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Citano una zia «naturale» per una eredità di due miliardi Citano una zia «naturale» per una eredità di due miliardi Roma, 22 settembre. Il tribunale civile di Roma, dopo una decisione pregiudiziale presa in questi giorni, dovrà risolvere definitivamente una vertenza ereditaria per un patrimonio di due miliardi. Il 26 febbraio 1954 morì a Roma Luigi Tabacco lasciando un [patrimonio immobiliare valli-1 tato in circa due miliardi e icostituito da complessi di | grossi palazzi nelle principali ' vie della città. Questo cospicuo | patrimonio passò alla signora | Maria Tabacco, riconosciuta : dall'estinto quale figlia natii- rale nel lontano 1919. Fu in ! quell'epoca infatti che Luigi ITabacco denunciò allo Stato j Civile la neonata Maria come figlia propria e di madre | ignota, iNel luglio 1958, però, uno dei nipoti del defunto, Augusto! Tabacco, citò in giudizio la zia IMaria affermando che questa: ultima non era figlia naturale del morto sebbene figlia legittima di una sua sorella, Ada Tabacco. A quanto si afferma nella citazione, all'epoca della nascita di Maria Tabacco, la sorella del defunto, Ada, era di fatto separata dal marito Emilio Pieroni per cui Luigi Tabacco per salvare l'onore della sorella avrebbe dichiara- to che la neonata era sua fi-1 glia, Impostata in questi termini ! la questione, il giudice istrut- jtore della I sezione del tribù naie, dott. Falco, decise di ascoltare come testimone una signora ottantenne che aveva assistito alla nascita della neonata Maria. Senonché a questo punto l'ereditiera, assistita da gli avvocati Giacchino Magrone e Antonio Tarquini, ha impugnato la legittimità della azione, assumendo che non si poteva procedere in un caso cime questo in cui l'azione era d'retta a misconoscere una pa ternltà ed una maternità con tro quanto risultava agli atti deilo Stato Civile. Su questa importante ecce zinne si è pronunciato il tribù naie civile il quale ha riconosciuto il diritto degli eredi del f de cuius » a misconoscere il riconoscimento di una figlio,,nza naturale, sia pure in contrasto con quanto risulta dall'atto di Stato Civile.