dei fratelli Lievore, lottando allo spasimo con gli specialisti tedeschi e finlandesi, ha ritrovato la vena felice ed ha mandato l'attrezzo a sfiorare i 77 metri. Mazza e Svara (venti anni il primo, ventiquattro il secondo) si sono riproposti per la regolarità dei risultati che stanno conseguendo a ritmo continuo. Manlio Cristin infine, ventitreenne martellista spezzine, si è affacciato alla ribalta internazionale vincendo una prova in cui i pronostici più ottimistici lo vedevano al terzo posto. Un suo lancio, particolarmente, ha bene impressionato: un lancio di ol¬ MiimiiiiiMiiiiM iiiiiiiiiillliilliiiiiiiiiiiiMiii tre 60 metri, nullo di un soffio. Forse, con un po' di buona sorte, anche l'Italia ha trovato in questa specialità il suo « uomo nuovo ». Chiusa la parentesi del « triangolare », si aspetta con interesse l'ultima, (forse ci sarà ancora un incontro con la Polonia, a novembre, ma su scala ridotta) grande manifestazione atletica dell'anno, in Italia. A Roma, sulle piste e sulle pedane dello Stadio Olimpico, si daranno convegno il 10 e l'il ottobre prossimi alcuni dei più famosi atleti del mondo. Ci saranno russi, tedeschi, polacchi, svedesi, ungheresi, francesi, cecoslovacchi, rumeni, iugoslavi. Un nome per tutti: quello del recordman mondiale del disco, il polacco Edmund Piatkowski. A Roma, tra quindici giorni, la migliore espressione dell'atletismo europeo darà lustro ad una delle più attese manifestazioni agonistiche del l'annata g. bar. iiiiiMiiiiiiini mmiiiiniiiii i iiiiii