Arrestato, l'uccisore del meccanico dice: "Credevo di sparare ai ladri,,

Arrestato, l'uccisore del meccanico dice: "Credevo di sparare ai ladri,, Molti dubbi rimangano sulla tragedia di Alessandria Arrestato, l'uccisore del meccanico dice: "Credevo di sparare ai ladri,, La figlia diciassettenne dell'omicida aveva dato appuntamento alla vittima (Dal nostro inviato speciale) Bergamasco, 24 agosto. Nella notte fra sabato e domenica, esattamente alle 1,35, Battista Piccarolo, detto Battistin, agricoltore in proprio, commerciante di tessuti, uomo notevolmente ricco, mite di carattere, amante del lavoro, stimato e benvoluto da tutti, affezionatissimo alla famiglia composta della moglie e d'una figlia unica, ha ucciso, con un colpo di fucile da caccia ca libro 12, il giovane meccanico torinese Franco Daniele Trin cheri, di anni 21. Egli sarà denunciato per «omicidio volon- ch? *i?f° „,„ ,,0 „„„t„iK„;,„ A maturarlo ha contribuito ,a conconlitallza di tre circo. istanze che fanno pensare a « fatalità» misteriose. La prijma è una lampadina dell'illuIminazior.e pubblica nei pressi (dell'abitazione Piccarolo, l'uniica a rischiarare un tantino la via sgangherata che la sfiora, fulminata da qualche giorno e clle .nessuno aveva pensato a 1 sostituire prima di oggi, donde mon andava più da anni; l'ac tario », art. 575 del codice pe naie, ma il fatto è tutt'altro un buio fitto con la relativa incapacità a distinguere un movimento qualsiasi; la seconda è che il Pierarolo aveva già deciso di vendere il suo fucile da oac.a, perché, a caccia, 5, to, o ai, a a n o n- „ o o. a iusi ia a, e a e c o a n nà e a, quirente c'era già ma poi si era fatto male a un piede e non era venuto a ritirarlo; la terza è la disinvoltura con la quale il giovane Trincheri ha preso «.Ila lettera'le parole vaghe di una ragazza. Costei è Laura, la figlia unica o>l Piccarolo, 17 anni, stenodattilografa, studentessa di lingue, bionda, assai carina. Il Trincheri l'aveva conosciuta ad un ballo non molti giorni prima, e ne era stato assai colpito, quantunque fidanzato con altra. La signorina Laura è serissima ma il giovane che le fa la corte è assai bello, con un piglio ardito di dongiovanni, e niente di straordinario che le piaccia e che si diletti a un minimo di flirt con lui. Sabato, il Trincheri, recatosi dai suoi nella vicina Cantalupo per fine-settimana, incontra la giovane in un bar a Bergamasco, dov'ella abita con la sua famiglia. Forse alla signorina non garba farsi vedere troppo in sua compagnia, forse ha proprio fretta come dice, e comunque il Trincheri insiste per avere da lei un appuntamento « più tardi ». Sembra che lei abbia risposto: « Questa notte all'una, davanti a casa mia ». Non è fatto insolito che una giovane donna dia un appun- tamento per sgusciare a una stretta, sicura com'è che esso non abbia valore di giuramento. Avviene anche sovente che la promessa sia dimenticata non appena uscita dalle labbra. Il Trincheri le dà invece un valore aureo. Egli si è recato a Bergamasco con il suo amico Romano Berna, lo riporta in motoretta al paese e accingendosi a ripartire con lo stesso mezzo gli parla dell'incontro che lo aspetta, e con aria felice pur se dice scherzando: «Vado a prendermi una schioppettata nella schiena », veramente egli non dice « schiena » ma più giù. Un presentimento? Lasciata la motoretta a conveniente distanza per non far chiasso, egli è sul posto (via Carducci 35) all''.a precisa. Buio nero, anche per minaccia di temporale. Non un'anima viva. Niente Laura, nemmeno sotto forma di qualche luce che gli sorrida da una finestra. In verità, Laura dorme profondamente. Dopo mezz'ora di pazienza, il Trincheri emette fischi di richiamo o di rimprovero. Laura non lo ode. Nemmeno la madre di lei. Arrivano invece all'orecchio del padre che li interpreta come segnale fra ladri. Allora, imbracciato il suo fucile, apre la finestra con l'intenzione generica di « sparare un colpo in aria> per intimorire gli eventuali malviventi, ma non fa in tempo: il colpo parte da solo e investe il Trincheri che è fuori del cancello, a una distanza di oltre venti metri, abbattendolo. Egli morirà dopo un'ora circa all'ospedale di Alessandria, dov'è trasportato d'urgenza. Egli ha ricevuto sul petto, alle braccia, al capo, almeno almeno un centinaio di pallini, di calibro ancora imprecisato, alcuni dei quali hanno o-'repassato la scatola cranica ed altri sono entrati in profondità nei cuore. Ben diciassette sono stati identificati nel muro della casa di fronte, e dieci di questi in due grappoli di cinque. Dopo la sciagura, allibito, il Piccarolo si recava in un suo cascinotto solitario e poi da parenti dove attendeva l'arresto avvenuto stamane alle sei da parte dei carabinieri del tenente Boneschi e del maresciallo Scola. Egli, con un che di atono, ha ripetuto la versione della disgrazia. Il Trincheri, lo conosceva appena di vista. Questa notte, il sostituto procuratore della Repubblica, dr. Parola, procederà a un sopraluogo per giudicare la visibilità della zona a lampadina di nuovo spenta a. a. Battista Piccarolo (a sinistra) e Franco Daniele Trincher

Luoghi citati: Alessandria, Bergamasco, Berna