Dalla calligrafia si può prevedere se un matrimonio sarà felice

Dalla calligrafia si può prevedere se un matrimonio sarà felice Dalla calligrafia si può prevedere se un matrimonio sarà felice Chi usa lo stampatello è un artista, chi ritocca le lettere è un inquieto, chi fa pendere le righe è un pessimista - Come scriveva Napoleone (Nostro servizio particolare) Parigi, 29 settembre. «Fai vedere come scrivi e ti dirò chi sei », è il motto che circola fra le duecento persone circa, in maggioranza donne, giunte da tutti i Paesi del mondo, esclusi quelli di oltre cortina, per le «Giornate grafologiche internazionali », che si svolgono sotto il patrocinio dell'accademico di Francia André Maurois. In tre giorni di lavori una quarantina di comunicazioni saranno fatte da eminenti periti, psicanalisti, personalità della medicina, della tecnica e delle scienze su numerosi argomenti, specialmente per quanto riguarda la applicazione dellu grafologia allo studio "ell'individuo, alle sue possibilità, al suo carattere, alle sue tendenze. Viene consigliato, ad esempio, ai datori dì lavoro di far scrivere una pagina a tutti coloro che presentano domanda di assunzione e dì far esaminare quel testo da un grafologo, il quale dirà se l'individuo è serio, onesto, lavoratore, ordinato... Lo stesso dovrebbero fare i candidati al matrimonio, perché le promesse dell'epoca del fidanzamento sono una cosa, e la vita in comune per tanti anni un'altra cosa. Esaminando le lettere che i fidanzati si sono scritte, non per leggerne il contenuto, che può essere menzogna, ma per studiare le caratteristiche della calligrafia, il calligrafo dirà se gli interessati hanno o meno la possibilità di andare d'accordo. L'Italia è rappresentata a queste giornate grafologiche parigine dal triestino Oscar Del Torre, perito presso il Tri¬ bunale civile della Corte di appèllo di Genova, Egli ha letto una lunga esposizione di carattere tecnico sulla differenza fra i due metodi principali della grafologia, e cioè il « morfelettrico » e il « grafocinetico », sostenendo che il secondo, basato sulla misurazione, è molto più preciso del primo, che tien conto soprattutto della forma delle lettere. A chi contesta che la grafologia sia una scienza esatta, osservando che non soltanto nel processo Dreyfus, ma anche negli ultimi dieci anni, si sono verificati errori giudiziari a causa di un'inesatta interpretazione dei segni, i congressisti rispondono he anche certe analisi fatte dai tossicologi si sono rivelate, talvolta, inesatte e, ciò non ostante, nessuno pensa di contestare il valore della tossicologia Alcuni aneddoti sono stati riferiti. Ad esempio, un giorno André Gide incontrò presso alcuni amici la signora Ania Teillard, nota grafologa, e per divertirsi le mostrò una lettera chiedendole di determinare le caratteristiche dello scrivente. «A prima vista soffre alla gamba sinistra», rispose l'interpellata Gide rimase stupito. La lettera, effettivamente, era di Leon Blum, 11 quale era ritornato dalla prigionia tedesca con una sciatica che 10 faceva soffrire moltissimo. 11 perito Shotimsky ha rivelato che un giorno gli portarono un manoscritto da esaminare. Era scritto con calligrafia in apparenza infantile, e infatti veniva attribuita alla bambina Minou Drouet che, come si ricorderà, ebbe anni or sono le sue ore dì celebrità come poetessa in erba. Il perito affermò tuttavia che il testo era di una persona adulta e venne poi confermato che era stato scritto dalla madre della piccina, che si era sforzata di imitare la grafìa della sua figlioletta. E' impossibile ripetere qui tutte !e osservazioni riferite al congresso di grafologìa, perché i punti da esaminare su una calligrafia sono numerosissimi. A seconda che sia aguzza, chiara, confusa, ad arabeschi, con ghirigori, geroglifici, stretta, larga, dentata, a punta, disgiunta, sottile, spessa, affusolata, verticale, pendente, spaziata, rotonda e via dicendo, l'individuo è disordinato o ordinato, allegro o mesto, avaro o prodigo... In lìnea di massima sembra stabilito che il pessimista traccia le parole in lìnea discendente, o fa pendere i caratteri a sinistra; è un inquieto chi ri tocca '.e lettere; i caratteri rotondi Indicano, generalmente, indulgenza, delicatezza; quelli a stampatello la cultura Chateaubriand, Napoleone, Talleyrand, Verdi, Maria Antonietta, avevano una scrittura disgiunta ed erano degli « intuitivi ». Ma la calligrafia di Napoleone era anche rapida, nervosa (egli spezzava parecchie penne al giorno) e ciò signi flcava che il suo cervello, pen sando a tante cose, non sapeva imporre alla mano un ritmo regolare. Michelangelo, il Tiziano, Leonardo da Vinci, usavano lo stampatello, segno di animo estetico ed artisticamente elevato. L. Mannucci

Luoghi citati: Genova, Italia, Parigi