Uno studente sedicenne ricatta la professoressa che l'ha bocciato

Uno studente sedicenne ricatta la professoressa che l'ha bocciato Uno studente sedicenne ricatta la professoressa che l'ha bocciato Arrestalo ieri sera a Firenze - Voleva mezzo milione per non diffamare l'insegnante e una sua sorella (Dal nostro corrispondente) Firenze, 10 settembre. Un giovane di 16 anni, lo studente Roberto S., è stato arrestato stasera alle 20 al Regresso di Maiano, sotto la accusa di estorsione. Il ragazzo, che ha frequentato la 2" classe della scuola tecnica Giovanni da Verrazzano, in via Capodimonte, il 1° luglio aveva inviato alla sua professoressa d'inglese, la signora Elisa Nardini, una lettera firmata « Anonima ricatti » scritta in termini minaccidsi, nella quale le intimava di depositare al Regresso di Maiano, in un luogo descritto minutamente, una busta contenente 500 mila lire in biglietti di banca. Nel caso che la professoressa non avesse aderito all'ingiunzione, sarebbero state rese di pubblico dominio presunte notizie che, secondo il ricattatore, avrebbero compromesso seriamente l'onorabilità dell'insegnante e di una sua sorella. La Nardini, credendo a uno scherzo di cattivo gusto, non dette peso alla lettera ricevuta. Ma ieri mattina gliene arivava una seconda, stilata nei consueti termini minacciosi: la professoressa, impressionata, si recava in questura a denunciare quanto le capitava e il funzionario di servizio le consigliava di depositare nel punto indicato una busta contenente della carta straccia. La Nardini, recatasi al Regresso, depositava in una buca una grossa busta che fermava con un sasso, e poi se n'andava. Di lì a poco arrivava il giovane il quale, dopo avere passeggiato per qualche tempo con fare indifferente nella zona, si avvicinava alla buca, sollevava il sasso e si impossessava della busta. Due agenti in appostamento nei pressi gli balzavano addosso e lo dichiaravano in arresto. Condotto in questura, Roberto S. confessava pienamente dicendo che era stato indotto a fare quanto aveva fatto ritenendo di essere stato ingiustamente bocciato in inglese dalla professoressa. Ha soggiunto che non credeva affatto che la Nardini prendesse sul serio le due lettere inviatele e tanto meno depositasse il denaro. In ogni modo se essa avesse veramente depositato i quattrini, nel luogo indicato, egli le avrebbe fatto riavere in qualche modo la somma, anche perché non gli sarebbe stato facile giustificare in famiglia il possesso di tanto denaro. g. c.

Persone citate: Elisa Nardini, Giovanni Da Verrazzano, Maiano, Nardini, Roberto S.

Luoghi citati: Firenze