Perché è stato sciolto il Consiglio di Savona

Perché è stato sciolto il Consiglio di Savona 1 mo,i,i puhl,'it<"i d,lla •6fl°e"11 u,litiale" Perché è stato sciolto il Consiglio di Savona La relazione dell'on. Segni che ha determinato il provvedimento del Presidente della Repubblica (Nostro servizio particolare) Roma, 22 agosto. La Gazzetta Ufficiale in data odierna pubblica il decreto del Presidente della Repubblica, che reca due soli articoli. Col n. 1 « il Consiglio comunale di Savona è sciolto », col n. 2 viene nominato commissario straordinario per la gestione provvisoria, fino all'insediamento del nuovo Consiglio comunale, il dottor Felice La Corte. Il decreto, firmato dall'on. Gronchi e controfirmato dall'on. Segni, reca la data dell'8 agosto scorso. Esso sì apre con una lunga serie di motivazioni della decisione, tra cui il turbamento dell'opinione pubblica di cui è stata scossa « la fiducia verso la civica amministrazione per l'evidente inammissibile sua carenza nei dovuti controlli » e « le dimissioni dì tutti i consiglieri di minoranza — diciotto su quaranta ». La Gazzetta Ufficiale inoltre riporta integralmente, prima del testo del decreto, la relazione indirizzata al Presidente della Repubblica e firmata dal Presidente del Consiglio Segni, che prende il via dalla < denuncia presentata dal sindaco prò tempore di Savona, contro il ragioniere capo del Comune Leandro Ghelardi ». « Fin dalle prime indagini — prosegue la relazione — la questione rivelò aspetti di eccezionale gravità — che non trovane riscontro in prece denti del genere — per l'entità delle somme sottratte dal funzionario (oltre un miliardo di lire) e per il lungo tempo durante il quale la illecita attività si era svolta (circa un decennio) ». La relazione del presidente del Consìglio, dopo aver enunciato come, secondo gli accertamenti svolti in vìa amministrativa, il Ghelardi sarebbe riuscito ad impossessarsi di oltre un miliardo, prosegue « E' naturale che un fatto così clamoroso avesse la più vasta risonanza e suscitasse la indignazione della collettività amministrativa con il più vivo risentimento verso gli amministratori. «La colossale impresa criminosa, invero, è stata architettata e condotta con notevole abilità; ma è evidente che essa è stata resa possibile da una gravissima carenza dei dovuti controlli da parte dell'Amministrazione comunale sugli uffici dipendenti e sui servizi — gestiti separatamente in appalto — di esattoria e di tesoreria. « Sol che l'Amministrazione, infatti, avesse proceduto, come era suo dovere, a norma di legge, a periodiche ed effettive verifiche di cassa, l'attività del Ghelardi sarebbe stata facilmente scoperta e stroncata, laddove invece, in tanti anni, non una sola verifica del genere fu eseguita, neppure in occasione del passaggio dei poteri tra le varie amministrazioni succedutesi ». Dopo aver ricordato che: < il giudice penale ha già elevato, fra l'altro, formale imputazione a carico dell'ex-assessore alle finanze (tuttora in carica come consigliere) per violazione dell'art. 361 Codice penale in quanto, pur avendo scoperto fin dal giugno 1958 che il Ghelardi aveva alterato una situazione di cassa, aveva omesso dì fare la dovuta denunzia » e che « tale imputazione potrà essere stesa anche all'ex-sindaco (ora consi¬ gliere) qualora dovesse trovare ulteriore conferma la circostanza Che di tale episodio il sindaco medesimo era stato informato dall'assessore suddetto », la relazione continua: « Vicende di si notevole rilievo non potevano non ripercuotersi nell'ambito dell'intera rappresentanza elettiva, tant'è che diciotto consiglieri (sui quaranta assegnati al comune), componenti la minoranza, sensibii. al disagio della situazione creatasi, hanno rassegnato, all'annuncio dei fatti, le proprie dimissioni, e non si è potuto provvedere alla loro sostituzione, in quanto coloro che avrebbero dovuto surrogarli hanno rifiutato l'investitura. Per contro, il gruppo di maggioranza nel quale, come si è detto, figurano 1 menzionati ex amministratori gravemente indiziati di responsabilità, ha assunto, anche attraverso formali, pubbliche dichiarazioni, un atteggiamento di compatta solidarietà verso questi ultimi, assicurando loro ogni possibile appoggio ». La relazione del ministro degli Interni prosegue cosi: « Appare, quindi, evidente la insostenibilità della situazione creatasi in seno alla civica azienda, dove coloro stessi che sono corresponsabili, per l'omissione dei loro doveri di ufficio, del gravissimo danno subito dal comune — e che, per ciò stesso, hanno indubbiamente, interessi contrastanti con quelli dell'ente e con la esigenza, d'ordine pubblico, che siano in ogni caso, completamente acclarate e perseguite tutte le responsabilità. — non soltanto sono tuttora in carica, ma ricevono, per dì più l'incondizionato e scoperto appoggio del consiglio. «Di ciò si è resa ben conto la popolazione savonese, che già profondamente turbata dalla straordinaria portata dei fatti delittuosi, anche - in riguardo alla strana facilita con cui hanno potuto essere perpetrati, avverte ora, con sempre maggiore inquietudine, la manifesta incompatibilità morale della residua rappresentanza elettiva a rimanere ancora al governo del civico ente ». La relazione continua affermando che il prefetto di Savona « perciò, si è fatto carico dì rappresentare a questo Ministero 11 pericolo che tale situazione presenta nel riflessi della pubblica tranquillità e che diviene sempre più grave » e perciò «ha ritenuto di dover proporre l'estrema misura dello scioglimento del consiglio comunale di Savona». La relazione infine conclude: «Si ritiene, pertanto, che risponda ad una precisa ed ormai indilazionabile esigenza pubblica'provvedere al proposto scioglimento di quel consìglio comunale, al sensi dell'articolo 323 del tèsto unico 1916 della legge comunale e provinciale, per gravi motivi di ordine pubblico. «E' stato, pertanto, predisposto l'unito schema di decreto, che mi onoro di sottoporre alla firma della S. V. Illustrissima, col quale si dispone lo scioglimento del consiglio comunale di Savona e la nomina di un commissario straordinario per la provvisoria gestione dell'ente, nella persona del dott. Felice La Corte. - Firmato: H Ministro: Segni ». r. 8.

Persone citate: Ghelardi, Gronchi

Luoghi citati: Comune Leandro Ghelardi, Roma, Savona