Per una «strada mondiale» lavori e progetti grandiosi

Per una «strada mondiale» lavori e progetti grandiosi FAREMO IL GIRO DELLA TERRA SENZA SCENDERE DI MACCHINA Per una «strada mondiale» lavori e progetti grandiosi Aperta al traffico la "Panamericana,, - Lunga 24 mila km., attraversa deserti e ghiacciai dall'Argentina all'Alaska - L'automobile all'assalto dell'Africa: una grande arteria unirà il Cairo e Città del Capo - Opere gigantesche in corso in Europa ed in Asia (Nostro servizio particolare) Parigi, 6 agosto. L'automobile s'è lanciata all'assalto dei ghiacci, dei deserti, dalle steppe nei cinque continenti. Gigantesche arterie come la strada panamericana (aperta di recente al traffico), la transafricana, la Londra-Bagdad ed altre in fase di costruzione o ancora allo stato di progetto, ci consentiranno — con l'ausilio di « traghetti aerei » attraverso gli oceani — di fare il giro d : mondo senza scendere di macchina. Decine di paesi coordinano gli sforzi per creare, dalle loro reti stradali, un complesso di grandi arterie continentali dalle caratteristiche uniformi. Le Courier prevede che, forse in un ventennio, avremo una strada mondiale. La panamericana va dall'Alaska all'Argentina e con i suol 24 mila chilometri è senza dubbio il complesso stradale più lungo del mondo. Attraversa distese di ghiaccio e deserti bruciati dal sole, penetra nella giungla, si immerge nei canyons, supera valichi a 4000 metri: nessun'altra strada consente di ammirare un panorama così vario e grandioso. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIID E' costata anni di fatiche, e la diversità del clima e del tp.neno ha spesso rallentato i lavori, quando non ha distrutto l'opera di molti anni. Nel 1955, in Costarica, la pioggia torrenziale ha asportato 375 mila metri cubi di suolo vulcanico, che formava il basamento del tronco Cartago-San Isidro. Le prime basi per creare anche in Africa una rete stradale omogenea sono state gettate nel 1950 alla conferenza dei trasporti di Johannesburg. Fino ad allora l'unica arteria efficiente era la lunga costiera mediterranea da Tangeri ad Alessandria, terminata dagli eserciti alleati. Oggi esistono due o tre lunghe strade, costruite su vecchie cammelliere, che attraverso il Sahara ed il Sudan si spingono fino al cuore del « continente nero ». Ma il grande progetto — già in parte in fase di realizzazione — è la strada che dal Cairo o da Alessandria scende fino a Città del Capo. Nel maggio del '57 il Congresso stradale africano di Salisbury (Rhodesia del sud) ha studiato un programma di lavori, per un ammontare di 20 miliardi di franchi francesi, allo scopo di modernizzare in tutta la sua lunghezza la grande arteria da Nairobi a Città del Capo, spi na dorsale dei futuri trasporti continentaM a grande di stanza. L'impulso che questa strada darà al commercio interterritoriale africano sarà enorme. In dieci anni, secondo calcoli ufficiali, i soli scambi tra l'Unione Sudafricana e l'Africa orientale e centrale potranno raggiungere i 325 miliardi di franchi. Ma qui i lavori andranno più a rilento per la natura del clima e del terreno. Le piogge torrenziali sono spesso disastrose. Per avere un'idea delle difficoltà cui debbono far fronte i costruttori basterà citare l'incidente avve mito nel tronco tra Chitaia e Benga, nel Niassaland: le pie ne di un improvviso nubifragio (33 centimetri d'acqua in 24 ore) .hanno.. travolto e abbattuto quattro ponti in ce mento appena ultimati. In Europa i lavori procedo no con ritmo febbrile. Non c'è paese le cui strade non siano trasformate in cantiere. La più lunga arteria internazionale, la E-5, collegherà Osten da ad Atene e ad Istanbul, e di qui raggiungerà Bagdad. Grandi lavori di costruzione sono in corso in Turchia, Ju goslavia e Grecia, le cui reti stradali sono ben lontane dal rispondere alle norme europee. La strada Istanbul-Bagdad potrà essere prolungata un giorno attraverso la Persia e l'Afganistan, in modo da collegare con un nastro continuo l'Europa occidentale al Pakistan e all'India. Trattative hanno avuto luogo recentemente tra Turchia e Pakistan per costruire una nuova modernissima arteria che dovrebbe unire Istanbul, Bagdad, Teheran e Karaci. Francia e Germania occidentale possiedono le più belle reti stradali d'Europa. Fino alla guerra le autostrade tedesche — tutte a doppia carreggiata — erano considerate le migliori del mondo. Il governo di Bonn ha in progetto il raddoppio, in dieci-quindici anni, dei duemila chilometri di autostrade costruite fino al 1939. La Francia ha in programma la costruzione di 1600 Km. di autostrade e di 250 Km. di strade nazionali, per una spesa totale di 400 miliardi di franchi. Belgio e Olanda possiedono già oltre 650 Km. di autostrade, mentre altri 900 sono in fase di progetto. Quanto all'Italia, si lavora a pieno ritmo per migliorare la rete esistente, senz'altro inadeguata alle esigenze della circolazione Vi sono da noi 400 Km. di autostrade ultimate e se ne costruiscono altre per oltre 1000 chilometri. La grande arteria che unirà Milano a Napoli (l'autostrada del Sole) sarà nel '62 tra le più belle ed efficienti nel mondo. u_ J

Persone citate: Courier, Salisbury