Sette bruciati vivi per l'esplosione di una fabbrica di fuochi artificiali

Sette bruciati vivi per l'esplosione di una fabbrica di fuochi artificiali Preparavano bombe-carta per la testa di San Nicola a Modugno Sette bruciati vivi per l'esplosione di una fabbrica di fuochi artificiali Un moribondo e quattro feriti, di cui due bambini - Due donne e un ragazzo carbonizzati - Quattro persone sono decedute all'ospedale - Uscivano dalle macerie urlando, trasformati in torce viventi (Dal nostro corrispondente) Bari, 28 settembre. A tre chilometri da Modugno, in provincia di Bari, il laboratorio di una fabbrica di fuochi artificiali à saltato in aria, seppellendo sotto le macerie due donne e un ragazzo. Altre quattro persone, trasportate in condizioni disperate al Centro Traumatologico dell'Inail di Bari, sono morte; un'altra è ricoverata in condizioni gravissime nello stesso nosocomio. Sul luogo della sciagura abbiamo così potuto ricostruire la tragedia, per quanto si ignorino ancora le vere couse della deflagrazione. Nel laboratorio delia fabbrica, composta di sei casette rustiche, nan più alte di tre metri, costruite con muri a secco e con tettoie a te- gole rosse, stavano lavorando, verso le 14,20, il proprietario | Michele Bruscella, di anni 62,\sle sue sorelle Domenica, di an-cni 54, ed il figlio di quest'ulti-]ma Antonio Petronelli, di 13 anni. Tutti provx'edevano alla costruzione di alcune bombecarta che avrebbero dovuto servire questa sera per la festa di San Nicola a Modugno. Nel medesimo laboratorio, in un'altra parte, completavano la rifinitura delle bombe quattro persone. Improvvisamente, una bomba, pare del peso di circa sedici chilogrammi, è esplosa con un assordante fragore La causa deve attribuirsi probabilmente ad una scintilla sprigionatasi dal mortaio. E' stato un attimo: il laboratorio è saltato in aria ed alla prima deflagrazione ha fatto seguito tutta una serie di scoppi. Il primo ad accorrere sul luogo della disgrazia è stato uno degli artificieri del Bruscclla, Serafino Pastore, il quale s'era allontanato dal laboratorio per recarsi su un putito lievemente elevato della campagna a piazzare i fuochi che dovevano essere fatti esplodere questa notte. Giunti dov'era il laboratorio, l'artificiere e gli operai hanno visto il proprietario della fabbrica, Michele Bruscella, uscire dalle macerie con i vestiti in fiamme, urlando dal dolore; con la mano indicava la casamatta dov'erano sepolti gli altri. Contemporaneamente uscivano dalle macerie, ancora vivi ma avvolti dalle fiamme, anche Ruggero Angclillo, di 53 anni, e Raffaele Petronelli, di 60 anni. I soccorritori intanto riuscivano ad cstrarre la moglie del Bruscella, Maria Minivaci, di 46 anni, poi, mentre gli scoppi si susseguivano, an che un altro uomo, dal viso quasi carbonizzato. Pasquale Varriello, veniva tirato fuori dalle macerie. Uno dei presenti si preoccupava di trasportare subito i feriti, con la < 600 > di proprietà del Bruscella, a Modugno; di qui venivano immediatamente fatti proseguire per Bari con la'speranza di salvarli. Sul luogo della sciagura giungevano subito i vigili del fuoco di Bari con il loro comandante, colonnello D'Am- ■itiiitJiiiiiiiiisiiiiiiiiiii>iiiiiiiiiiiiriiiJiiiiitiiimi | brosio, che, dopo avere reso \sterili le macerie, estraevano i corpi carbonizzati di Anna ]Brvscella, d Tonino Petronel- a i i , o i ; 3 i o e o e i à i e n a l - li e di Domenica Bruscella che era in stato di avanzata gravidanza. Sia le sorelle Anna e Domenica Bruscella che il piccolo Tonino e il padre Raffaele erano giunti appositamente da Matera per aiutare i loro congiunti nella confezione dei fuochi artificiali. ' Accorrevano sul posto anche il vicepretore reggente di Modugno, dott. Caggianelli, che iniziava subito l'inchiesta, il maggiore Petti, del Gruppo Inferno dei carabinieri, il capitano dei carabinieri Gaglianico, il dott. Cangiano della Questura, ed i medici legali professori Simonetti e Pacioni, oltre al sindaco di Modugno e ad un reparto di polizia per l'ordine pubblico. Si provvedeva subito a *inertizzare » la zona e in special modo i depositi che, per fortuna, non erano stati investiti dall'esplosione. Intanto i resti carbonizzati delle due donne e del ragazzo venivano pietosamente composti in tre bare e trasportati al cimitero. Nell'ospedale di Bari, frattanto, dopo due ore decedeva; Ruggero Angelino; poco dopoì spirava anche Maria Minivaci, moglie del proprietario della fabbrica. Verso le £0 moriva | Raffaele Petronelli, padre di Sdimtl<tpr—tpcfGTonino e marito di'Anna Bru-\ scella. Il Petronelli aveva avu-' to anche una gamba amputata] dill'esplosione. Alle ore 22 ces-sava di vivere uno dei due fe riti gravi: non è stato ancora riconosciuto, mancando i parenti che sono gli unici, stante il suo terribile stato, a poter sbrigare la triste incombenza. L'altro ferito è in condizioni gravissime All'ospedale civile di Modugno, invece, sono ricoverati i due bambini del Bruscella, che al momento dell'esplosione gio-\t^^^J^^J^stante e sono rimasti legger mente ustionati e contusi, un figlio del Bruscella, il ventitreenne Giuseppe, da poco rientrato dal servizio militare, e l'operaio Pasquale Ruggeri, di 48 anni. Aurelio Cai-tri mii«iiiiiiiifiiiifiiiiJi(i*iiitiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii