Muore asfissiato in una fogna controllando i danni del maltempo

Muore asfissiato in una fogna controllando i danni del maltempo Tragica fine di uno stradino Muore asfissiato in una fogna controllando i danni del maltempo Milani». 25 agosto. Uno stradino è morto, ieri pomeriggio, in una l'ugnatura di Concorrezzo, grosso paese alle porte di Milano; un suo compagno di lavoro, nel tentativo di portargli soccorso e rimasto intossicato dalle esalazioni. Secondo il rapporto dei carabinieri, ecco come si sarebbero svolti i fatti. Verso le 14 di ieri lo stradino comunale Mario Limonta di 29 anni, abitante a Concorrezzo in via Dei Capitani 45, era sceso nel condotto principale della fognatura del paese all'altezza dl via Monte Grappa, per constatare l danni prodotti dal cedimento del fondo stradale a causa delle infiltrazioni di pioggia caduta abbondantemente nei giorni scorsi su tutta la zona. Per compiere la sua perlustrazione, il Limonta si era munito di maschera antigas, come è prescritto dai regolamenti comunali, ed aveva lasciato ad attenderlo all'aperto il suo compagno dl lavoro, il trentottenne Ernesto Brambilla, abitante a Cornate in via Dossi 5. Quest'ultimo dopo circa mezz'ora, non vedendo ricomparire alla superficie lo stradino, si è a sua volta introdotto nello stretto cunicolo per accertarsi di quanto stava succedendo. Malgrado fosse sprovvisto di maschera antigas il Brambilla è riuscito, tamponandosi il naso con un fazzoletto a percorrere circa 15 metri del tombino: facendosi chiaro con una torcia elettri- ca l'operaio ad un certo punto ha intravisto il corpo inanimato del suo compagno riverso su un traliccio metallico che attraversa il cunicolo. L'aria irrespirabile, però, aveva impedito al Brambilla di raggiungere subito lo stradino, ragion per cui pensò bone di tornare alla luce per dare l'allarme: altri operai che stavano lavorando nei pressi di due case pericolanti, non appena saputo quanto stava accadendo si sono subito prodigati per soccorrere il Limonta, ma il Brambilla preso un po' di fiato è tornato nel condotto. Poco dopo, con uno sforzo sovrumano, l'operaio caricatosi sulle spalle il corpo inanimato del compagno, strisciando sul fondo sdrucciolevole della tubazione, è riuscito ad aporossimarsi alla botola di uscft.a dove gli altri soccorritori lo hanno ghermito traondolo alla luce col suo pesante fardello. Ernesto Brambilla respirava a mala pena, mentre Mario Limonta non dava segni di vita; un medico subito chiamato sul posto, poco dopo accertava infatti che lo stradino era morto per asfissia. Il Brambilla, trasportato avvelenato allo ospedale di Vimercate, ha dovuto essere sottoposto dai sanitari a respirazione artificiale e a trasfusione di sangue: l'operaio è sfuggito per un puro miracolo alla morte perché sarebbero bastati ancora pochi minuti per stroncarlo. L'inchiesta dei carabinieri ha accertato che il Limonta, forse sentendosi male, ad un certo punto si era tolta la maschera ed aveva perduto così completamente 1 sensi: i suoi polmoni per circa un quarto d'ora avevano respirato le venefiche esalazioni della fogna intossicando completamente il sangue. Mario Limonta, di 28 anni, vittima della sciagura (Tel.) sm

Persone citate: Brambilla, Ernesto Brambilla, Mario Limonta, Milani

Luoghi citati: Milano