Il Casinò di Venezia riapre dopo 49 giorni di sciopero di Antonio Antonucci

Il Casinò di Venezia riapre dopo 49 giorni di sciopero Il Casinò di Venezia riapre dopo 49 giorni di sciopero 11 gestore della casa da gioco ha accettato quasi egralmente le richieste dei sindacati (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 10 agosto. Lo sciopero dei dipendenti della casa da gioco dì Venezia, scoppiato il 23 giugno, finisce domani, e cioè nel cinquantesimo giorno, con la ripresa generale del lavoro. Questa sera in un cinematografo del Lido una assemblea degli interessati ha udito la relazione dei rappresentanti sindacali sui lavori svolti e i risultati raggiunti, approvandoli. Lavori durissimi, specialmente nell'ultima fase. Con la presenza quasi continuativa del prefetto di Venezia, dott. Migliore, e del dott. Carillo, presidente dell'Ufficio regionale del lavoro, si è discusso dalle 23 di sabato alle 4 dell'indomani; da mezzogiorno della domenica alle 16; e poi dalle 17,30 alle 3,30 del lunedì successivo. Rappresentavano l'azienda gli avvocati De Din e Fabbrani, il dottore commercialista Chiesa, con rare capatine del concessionario, cavaliere del lavoro Jacopo Lazzi, quasi mai apportatrici di pace. Difendevano gli interessi del personale i signori Chiozzotto e Bonalumi per la Cisl, il signor Golinelli per la Ggil, il dott. Emiliani per la Uil, i signori Lazzari e Guberti per la Cisnal. La stesura del verbale d'accordo sottoscritto dalle parti ha richiesto discussioni minuziose da venti quaranta minuti per ogni riga dattilografata, con un bro uni iiiiiiiiiiiiiiiiiiìiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiìì i a a a ò r gliaccio di note e contronote di almeno quaranta pagine. Otto giorni or sono, avvelenatasi la vertenza con il colpo di testa di una apertura del Casinò con personale raccogliticcio venuto dalla Liguria, il Prefetto invitò i contendenti a cercare categoricamente un minimo di accordo. Il personale presentò dodici punti come pregiudiziali e altri da esaminare in seguito. La discussione si è svolta sui dodici punti, e con le seguenti conclusioni: 1) revoca dei 17 licenziamenti avvenuti in periodo di sciopero. — L'azienda ha accettato di revocarli e tutti ritorneranno a lavorare. Però sette di essi avevano superato i 60 anni ed erano stati giudicati pensionabili dall'ai tuale concessione. Essi saranno messi in pensione tra una ventina di giorni o due mesi e l'azienda integrerà la loro pensione di vecchiaia (questa soltanto e non altre eventuali) fino all'80 per cento dell'ultima paga. Uno di questi sette aveva superato i 65 anni: egli avrà una somma extra di almeno 200.000 lire in aggiunta alla liquidazione. Il caso di altri sette licenziati per « precedenti » sarà esaminato dalle organizzazioni sindacali e dall'Ufficio del lavoro. 2) blocco dei licenziamenti fino al 31 dicembre '62 — Accettato. Nel frattempo potranno effettuarsi licenziamenti soltanto per « giusta causa > i cui estremi sono stati fìssati in undici punti con la riserva di ulteriori completamenti per evitare equivoci di interpretazione. Gli eventuali colpiti potranno ricorrere entro cinque giorni all'Ufficio del Lavoro, che dovrà decidere entro i successivi venticinque: se la decisione favorisce il licenziato, egli sarà riammesso al lavoro con il pagamento del mese; se gli sarà contraria, egli potrà ricorrere entro un mese alla magistratura e qualora la magistratura gli dia ragione avrà diritto alla riassunzione ed a tutti gli arretrati. 3) orario di lavoro — Gli impiegati di gioco chiedevano 42 ore settimanali. Le avranno per nove mesi; per gli altri tre, da decidere quando, resteranno alle 48 contrattuali. Ogni ora avranno inoltre diritto a dieci minuti di riposo, e cioè si avranno ore di cinquanta minuti. Fra la cessazione e la ripresa/del servizio dovranno intercorrere almeno dodici ore continuative. Gli impiegati dell'Ufficio tessere e controllo avranno anche essi per nove mesi 42 ore; per gli altri 48. Le addette al guardaroba e alle toelette scenderanno da 10 ore quotidiane a 8. 4) stagionali — Questione spinosa e annosa. Si chiamano asllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll! a < stagionali > taluni lavoratori assunti «a tempo». Di essi 26 attendevano una sistemazione stabile da gran tempo. Ebbene, 16 passeranno subito in organico; 5 lavoreranno come < stagionali » ma entro settembre la loro situazione sarà sottoposta dall'azienda all'esame dell'Ufficio del lavoro. Se l'esame sarà favorevole essi passeranno in organico: ma quando? Con diritto di precedenza in ogni nuova assunzione. Qualora di assunzioni nuove non se ne facessero, basteranno 200 giornate di presenza dal 1° giugno '59 (comprese quelle dello sciopero) al 1" giugno '61 (per entrare automaticamente in organico. Uno avrebbe la stessa sorte dei cinque precedenti, ma l'azienda non lo vuole al lavoro fino al 1° settembre, pur versandogli la paga fissa e quella aleatoria. Un capriccio concesso. E siamo a 22. Per gli altri 4, 3 di essi, essendo già stati licenziati con avallo del Comune, niente da fare; l'altro sembra abbia subito per errore questo stesso avallo. Qualora l'errore venga riconosciuto esatto sarà riammesso. Tutti gli altri punti sono stati accettati integralmente. Così le ulteriori trattative da iniziare ai primi di settembre avverranno alla presenza del Prefetto; «amnistia generale» per questo sciopero e quelli anteriori; conferma di quanto già concordato per il fondo di previdenza; salario di sei giorni alla settimana per gli ausiliari; nessuna assunzione del personale ligure che ha lavorato durante lo sciopero; nessun trasferimento da un reparto all'altro finché dureranno le ulteriori trattative; a impiegati già trasferiti sarà concessa la situazione economica migliore; rispetto delle qualifiche e mansioni per il personale ausiliario. Niente da fare, naturalmente, per un indennizzo dei danni subiti dagli scioperanti. Quelli dell'azienda sono molto più duri e quelli del Comune notevoli. Gli otto giorni del lavoro con personale scarso ed anche svogliato, data la precarietà dell'impiego, sono stati desolanti. L'accordo raggiunto è considerato « ottimo » dal personale, poiché lega l'azienda ad impegni tassativi. E' probabilissimo che il cav. Lazzi, per evitare attriti ulteriori, conservi soltanto la carica di presidente e nomini una personalità come direttore e per i rapporti con il personale. Antonio Antonucci

Persone citate: Bonalumi, Carillo, Chiozzotto, De Din, Golinelli, Guberti, Jacopo Lazzi, Lazzari, Lazzi

Luoghi citati: Liguria, Venezia