Arrestato un medico che prescriveva abusivamente sostanze stupefacenti

Arrestato un medico che prescriveva abusivamente sostanze stupefacenti Arrestato un medico che prescriveva abusivamente sostanze stupefacenti Prestava servizio in un ambulatorio della mutua e alla Guardia Medica - Le prescrizioni erano intestate a un amico, che si diceva affetto da tracoma-Anche il complice arrestato Due agenti in borghese si sono presentai, l'iltra sera all'abitazione del dott. Ferdinando Lemmi, In via Spano 1. E' andata ad aprirà la signora Lemmi e ad essa hanno detto che avevano urgente bisogno di parlare con suo marito. Quando si è presentato, i due agenti gli hanno mostrato un ordine di arresto firmato dal sostituto procuratore della Repubblica dott. Pennello. Il dottor Lemmi è sbiancato in viso, .ma poi, senza protestare, ha accettato di seguire i poliziotti: ha soltanto chiesto il permesso di salutare la moglie e 1 due figli, che hanno uno 19 e l'altro 12 anni. L'imputazione cho motivava il mandato di arresto era quella di somministrazione abusiva di sostanze stupefacenti. Il dott. Lemmi, a ha 51 anno, è molto conosciuto a Susa e a Torino. A Susa s'era sposato 15 anni fa, quando prestava servizio in quella città come sottotenente. Nel '44 si era trasferito a Torino. Dal '57 prestava servizio come incaricato alla Guardia medica municipale di via San Domenico. Quando era libero dai turni de- dicava la propria attività alle mutue. Era, tra l'altro, medico dell'Inani, nell'ambulatorio di via Bene Vagellila, e dell'Associazione Mutilati e invalidi di guerra. Con il dott. Lemmi, è stato arrotato per complicità il procacciatore d'affari Pietro Crespi, di 43 anni, abitante in via Fréjus 9. A quanto risulta, il medico rilasciò a nome del Crespi 148 ricette di sostanze a base di cloridrato di cocaina. Le prescrizioni furono trovate nel febbraio scorso in varie farmacie della città e dei dintorni da un ispettore dell'ulllclo provinciale sanitario. Questi segnalò il fatto alla magistratura che ordinò l'inchiesta. A sua giustificazione, il dottor Lemmi ha dichiarato che al Crespi occorreva cloridrato di cocaina perché sofferente di tracoma. E' stato allora richiesto dal giudice l'intervento del prof. Sergio Tovo, dell'istituto di medicina legale, il quale non solo ha affermato che lo stupefacente non era un farmaco necessario per curare il tracoma, ma dopo un accurato esame ha accertato che il Crespi aveva gli occhi perfettamente sani. Non sembra che il Lemmi e 11 Crespi siano dediti all'uso di stupefacenti, ma non risulta neanche che la cocaina sia stata venduta ad altri. Questa sostanza ha un prezzo « ufficiale » di 1S00 lire il grammo, ma i tossicomani la pagano anche 40 mila lire.

Persone citate: Crespi, Ferdinando Lemmi, Pietro Crespi, Sergio Tovo

Luoghi citati: Susa, Torino