Eletta a Palermo la lista di Milazzo con i voti delle sinistre e due "franchi tiratori" di Francesco Rosso

Eletta a Palermo la lista di Milazzo con i voti delle sinistre e due "franchi tiratori" IR, NUOVO a O V E R N O REGIONALE SlClImlA.NO Eletta a Palermo la lista di Milazzo con i voti delle sinistre e due "franchi tiratori" Una serie di movimentati scrutini per gli assessori effettivi e supplenti - Il liberale Trimarchi, eletto nella seconda votazione, si presenta alla tribuna e rifiuta il mandato - Milazzo ha ora il suo governo, ma basterebbe lo spostamento d'un voto per farlo cadere (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 12 agosto. Ancora una volta l'ori* Milazzo ed i socialcomunisti, con l'aiuto di due franchi tiratori hanno vinto all'Assemblea siciliana la loro battaglia e messo la democrazia cristiana con 1 suol alleati di destra nella posizione degli sconfitti eleggendo una Giunta, mtlazziana In larga maggioranza, ma in realtà condizionata dalle sinistre. Il nuovo governo regionale è così composto: Presidente: on. Silvio Milazzo; assessori effettivi: Ernesto Pivettl (Pdi), Ludovico Corrao (cristiano sociale), Giuseppe Romano Battaglia (cristiano sociale), Gioacchino Germana (cristiano sociale), Sergio Mainilo (ex-Pdl), Paolo De Grazia (ex-I)c), Mario Cresclmanno (ex-Msi), Bino Alinoli (socialdemocratico). assessori supplenti: Barone (cristiano sociale), t'aliabiano (cristiano sociale), Spanò (cristiano sociale), Giuseppe Signorino (cristiano sociale). Due franchi tiratori, come i milazziani promettevano ieri, hanno rovesciato il pronostico che dava vincente il blocco di centro-destra, ed hanno votato .per i candidati del milazziani e dei socialcomunisti. Si tratta, però, di franchi tiratori abbastanza scoperti: uno è il monarchico on. Pivetti, eletto assessore nella seduta del 31 luglio scorso con i voti sia delle sinistre che della de e delle destre; l'altro pare condividere le intenzioni della direzione centrale monarchica che, a quanto si dice, giocherebbe a Roma la carta decisiva per entrare nella formazione di una maggioranza governativa con democristiani e socialdemocratici, escludendo liberali e missini. Forse si tratta solo di una manovra per velare, col pretesto di più vasti glo, ni politici, un piccolo interesse personale. L'on. Patrissi, venuto da Roma come rappresentante ufficiale dei monarchici, ha sospeso dal partito l'on. Pivetti, ma bisognerà attendere e vedere se questo primo provvedimento sarà seguito da sanzioni più gravi. Intanto i due franchi tiratori hanno permesso la formazione d'una Giunta approvata e sostenuta dalle sinistre, 'e quali, con abilità e spregiudicatezza, hanno rinunciato alle apparenze per attenersi alla sostanza. Esse sanno di essere una minoranza, e che !a loro partecipazione diretta al governo regionale potrebbe allarmare l'opinione pubblica, e sono rimaste nell'ombra, ritirando la candidatura dei loro due rappresentanti, che, invece, avevano sostenuto precedentemente. Questa mattina, quando si è incominciato a votare, tutti i deputati si dimostravano certi della vittoria. Un'ora prima 10 schieramento di centro-destra aveva ricevuto le più ferme assicurazioni dai monarchici, i quali, evidentemente, avevano fatto le stesse promesse ai socialcomunisti. Ma che l'on. Milazzo avesse ormai 11 governo in tasca, lo si comprese dalla lettera con cui, ancora prima che di incominciasse a votare, scioglieva la riserva formulata alcuni giorni fa ed accettava la carica di Presidente della Regione. La votazione ha dato subito la misura del costume politico di certi deputati. I rappresentanti milazziani Corrao, Romano Battaglia e Germana .venivano eletti con 46 voti (mentre la volta scorsa ne avevano ottenuto soltanto 44), i candidati del gruppo di contro-destra (i missini Buttafuoco e Rubino e il liberale Trimarchi) arrivavano a 44 ed alcuni soltanto a 43. Una scheda risultava bianca. La sconfitta della de era palesemente dovuta alla defezione di quei due uomini, sembra entrambi monarchici, che un'ora prima avevano assicurato la loro fedeltà all'alleanza. I comunisti avevano fatto ogni tentativo per nascondere l'identità dei due franchi tiratori, presentando varie mozioni con cui chiedevano che la segretezza del voto fosse assicurata. Per impedire ogni controllo il presidente Stagno d'Alcontres vietò perfino ai giornalisti di prendere appunti durante gli scrutini. Il provvedimento non servì a molto, perché nel pomeriggio, dovendo procedere alla successiva votazione per eleggere i quattro assessori ancora mancanti, i deputati di centro-destra si sono astenuti, e il monarchico Pivetti, tra gli insulti dei suoi excompagni di lotta, è andato a votare per i candidati dei milazziani e dei socialcomunisti. Si è astenuto, invece, l'altro monarchico, il principe Paterno di Rocca Romana, ma il suo voto non era più necessario. La maggioranza era ormai assicurata e ciò non ha impedito all'on. Marullo, il monarchico espulso dal partito per il suo passaggio ai milazzani, di fare la seguente dichiarazione: «Chi ha determinato la totale sconfitta della d.c. è il partito monarchico ufficiale, e quindi la mia posizione politica è riabilitata nonostante l'espulsione >. Sì procedeva ad una votazione di ballottaggio e risultavano eletti assessori effettivi: Marullo (ex-pdi) con 44 voti, De Grazia (ex-dc) e Crescimanno (ex-msi) con 42 voti e Trimarchi (liberale) con 40 voti I presenti erano stati 79, 1 vo¬ tanti 47, gli astenuti 32, le schede bianche 2, le nulle una. Il liberale Trimarchi sì è presentato alla tribuna per rifiutare il mandato con una dichiarazione che ha scatenato un putiferio nella sala. « Le manovre e le furbizie sono armi che si ritorcono contro coloro che le adoperano — egli ha detto —. - In Sicilia li è creata una situazione dominata dai comunisti, che noi consideriamo negatori della libertà e dei valori effettivi dell'autonomia. Dichiaro di non poter accettare l'elezione ad assessore nella giunta dell'onorevole Milazzo, condizionata dalla volontà dell'estrema sinistra >. Mentre dai banchi del cen¬ tro si levavano grida di « Ab basso i venduti! > e «Finalmente un po' di onestà! >, da quelli della sinistra i deputati socialcomunisti, che poco pri ma avevano votato per lui, coprivano l'on. Trimarchi di insulti. Cessato il tumulto, il presidente Stagno d'Alcontres faceva iniziare un nuovo ciclo dì votazioni per eleggere l'ottavo assessore effettivo. Risultava eletto al primo scrutinio con 44 voti il socialdemocrati co on. Napoli, che nelle pre cedenti votazioni aveva sempre deposto scheda bianca nell'urna. I presenti erano stati 87, i votanti 47, gli astenuti 40, le schede bianche 2, le nulle una. iiiifjjiiittiitiiiriiiiiiiiriiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii a i , i o o mi ti I 11 deputato socialdemocratico "al •momento' della sua proclamazione aveva già abbandonato l'assemblea, forse per attendere istruzioni dalla direzione centrale del partito. Se egli accetterà avranno ragione coloro che pensano ad una manovra di vasto raggio in pieno svolgimento a Roma per spostare l'attuale maggioranza su tre partiti, la democrazia cristiana, i socialdemocratici ed i monarchici. La votazione per i quattro assessori supplenti ha dato il seguente risultato: presenti 90, votanti 46; Spanò, Caltabiano e Barone 45 voti, Signorino 44; schede bianche una. I quattro eletti sono tutti cristianosociali. La situazione a Palermo, al termine delle votazioni, non è certo delle più stabili. La giun. ta è formata .da dieci milazziani, un monarchico sospeso ed un socialdemocratico incerto, con una strettissima maggioranza di 46 voti, contro i 44 del gruppo di centro-destra. Basterebbe lo spostamento di un voto per fare cadere il governo, ma l'on. Milazzo, al termine delle votazioni, ha dichiarato di essere soddisfatto perché, ha detto, « il popolo di Sicilia ha finalmente il governo che desiderava >. Poi s'è doluto per le affermazioni dell'on. Trimarchi il quale, rifiutando di collaborare con lui, dimostrerebbe che il declino del partito liberale in Sicilia è largamente giustificato. Alla fine, senza i consueti baci ed abbracci, si è fatto fotografare sorridente fra i nuovi assessori. Poco dopo l'on. Bozzi, vice segretario generale del parti to liberale, ha dichiarato: < Bisogna riconoscere che in Sicilia la democrazia ha subito una grossa sconfitta. Il comunismo avanza, ma i liberali si batteranno nell'isola e nell'assemblea per la difesa delle libertà e la tutela dei reali interessi siciliani ». Francesco Rosso iiiitiiiitiiittiiiiiiiiiiiiiiEiiiiuitiiii'tiJiiijiijiitiiiitj Congratulazioni reciproche fra I nuovi assessori Corrao e Battaglia, entrambi dell'Unione cristiano-sociale, dopo la votazione. A sinistra, in fondo, Milazzo (Telefoto)