II pilota-rivelazione Jack Brabham punta a Monza al titolo mondiale

II pilota-rivelazione Jack Brabham punta a Monza al titolo mondiale II pilota-rivelazione Jack Brabham punta a Monza al titolo mondiale L'australiano comanda già la classifica davanti a Brooks e Moss - Il duello italo-inglese Ferrari-Cooper costituisce il grande avvenimento automobilistico di domenica • La corsa si disputerà su 72 giri, per 414 km. Con il 30" G. P. d'Italia, che si correrà domenica a Monza, dovrebbe concludersi e decidersi il campionato de! mondo conduttori di < Formula 1 >. Diciamo dovrebbe, poiché il calendario internazionale prevede ancora il G. P. degli Stati Uniti, già rinviato da marzo a dicembre, ma di incertissima effettuazione. E' quindi più che probabile che quella monzese debba essere l'ultima prova valevole per il titolo 1959, e si riservi il ruolo di arbitra senza appello per designare, quanto meno formalmente, il miglior pilota dell'anno, il successore di Farina, Ascari, Fangio, Hawthorn. Dopo le sei prove finora svoltesi, la graduatoria mondiale vede al primo posto l'australiano Jack Brabham su Cooper con 27 punti, seguito a quattro lunghezze da Tony Brooks, inglese, su Ferrari e da Stirling Moss a quota 18. Brabham è il pilota-rivelazione dell'anno; solido, intelligente, tecnico consumato, ha vinto i grandi premi di Monaco e d'Inghilterra. Brooks, passato quest'anno dalla Vanwall alla Ferrari, ha conquistato i gradi di capoéquipe della scuderia modenese affermandosi a Reims (G. P. di Francia) e all'Avus (G. P. di Germania) accusando peraltro un paio di giornate negative e dovendo rinunciare alla Ferrari'nel G. P. d'Inghilterra, a causa delle note vicissitudini extra sportive che impediscono alla Casa italiana di essere presente ad Aintree. Rimane Moss, anche quest'anno tagliato fuori dalla lotta per il titolo. Moss che è senza alcun dubbio il miglior pilota del mondo, ma che sconta adesso, in una posizione di classifica assolutamente falsa, il suo eterno < furore > di combattente irreducibile, onde non sempre il mezzo meccanico ne sorregge l'impeto. Questi tre uomini costituiscono il perno dell'interesse per il G. P. d'Italia: i primi due a confronto per il titolo — e Brooks nella necessità assoluta di attaccare; Moss, al volante della Cooper, quale candidato a una vittoria di prestigio che può avere il significato, se non il valore formale, di un titolo di campione del mondo. A questo punto il discorso non può non scivolare sulle macchine impegnate nella prova decisiva, quelle macchine che rappresentano l'altro cinquanta per cento nei preventivi o nelle speranze di affermazione. Tralasciamo per un momento di parlare delle marche non direttamente interessate al campionato. Brooks, come sappiamo, corre su Ferrari, Brabham e Moss su Cooper. Queste due macchine hanno dimostrato una superiorità complessiva rimarchevole, lasciando alle avversarie il contentino di una sola vittoria (la BRM — pilota Bonnier — nel G. P. d'Olanda). Nella diversità dei tracciati di gara, le Ferrari sono apparse imbattibili sui circuiti mol¬ to veloci, grazie alla superiore potenza del loro motore; le Cooper, leggere e agili, hanno per contro dominato là dove la media generale non è stata superiore ai 160-165 orari. In base a questi elementari rilievi, e tenendo conto delle caratteristiche del circuito « stradale » di Monza (da cui è escluso l'anello a curve sopraelevate), sul quale i 200 orari sono quasi normali, si dovrebbe concludere che il compito delle monoposto italiane sarà domenica reso più agevole. Ma è bene non illudersi. Anzitutto perché i fattori che concorrono a determinare le premesse di vittoria sono dei più disparati (tenuta, gomme, tattica di gara, condizioni ambientali), poi perché le Cooper, grazie alla loro sottile e ben profilata carrozzeria, sono tutt'altro che soverchiate anche in velocità pura. A priori, non si può insomma accordare alle Ferrari che un leggero margine di vantaggio, anche se le prove ufficiali di i oggi t domani ne confermeranno la superiorità velocistica. Le BRM e lo Aston Martin — queste ultime per la prima volta in gara in Italia — non sembrano in condizioni di poter aspirare a grandi traguardi. Né ci si può attendere altro che un'onorevole gara dalle due non recentissime Maserati dei due soli piloti italiani iscritti: Cabianca e Scarlatti. Il 30" G. P. d'Italia si correrà su 72 giri, per un totale di 414 chilometri. Ferruccio Bernabò