Kruscev parla a trecento giornalisti del prossimo viaggio negli Stati Uniti di Alberto Ronchey

Kruscev parla a trecento giornalisti del prossimo viaggio negli Stati Uniti Lunga conferenza-stampa, nei palazzo delta: grande Caterina Kruscev parla a trecento giornalisti del prossimo viaggio negli Stati Uniti "Quando miglioreranno le relazioni russo-americane, saranno migliori ì rapporti fra tutti i paesi,, - "discuterò ogni problema utile per sciogliere il ghiaccio,, - "Non voglio vedere missili americani; e quando Eisenhower verrà qui, rovescerò le tasche per dimostrare che sono un uomo pacifico,, - Nessuna concessione alle richieste alleate su Berlino e la Germania (Dal nostro corrispondente) Mosca, 5 agosto. Nel primo pomeriggio di oggi Kruscev ha convocato al Cremlino tutti i corrispondenti stranieri, ha illustrato alcuni aspetti del suo programma di conversazioni con Eisenhower e si è sottoposto per circa un'ora e mezzo ad una lunga serie di domande. Va riunione si è svolta nella grande sala del palazzo Sverdlowski, già sede del senato della grande Caterino che oggi ospita la presidenza del Consiglio del. l'Urss. Kruscev ha precisato anzitutto che partirà per gli Stati Uniti a metà settembre, mentre Eisenhower gli restituirà la visita alla fine di autunno. A proposito della forma « non ufficiale » dei suoi colloqui con Eisenhower, ha detto di non dare importanza al cerimoniale: « Quello che conta è poter trovare una base di reciproca comprensione ed un linguaggio comune intorno alle questioni da risolvere. Non è un problema, per ora, sta-. bilire come si potrà arrivare poi alle soluzioni definitive ». Ricordando la visita di Macmillan a Mosca, ha aggiunto che gl< incontri ad alto livello sono sempre utili: < Tutti capiscono - ha sottolineato — quanto siano importanti le relazioni fra i due paesi maggiori. Se riusciamo a raggiungere un accordo, la causa della pace sarà più sicura. Non abbiamo contese territoriali da risolvere... Quando miglioreranno le relazioni fra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, saranno migliori anche i rapporti tra tutti i paesi... Noi faremo del nostro meglio... Noi vofll<oo»e>-sho-gìi43tati Uniti non. siano in buoni rapporti solò con l'Urss, ma con tutti... ». — Prima di incontrarvi con Eisenhower, avrete consultazioni con i vostri alleati t « Io credo che qualsiasi consultazione fra amici sia utile, perché contribuisce a chiarire meglio i problemi. Però, in questo momento, la questione da discutere riguarda la pace e non c'è bisogno, per i paesi socialisti, di riunirsi in conferenza. Il problema e sin troppo chiaro ». — L'incontro con Eisenhower, a vostro giudizio, devt essere un preludio alla conferenza al vertice, oppure ne è 'i sostituzione T « Penso che il nostro Incontro non possa essere sostitutivo della conferenza al vertice, che sarà sempre utile convocare. L'una cosa non esclude l'altra; anzi, può migliorarla ». — Jfenfre dureranno le conversazioni, ci sarà qualche novità a proposito dello statuto di Berlino? « Noi abbiamo già dichiarato che sino a quando si discuterà non ci sarà nessun mutamento; però bisogna arrivare alle conclusioni ». — Che cosa pensa del concetto di coesistenza espresso da Nixon f < Ho sentito con piacere che Nixon ha usato la parola coesistenza in russo, mentre prima non riusciva a pronunciarla». — Durante il suo viaggio verso gli Stati Uniti, farà una sosta a Londra o in altre capitali t « / mezzi di cui disponiamo non ci obbligano più alle soste per prendere il tè. Non è mia intenzione fermarmi in Inghilterra, né recarmi in Canada, dove non sono stato invitato». — Spera di parlare ad una Congresso degli seduta del Stati Unitit « Non posso avere già fin d'ora questo programma. Non so nemmeno se desiderano ascoltarmi e non so se durante l<n:.mis visita zara in corso una sessione parlamentare». — Ha letto la dichiarazione di Adenauer sul suo viaggio in America ?■ «Certamente. E' molto caratteristica e in dissonanza con il tono prevalente dei commenti internazionali. Dice che è utile che lo vada negli Stati Uniti per vedere quanto l'America è forte. Ma per sapere se è forte o no io non ho bisogno di andarci. Soltanto uno sciocco può credere che l'America non sta forte. Adenauer, fra queste correnti d'aria, ha preso un raffreddore... Io non credo che Eisenhower voglia mostrarmi la forza americana per farmi paura (letteralmente: " per mettermi in ginocchio"). Siamo uomini di Stato che si riuniscono per discutere i problemi della pace ». — Quali questioni potranno avere la priorità nelle vostre conversazioni con Eisenhower t « Non esiste un programma preciso Credo che tutti i problemi concernenti lo "scioglimento del ghiaccio " meritino di essere discussi ». — Che posto potrà occupare nelle conversazioni la questione di Berlino e delle due Germanie ? « Il problema principale è liquidare le conseguenze della seconda guerra mondiale, e il trattato di pace tedesco. Berlino, In sé, ci Interessa poco. Credo che nessuno speri più in una rapida unificazione delle due Germanie e se non si risolve questo problema allora bisogna elaborare un accordo su Berlino città aperta e sul trattato. Io non credo che la Germania Occidentale accettei rebbe oggi di unificarsi con o . e o quella Orientale su basi socialiste e non credo nemmeno 11 contrario. Sarebbe contraddittorio, per altro, parlare di consolidamento della pace senza eliminare quelle scorie ; della seconda guerra mondiale che si possono 11qui ire. Senza là firma di un trattato di pace, la questione tedesca sarebbe sempre una miccia accésa in una polveriera. Prima bisogna spegnere questa miccia; poi si potranno discutere gii altri problemi, come quello del disarmo ». — Che cosa pensate dell'idea di Eisenhower, di recarsi in Europa per consultazioni con a n n t suoi alleati, prima di riceve re voi a Washington? eli Presidente ha bisogno di vedere i suoi alleati, prima di parlare con me, ed è comprensibile. Io non ho niente da dire... Ècco, sé noi ci riunissimo con i nostri alleati, penso che neppure il Presidente avrebbe niente da dire ». — A Parigi, qualcuno temeche durante i colloqui sovietico-americani non vengano presi in considerazione gli interessi francesi e che questi interessi possano essere persino sacrificati. Qual è la sua opinione? € Non so che dire di simili preoccupazioni. Credo che an- zitutto parleremo dei rapporti sovietico - americani. Inoltre suppongo che il problema principale, quello della sicurezza del mondo, interessi positivamente tutti ». — Può prevedere quale influenza avrà l'annuncio del dialogo sovietico-americano sui negoziati già in corso? < Non c'è legame diretto e nello stesso tempo c'è. Perché con Eisenhower, io penso, toccheremo i problemi già discussi a Ginevra ». — Alcuni circoli temono che un accordo a due fra Stati Uniti e Unione Sovietica recherebbe danno agli interessi dei piccoli paesi. Qual è la sua opinione? « E' una logica strana. Se i due maggiori paesi si intendono, perché dovrebbero soffrirne i minori? Al contrario.'*. (Kruscev a questo punto cita un proverbio ucraino « è quando due signori si battono che ne soffre il ciuffo del contadino! »). Dopo avere accennato ai legami di Parigi con Bonn, dicendo che si tratta di un « matrimonio male assortito » e che di « assi » se ne sono avuti già troppi, Kruscev è stato invitato a rispondere alla seguente domanda: — La motivazione con la quale lei già ha rinunciato al viari gio nei paesi scandinavi signi- gmfica fors*. che, nel caso di ma nfestazinni americane non'< amichevoli verso il suo gover-\no. ella potrebbe anche rinun- dare al viaggio in America? «Le cose'non stanno pre-\ diamente come lei crede. Io '.ho rinunciato ad andare in Scandinavia non per protesta re contro le manifestazioni 'ostili nei nostri-riguardi:■ -An che nel miglior paese del mondo ci possono essere alcuni matti ed è perfettamente inutile dar loro corda. In realtà quei governi e quei partiti avevano difeso in modo poco attivo l'invito che mi avevano rivolto. Avevano lasciato capire che si trattava di un invito puramente formale. Io ho deciso di esonerarli da queste difficoltà. Diverso è l'invito \americano, perché è stato con- 'diviso dai leaders dei due mag- \ glori partiti e da numerosi membri del Congresso, anche se esistono alcune voci contrarie. Ma non è obbligatorio che proprio tutti siano d'accordo e io ho accettato l'invito americano ». — Quando Eisenhower verrà nell'Urss, che cosa gli mostrerete? Vedrà anche basi militari? « Voi volete attribuire una sfumatura di cattiveria al nostri incontri. Se ci mostreremo missili e basi, allora non saranno visite di pace. Io non desidero vedere gli armamenti americani neppure se vorranno mostrarmeli e quando Eisenhower verrà qui mi rovescerò le tasche per dimostrare che sono un uomo di pace. Se noi volessimo mostrare al Presidente i nostri missili, egli direbbe clic lo abbiamo invitato per fargli paura. Al contrario noi, tutti, siamo ospitali: russi, ucraini, georgiani, armeni, usbechi. Io non ho l'intenzione di parlare con Eisenhower mentre un razzo mi esce dalla tasca della giacca, dalla camicia (si palpa gli abiti). Non sarebbe ospitalità. Anche net tempi antichi si deponevano le armi in anticamera ». Kruscev ha concluso la conferenza con queste parole: «Vi ringrazio. Domani mattina '< Partìr<» Per il Mnr Nero- v°\'-'Uo riposarmi per rappresen ,are degnamente il mio paese «eflii Stati Uniti» \ Erano presenti '.giornalisti. Kruscev era straorcirca 300 dinariamente allegro ed abbronzato Indossava, come al 'solito, un abito color crema, camicia .di seta, cravatta, gri-t già. Hanno preso posto accanto a lui. per tutto il tempo della conferenza-stampa, il primo Dice-ministro degli Esteri Kuznetzov e due interpreti, che traducevano dal russo in inglese e viceversa. Gli americani assicurano che la regìa della riunione aveva molti punti di contatto con quella delle periodiche dichiarazioni \del presidente Eisenhower alla 'stampa. \ Alberto Ronchey Kruscev durante la conterenza-stampa ai giornalisti stranieri al Cremlino (Tel.)