Il Papa con una carezza sfiora il volto di Shirley

Il Papa con una carezza sfiora il volto di Shirley Battezzò il fidanzato vittima di uno squalo Il Papa con una carezza sfiora il volto di Shirley Sorridendo paternamente Giovanni XXIli dice alla giovane americana in lacrime che "il suo gesto si può scrivere a lettere d'oro nella storia della vita cattolica dei nostri giorni „ (Nostro servizio particolare) Castelgandolfo, 7 settembre. Numerose, come sempre, sono state le udienze private e speciali concesse questa mattina da Giovanni XXIII a Castelgandolfo, tra cui quella al cardinale Mimmi ed ai componenti la speciale missione pontificia che domani partirà da Roma per raggiungere Catania, ove è in atto il Congresso eucaristico nazionale. L'attenzione maggiore tra le varie persone che entravano ed uscivano dall'appartamento papale è stata però destata dalia diciannovenne americana Shirley O'Neill, la ragazza che nella baia di San Francisco strappò ai denti di uno squalo il corpo martoriato del proprio fidanzato, Albert Ctìgler, somministrandogli poco dopo in punto di morte il battesimo con l'acqua del mare raccolta nel cavo della mano. Avvolta nell'abito nero di rigore per le udienze pontificie, con il capo coperto dal velo, la signorina O'Neill è stata ricevuta da Giovanni XXIII nella udienza cosiddetta « di baciamano », che si svolge dopo il mezzogiorno e che conclude i ricevimenti della mattinata. A tale udienza partecipano sempre più persone, allineate lungo le pareti di una sala dell'appartamento papale e con le quali Giovanni XXIII si trattiene per una mezz'ora complessiva, passando rapidamente dall'una all'altra. Shirley O'Neill ed il padre Timothy erano nel bel mezzo di una ventina di persone in attesa nella sala del trono, leggermente distanziati dai circostanti. Giovanni XXIII aveva al suo fianco il suo secondo segretario mons. Thomas Ryan, irlandese, della Segreteria di Stato, lo stesso con il quale in alcuno ore pomeridiane si dedica allo studio della lingua inglese. Per 11 colloquio di circa dieci minuti che si è svolto tra il Papa e Shirley O'Neill, il prelato ha sostenuto il ruolo di interprete. Non c'è stato bisogno di ricordare le fasi della vicenda che ha fatto il giro del mondo, commovendo milioni di persone, giacché il Pontefice era stato il primo, attraverso il delegato apostolico negli Stati Uniti, mons. Vagnozr ai, "à manifestare" per essa là sua ammirazione ed il suo riconoscimento. Giovanni XXIII ha prontamente sollevato Shirley che al suo avvicinarsi si era inginoc- chiata, poi le ha detto che il suo gesto era di quelli che possono scriversi a lettere d'oro nella storia della vita cattolica dei giorni nostri: «Che grande cosa è questo nostro agire cattolico — ha aggiunto il Pontefice — poiché ci permette di essere in continua unione con i nostri cari, vivi e defunti ». Il Papa ha quindi donato a Shirley O'Neill un rosario in oro e avorio, al padre Timothy una medaglia-ricordo, poi impartendo la benedizione ha voluto aggiungere che ne destinava una particolare al fratellino minore della giovane. Infine Giovanni XXIII ha posato con gli O'Neill per un gruppo fotografico e nell'atto di congedarsi ha sfiorato con una paterna carezza il volto di Shirley che appariva rigato di la- crlme- f. p.

Luoghi citati: Catania, Roma, San Francisco, Stati Uniti