Recuperato il Crocefisso da 100 milioni rubato da un falso turista a Piacenza

Recuperato il Crocefisso da 100 milioni rubato da un falso turista a Piacenza Piena Juce smmW attività tic ila ito sitati a dei lati fi di oggetti sacri Recuperato il Crocefisso da 100 milioni rubato da un falso turista a Piacenza Il colpo (u compiuto ì'8 mgiio scorso nella chiesa di San Lazzaro - Quattro persone arrestate e quattro denunciate: sono tutte imparentate tra di loro - Base delle «operazioni» il paese di Grazzano Badoglio - La preziosa statua era stata nascosta in un pollaio nel Polesine ! (Dal nostro corrispondente) Casale, 19 agosto. / carabinieri di Casale, al comando del capitano Picciotto, stanno facendo piena luce sull'attività di un'organizzazione ladresca, cui si attribuiscono innumerevoli furti sacrileghi e la scomparsa di preziose opere d'arte dalle chiese parrocchiali. Al primo brillante risultato dei giorni scorsi, la cattura del sedicente antiquario Alberto Vani Manfrinato di ss anni, che si presume sia il capo della criminosa organizzazione e che, in ogni caso, C l'autore del furto di due tavole del pittore Spanzotto dalla chiesa di San Maurizio in Canzono Monferrato, ha fatto seguito stanotte un nuovo successo. L'ufficiale e i due suoi collaboratori, i brigadieri Revelli e Pescati, sono riusciti a rintracciare e a sequestrare un'opera d'arte unica al mondo nel suo genere per le dimensioni e per l'alto valore: un Croce- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii fìsso in avorio rubato nellalsacrestia della chiesa di SanìLazzaro, a Piacenza, che re- ccntemente una perizia aveva', valutato 100 milioni. Il furto, che sollevò clamore a Piacenza anche ner il mo¬ do audace e spericolato in cui fu compiuto, avvenne in pieno giorno l'S luglio scorso, ma soltanto la mattina seguente fu scoperto e denunciato. La scultura eburnea, di artista ignoto della fine del Seicento, è alta cinquantasette centimetri e larga cinquanta; anticamente era in possesso del cardinale Giulio Atberoni, che la teneva esposta nel grande salone dei ricevimenti del palazzo cinquecentesco degli Alberoni a Roma, in via del Tritone, dove ora ha sede la Banca d'America e d'Italia. Nel n.'f2 il prelato lo donò ai Padri Lazzaristi quando essi fecero costruire l'artistica sacrestia annessa alla chiesa di San Lazzaro, a Piacenza. Si tratta di un ampio salone al- iiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiitiiiiiitiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiii le pareti del quale sono disposte scaffalature contenenti preziosi arredi sacri. La sta tua del Cristo era fissata ad una croce in ebano a tre metri d'altezza e poggiava su un piedestallo dello stesso legno. Attorno erano disposti preziosi bronzetti. Da quel posto non venne mai rimossa se non per essere spolverata. Alle ore 16,15 dell'8 luglio la statua era ancora là; lo assicurano le testimonianze del reverendo prof. Checconi, che in sacrestia lesse il breviario, e del sacrestano, Angelino Bignanii, che usci poi insieme con il sacerdote per recarsi all'ufficio postale. Alcuni minuti prima era uscito dal tempio uno sconosciuto, proveniente dalla sacrestia, dove si era trattenuto qualche minuto, in apparenza per ammirare la bella architettura e gli oggetti d'arte. Alle 17,30 il sacrestano ritornò e trovò sul piedestallo del Crocefisso alcune viti, circostanza a cui non diede importanza. Il colpo ladresco in quel momento era già stato compiuto: le viti erano quelle che tenevano fissa la scultura d'avorio alla croce di legno. Il furto fu scoperto soltanto la morfina seguente, quando il parroco, don Lanfranchi, stava indossando gli indumenti sacri per la prima Messa. Le indagini accertarono che fra le ore 16,15 e le ore 17,30 di quel giorno una autovettura nera Fiat 1100/103, dai cristalli assai polverosi, aveva sostato per pochi istanti nei pressi della chiesa di San Lazzaro ed era poi partita velocemente seguita da un'altra auto, «lira nuova < 500 ». Nessun dubbio che il ladro conosceva il valore dell'opera, come lo dimostra il fatto che egli trascurò i bronzetti, che pure valevano oltre ZOO mila lire ciascuno. Pare che il Cristo stesse per emigrare oltre Atlantico, il che fa pensare che l'organizzazione ladresca debba avere propaggini anche all'estero. Le indagini continuano a ritmo serrato ed un altro arresto, per ordine del Sostituto Procuratore della Repubblica di Casale, dott. Cortesi, è stato operato a Boara Polesine, presso Rovigo. Riguarda un fratello minore di Manfrinato, Vittorio, di 22 anni, mezzadro, egli pure imputato di concorso nel furto aggravato, di favoreggiamento e di falsa tpdAImglcggrlPgAdtsvtpBMsisacapIMcJlllllllllillIltIMIIIIIIIIIMMIIIIIIIMIIIIIIIIIllllIllllll testimonianza. E' stato accom-pagnato stamane nel carcere,dove già si trovano il fratello Alberto e la moglie di questi Iris Boniolo, arrestati, come è noto, una settimana fa circa mentre alloggiavano ad Asiago. Per favoreggiamento areale » sono stati inoltre denunciati Amelio Finotto e la moglie, Adele Benvenuti, i coniugi Alvisio Finotto e Rita Barison, zìi dei tre arrestati, e l'amica delle famiglie Finotto, Pasquino Tiberti, di 22 anni, tutti c cinque residenti a Graziano Badoglio, in provincia di Asti. Mentre ali ultimi quattro sono a piede libero, Amelio Finotto è in stato d'arresto. Pare che a Grazzano Badoglio venissero studiati i colpi. Amelio Finotto nega di aver dato ospitalità al nipote < antiquario », affermando di essersi unicamente limitato a vitarlo qualche volta a pranzo. Il prezioso Crocefisso è stato trovato nel corso di una perquisizione nella casetta di Boara, abitata dal suocero del Manfrinato: la statua era nascosta in un pollato, avvolta in giornali e coperte. Nel corso delle ricerche sono venuti alla luce anche arredi sacri, candelabri, anfore d'argento e altri oggetti di valore, tutti di provenienza furtiva. e. d. a. II1IIII1IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII