Una sedicenne accoltella nel sonno il fidanzato che non vuole sposarla

Una sedicenne accoltella nel sonno il fidanzato che non vuole sposarla Il giovane l'aveva convinta ad abbandonare la famiglia per vivere con lui Una sedicenne accoltella nel sonno il fidanzato che non vuole sposarla Aveva già pronti i documenti richiesti al suo paese in Puglia, ma le nozze erano di continuo rinviate - L'altra sera l'ultimo litigio: alle 3 di notte il dramma - La lama penetra profondamente nell'inguine, la punta si spezza restando conficcata tra le carni - L'uomo è gravissimo - La cattura della feritrice scappata in strada, a piedi scalzi, in camicia L'inverno scorso arrivava a Torino, proveniente tal paese natio, Ascoli Satriano in provincia di Foggia, la sedicenne Carmela Pontiscia, che trovava ospitalità presso la sorella Maria abitante in via Verolcngo 206 assieme ad un altro fratellino, Mario di 9 antri. Di lì a poco Carmela — una ragazza bruna, alta, di comples sione robusta, dotata d'una forza non comune — riusciva a farsi assumere da un'officina meccani ca. Qui conosceva una giovane abruzzese, Antonietta Serafini che un mese dopo le presentava il fratello. Donato di 23 anni, au tista e proprietario, in società con un amico, di un camion adibito a trasporti. Il Serafini e la Pontiscia s'Innamoravano e segretamente si fi danzavano. Il 16 luglio decidevano di « fuggire », in attesa delle regolari nozze : e la ragazza an dava a convivere col fidanzato in un" aiioggetto 'a'f'p'iantyri,etfo"rtó"'' zato di via Refrancore 86, alla Madonna di Campagna. La decisione provocava una violentissima lite tra Carmela e la sorella Maria: la quale, urgentemente spediva un telegramma e una lettera ai genitori nelle Puglie per informarli della situazione che essa giudicava vergognosa. Ma nei giorni seguenti veniva tranquillizzata dalla sorella del Serafini, Antonietta, che le assicurava: «Mio fratello è un galantuomo. Ha promesso di sposare Carmela e la sposerà al più presto ». Allora Maria riscriveva al paese, precisando le cose e sollecitando le carte necessarie al matrimonio. Verso 1 primi d'agosto ritingevano i documenti e arrivava tnche la madre delle Pontiscia, Nicolina Sansossio. Ma i rapporti tra I due fidanzati s'erano già guastati. La sorella Maria capiva che il Serafini non era più disposto alle nozze o comunque tergiversava per rimandare di molto la data. Ieri mattina all'alba, il dramma. Dall'alloggio dei fidanzati s'udivano verso le 3 urla spaventose, gemiti strazianti. Nello stesso tempo, stralunata e singhiozzante, usciva Carmela a piedi nudi e in corta camicia da notte, brandendo un troncone di coltello: la ragazza si precipitava in strada e spariva in una via laterale. L'intera casa si svegliava. Ac correva il padrone di casa, signor Luigi Staccione. Il Serafini era sorretto da un amico, tal Guido che da qualche tempo dormiva nella cucina del suo alloggio; aveva il basso ventre insanguinato e si comprimeva la ferita con le mani urlando: «E' stata Carmela! Sono morto! Sono rovinato!». Sul posto giungeva in pochi minuti la Volante che lo trasportava a tutta velocità al llllllllllllllllllllllIIIflIIIIMII Illlllllllllllllllll prlealdicoò reOtaMaria Vittoria. Condizioni gravissime: il Scraflni era stato forilo con un colpo di coltello in parti delicate: la lama si era poi conficcata con tremenda violenza nell'inguine e incontrando l'osso s'era spezzata: nella carne era riinasta infatti la punta della lunghezza di sei o sette centimetri. Imponente e preoccupante l'emorragia. Più tardi il giovane veniva operato dal professor Zanetti e dal dott. Priola che estraevano il frammento di lama e rilevavano quali profonde e forse irreparabili lesioni avesse provocato la ferita. La difficile operazione, comunque, riusciva e il Scranni veniva ricoverato con riserva di prognosi. Intanto Carmela era slata arrestata mezz'ora dopo il sanguinoso episodio. La ragazza s'era rifugiata sotto l'androne di una casa di via Montello, con l'intenzione di cercare un nascondiglio più sicuro nel cortile: ma proprio dal cortile era arrivato latrando e ringhiando un cane da guardia che l'aveva bloccata in un angolo. Qui l'aveva scovata il brigadiere Ciccarelli, lanciatosi con alcuni agenti, In una rapida ispezione del quartiere. Verso le 10 il dott. Barone, commissario della P.S. Madonna di Campagna, poteva interrogarla. La ragazza affermava che il fidanzato aveva ormai chiaramente manifestato il fermo proposito di non sposarla: e il giorno prima le aveva addirittura precisato di avere un'altra donna a Carmagnola, un'amante da cui, di recente, aveva avuto un flglio.-Alla disperazione e alla furibonda indignazione della ragazza, 11 Seraflni aveva replicato con dur re minacce. La sera prima s'erano coricati dopo un ennesimo aspro litigio. Alle 3 — riportiamo sempre il racconto della ragazza — Carmela s'era alzata per una necessità, aveva acceso la luce e s'era accorta che il Serafini dormiva con un coltello sotto il guanciale. * Ho pensato che volesse uccidermi, il furore mi ha fatto perdere la ragione: ho iiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiHimiiiiiiiiimiiitimiiiiiii preso il coltello, ho tirato giù II lenzuolo e ho vibrato un colpo all'impazzata, con tutta la forza di cui ero capace. Poi non ricordo più nulla... ». La Pontiscia, in stnto d arresto, ò stata trasferita alle Nuove, nel reparto femminile dei minori Oggi sarà nuovamente interrogata dal magistrato dr. Severino Rosso, che regge la Procura presso il Tribunale minorilo. Sarà imputata con ogni probabilità di lesioni gravissime: fi facile supporre infatti che non intendesse uccidere il Serafini, ma infliggergli, per vendetta, un'atroce e barbara mutilazione. I familiari hanno affidato la difesa all'avvocato Luigi Romagnoli. La giovane feritrice, Carmela Pontiscia, di 16 anni iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiii Donato Serafini trasportato in camera operatoria

Persone citate: Antonietta Serafini, Carmela Pontiscia, Ciccarelli, Luigi Romagnoli, Luigi Staccione, Priola, Severino Rosso, Zanetti

Luoghi citati: Ascoli Satriano, Carmagnola, Puglia, Torino