Opinioni nel mondo sui colloqui tra i «Grandi »

Opinioni nel mondo sui colloqui tra i «Grandi » Opinioni nel mondo sui colloqui tra i «Grandi » Se i sondaggi statistici rispecchiano fedelmente l'opinione delle masse, non c'è dubbio che l'annuncio dei colloqui tra Eisenhower e Kruscev ha aperto il cuore a ragionevoli, se pure moderate speranze, in quasi tutto il mondo. Lo rivela una grande inchiesta condotta alla fine del mese scorso dagli istituti d'opinione pubblica che fanno capo al Gallup americano. Gli intervistati, scelti col metodo del campione rappresentativo delle diverse età e classi sociali nelle maggiori città dei Paesi liberi (escluse, quindi, le popolazioni contadine.), dovevano rispondere alle seguenti domande: approva o disapprova il viaggio di Kruscev in America e di Eisenhower in Russia? Ritiene che lo scambio dì visite contribuirà alla distensione internazionale? E in quale misura? L'esame delle risposte ottenute in Gran Bretagna, Stati Uniti, Svizzera, Olanda, Finlandia, Grecia, Uruguay, Norvegia, Francia, Germania Occidentale, India, Italia, Canada, indica che l'uomo della strada non fa differenza tra l'incontro di Washington e quello di Mosca, ma li giudica entrambi egualmente proficui: il 74 per cento approva la visita di Kruscev, ed il 73 quella di Eisenhower I più convinti assertori dei colloqui tra i « Grandissimi » sono gli olandesi (89 per cento) ed i tedeschi (84 e 88 rispettivamente), mentre le più alte percentuali di scettici si riscontrano negli Stati Uniti (dove il 23 per cento degli intervistati sono contrari al viaggio di Kruscev ed il 18 a quello di Eisenhower) e in Svizzera (18 per cento). Soltanto tra gli indiani, fedeli al principio della coesistenza attiva propugnato da Nehru, nessuno disapprova la visita del capo sovie¬ tico in America, ed uno solo manifesta la sua opposizione al viaggio di Eisenhower a Mosca; tuttavia la percentuale dei favorevoli è relativamente bassa (44 e 42 per cento) per effetto del diffuso disinteresse o dell'ignoranza del problema (il 56 ed il 57 per cento non ha saputo infatti pronunciarsi). Curiosamente gli olandesi, così decisi nel caldeggiare gli incontri, non sono altrettanto sicuri della loro utilità. Solo quattro ritengono che le visite contribuiranno a ridurre molto la tensione della guerra fredda, quattordici parecchio, e 63 soltanto un po'. I norvegesi sono scettici e gli svizzeri addirittura pessimisti: venticinque su cento giudicano che gli incontri non contribuiranno affatto a schiarire l'orizzonte politico internazionale Gli inglesi rappre sentano la speranza: diciotto credono fermamente negli effetti distensivi delle conversazioni, ed i tiepidi si riducono a trentadue. E gli italiani? Occupano una posizione intermedia per quanto riguarda la prima domanda. Settantotto su cento approvano 1 viaggi di Kruscev ed Eisenhower, otto sono contrari, quattordici non si esprimono. Ma sull'esito dei col'oqui sono ancor più ottimisti degi inglesi. Diciannove su cento pensano che essi ridurranno molto la tensione, e ventidue parecchio. Meritano infine un cenno i risultati del sondaggio eseguito a Mosca, unica tra le capitali del mondo comunista di cui si conoscano fino ad ora le reazioni. Ovviamente, sono positive: il 91 per cento dei moscoviti approva sia la visita di Kruscev che quella di Eisenhower, uno è contrario, gli altri otto non hanno manifestato alcuna opinione. a. d. n.