E' morto don Sturzo di Luigi Salvatorelli

E' morto don Sturzo E' morto don Sturzo Il vecchio senatore si è mantenuto sereno e lucido Uno all'ultimo momento * Prima di spirare ha mormorato: «Pensate al cielo» torno di Giolitti, esso non è stato ancora storicamente accertato. Si potrebbe dire che la vita politica attiva di don Luigi Sturzo sia terminata con la marcia su Roma.. Al congresso popolare di Torino dell'aprile 1923 egli tentò di impostare, tra filofascismo e antifascismo, un «collaborazionismo tattico», ancora una volta di carattere centrista, non troppo dissimile dal « fiancheggiamento » giolittiano, ma senza maggior successo, o piuttosto, con più evidente e rapido fallimento. Pensò Mussolini a toglierlo dall'imbarazzo, espellendo il partito dal governo e poi domandando la testa del suo segretario al Vaticano, che la concesse: si vide allora la fondamentale insussistenza dell'autonomia laica sturziana. Gli anni dell'esilio conteranno fra quelli migliori di Sturzo : il « leader » politico sconfitto assurse a campione morale della libertà, e non soltanto per l'Italia, ma per tutto il mondo cattolico. Dopo il suo ritorno in pa; tria, Sturzo rimase uomo privato, scrittore indipen dente. Come e perché egli rimanesse fuori del partito risorto — e denominato, questa volta, « democraticocristiano » — è facile comprendere: il posto di leader era occupato, né ad altro posto egli avrebbe potuto adattarsi. Certo non era so praggiunta in lui indifferen za alla politica: mai scrisse tanto di politica quanto in questi ultimi anni, soprattutto quale collaboratore libero del Giornale d'Italia. E mai, si può aggiungere, affermò con più durezza il suo intransigente pensiero, e con più acerbità nei riguardi di chi dissentiva da lui. Si sa anche la sorpresa del pubblico, e lo sconcerto dei suoi ammiratori, per certi atteggiamenti che sembrarono una sconfessione del suo passato. Per mia parte, io ho messo in rilievo, su queste colonne, come una continuità profonda — sotterranea, potremmo dire — ricolleghi l'ultimo Stur „zo ai primo, nena comune tendenza a negare una funzione autonoma etico-sociale dello Stato: funzione che. evidentemente, era riserbata da lui unicamente alla Chiesa, nello spirito dell'integralismo cattolico. Luigi Salvatorelli

Persone citate: Giolitti, Luigi Sturzo, Mussolini, Sturzo

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino