Si ribella e spara due colpi agli agenti che rispondono al fuoco e lo catturano
Si ribella e spara due colpi agli agenti che rispondono al fuoco e lo catturano Aveva compiuto una rapina appena uscito dal carcere Si ribella e spara due colpi agli agenti che rispondono al fuoco e lo catturano /{ drammatico scontro vicino alla casa del giovane, in corso Toscana - L'appostamento della polizia, che aveva intercettato una telefonata del bandito: «Mamma, ho bisogno di soldi: vengo stasera» Uscito dal carcere, dopo aver scontato una condanna a 4 anni per rapina, il giovane ventitreenne Dieso Bragantin, anziché mettersi sulla strada della redenzione ed iniziare l'onesto lavoro che i genitori gli avevano trovato, commise una serie di misfatti. Tanto che la polizia ieri mattina diramava l'ordine a tutti i commissariati ed alle stazioni dei carabinieri di ricercarlo avvertendo'che era soggetto estremamente pericoloso. « Attenzione, diceva il fonogramma, il Bragantin è armato di pistola. Può darsi che opponga resistenza e spari ». E' stato catturato ieri sera e, come si temeva, dopo una sparatoria. Diego Bragantin aveva iniziato molto presto a commettere furti, poi a Spinetta Marengo organizzo una rapina ai danni del bracciante Ferruccio Zenevre, Con due coetanei — allora era appena diciottenne — imbavagliò la vittima, la legò ad un albero e la derubò di 11 mila lire. Quando lo catturarono e lo condannarono, i genitori, tra la disperazione, cercavano di consolarsi ritenendo che la lezione lo avrebbe indotto a cambiar strada. « Un po' di carcere gli farà bene — pensavano e capirà che il lavoro, anche se duro, è preferibile al furto e alla rapina ». Si sbagliarono. Appena usci di carcere egli dimostrò di non essere per nulla cambiato. A Sale Monferrato subito commise una rapina per la quale la Procura della Repubblica di Casale ordinò il suo arresto; il suo nome era stato fatto dai complici che si erano lasciati catturare. Allora il Bragantin venne a Torino, andò in casa di un amico, raccontando tra le lacrime un mucchio di frottole, lo impietosì e potè dormire una notte nel suo alloggio. Come ringrazia- llIIIIIIIIItllllllllllllllIllllllllllllllillllIllllllllllll portandogli via 15 mila lire in contanti e un apparecchio fotografico. Venerdì sera andò dai genitori, in corso Toscana 25. Dormi una notte: ne approfittò per sottrarre la pistola a un pensionato dei suoi genitori, Vincenzo Mancari, il quale aveva il porto d'arma perché, per motivi di lavoro, girava portando con sé forti somme. Il furto della pistola venne denunciato alla Mobile, di qui il fonogramma per le ricerche urgenti del Bragantin. Da Casale arrivarono a Torino carabinieri in borghese di quel nucleo di polizia giudiziaria. Il dottor Sgarra, della Mobile, diede disposizione perché nove pattuglie di agenti perlustrassero la città e perché fosse posto sotto controllo il telefono dei genitori. Ieri sera alle 19.30 fu intercettata una comunicazione tra figlio e madre. « Mamma, ho bisogno di soldi, sono disperato ». <i Ma Diego, tu ci fai morire. Perché ci ammazzi di dolore? » « Lascia stare. Ho bisogno di soldi. Ti ripeto che sono disperato. O me li dai o questa sera faccio fuori qualcuno ». « Madonna mia... ». La madre non aveva più forza di parlare. E il giovane, rivolgendosi a lei ed al padre: «Sappiate che è vostra colpa se questa sera commetto un delitto. Siete voi che mi avete denunciato per la pistola ». Sapeva di essere ricercato perché in tasca aveva « Stampa Sera», seconda edizione, con la sua fotografia. La madre con un fi! di voce gli disse; «Vieni ». Rispose: « Sarò 11 alle 22 ». Il dott. Sgarra fece circondare la zona con 4 pattuglie. Una la mise nello slargo tra via Verolengo e via Borgaro; era composta dal brigadiere Mare e dagli agenti Barbaini, Mascherpa, Porro. I 4 poliziotti in borghese si erano appostati nei punti ritenuti adatti. Alle 22,30 videro arrivare un giovanotto a testa china, sospettoso nel contegno, che camminava veloce. Quando il giovanotto fu vicino essi lo riconobbero per il Bragantin; ma anche questi a sua volta capi che erano agenti in agguato. Con una imprecazione si diresse di corsa verso un prato e gli agenti dietro a lui. Saltò una siepe e al riparo di essa sparò con la pistola due colpi. Gli agenti si gettarono a terra e a loro volta spararono una quindicina di colpi. Miravano in alto nella speranza che il rumore lo impaurisse. Il giovane però era deciso a tutto. Riprese la corsa. Ma fatti 200 metri si trovò dinanzi una staccionata. Nella notte non l'aveva vista. Gettò via l'arma, con un balzo si aggrappò alla sommità per superarla, ma gli agenti lo abbrancarono alle gambe e con uno strattone lo costrinsero a lasciar la presa. Ferri ai polsi fu condotto in questura e subito sottoposto a interrogato! io. r à a o Diego Bragantin, 23 anni mento se ne andò senza salutarlportandogli via 15 mila lire in con
Persone citate: Barbaini, Ferruccio Zenevre, Mare, Mascherpa, Porro, Spinetta Marengo, Vincenzo Mancari
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