Bonn ha olferto in segreto un patto di non aggressione a Varsavia e Praga

Bonn ha olferto in segreto un patto di non aggressione a Varsavia e Praga Il governo di Adenauer conferma le rivelazioni di un giornale Bonn ha olferto in segreto un patto di non aggressione a Varsavia e Praga Favorevole reazione della Polonia e della Cecoslovacchia - La Germania Occidentale propone di lasciare in sospeso il problema della frontiera Oder-Neisse (Dal nostro corrispondente) Bonn, 27 luglio. Bonn-ha un progetto per un patto di non aggressione con Varsavia e Praga, che dovrebbe preludere alla ripresa dei rapporti diplomatici con i due paesi comunisti: ne ha dato notizia oggi, a mo' di rivelazione, il giornale di Amburgo Die Welt, a tendenza neutralista, e il governo di Bonn ha confermato, cercando però di smorzare l'effetto dell'annunciato piano; anzi, i portavoce ufficiali si sono affrettati a precisare che il progetto non è « attuale » e non lo sarà per un certo tempo, fin tanto, cioè, che la conferenza di Ginevra nc>n avrà dato qualche positivo risultato e la Russia non avrà mostrato buona volontà di risolvere i problemi tedeschi. Nelle dichiarazioni dei portavoce si è potuta rilevare qualche amarezza per le rivelazioni del giornale, che sono state definitive " intempestive ": « Qual è — si è chiesto al portavoce — lo scopo di questo progettato passo del governo? >; si è risposto che si tratta di un passo distensivo, fatto per dissipare i sempre vivi sospetti dei polacchi e dei cechi verso la Repubblica federale e il " militarismo " tedesco, su cui gioca spesso la Russia, come si è visto anche in occasione della recente visita di Kruscev in Polonia. In questa maniera — si è aggiunto — Bonn spera di spianare la strada alla riunificazione nazionale osteggiata dai due paesi comunisti: col patto di non aggressione, infatti, Bonn si impegnerebbe a risolvere pacificamente ogni que stione che tocchi direttamente o indirettamente la Polonia e la Cecoslovacchia, rinuncian-do esplicitamente alla violenza come mezzo per dirimere le controversie. , E' chiaro, però, che il patto di non aggressione e la conse- guente, probabile ripresa dei rapporti diplomatici non comporterebbe il riconoscimento tedesco dei confini dell'OderNeisse, la cui definizione, som I pre secondo la tesi di Bonn, è!rimandata al trattato di pace fra le quattro grandi potenze e la Germania riunita. Una speciale clausola da inserirai nel patto salvaguarderebbe i diritti tedeschi, sull'esempio del trattato fra Bonn e Mosca del 1955, che segnò la ripresa delle relazioni diploma tichc tra i due paesi. Ma Si esauriscono qui gli scopi del piane tedesco? C'è chi sostiene di no, ritenendo che il patto di non aggressione e la ripresa dei rapporti diplomatici con Varsavia e Praga, all'occorrenza, possano servire a Bonn per non subire gli svantaggi d'una distensione concordata dalle quattro grandi potenze a spese della Germania. E' noto che Bonn ha sempre il timore di negoziati distensivi alle sue spalle: non sorprende quindi nessuno il fatto che 1 tedeschi si preparino in qualche modo, come suol dirsi, a porre le, mani avanti. Sta di fatto che 1 progetti di Bonn sono maturati nel più assoluto segreto già durante la prima fase dei negoziati di Ginevra: si è saputo ora che a Ginevra 1 delegati tedeschi, tramite diplomatici di paesi neutrali, hanno già compiuto le prime < avances > con gli osservatori polacchi e cechi, presenti anch'essi all'incontro dei ministri degli Esteri; polacchi e cechi hanno accolto subito con entusiasmo le caute proposte tedesche e mercoledì scorso, lo si apprende soltanto ora, il ministro degli Esteri Von Brentano rientrò a , Bonn per sottoporre ad Ade nauer e al Consiglio dei ministri 1 risultati di questi primi contatti Adenauer, sempre secondo Die Welt, avrebbe approva- to l'iniziativa di Von Brentano; secondo i portavoce ufficiali, invece, egli non avrebbe ancora dato il suo consenso I definitivo: oltreché della ln- !certa situazione di Ginevra, il Cancelliere avrebbe tenuto con to anche delle riserve espresse in proposito dal ministro per la Riuniflcazlone, Lemmer, nonché dal suo collega Oberlànder, che dirige il dicastero per i profughi. Oberlànder, che si trova tuttora a Ginevra per seguire da vicino gli sviluppi del piano, insieme col deputato democristiano Hans Kriiger, presidente della potente Lega dei profughi e degli espulsi dai territori dell'Est, ha espresso il timore che il riavvicinamento tra Bonn e i due Stati comunisti possa comportare, prima o poi, il riconoscimento della linea Oder-Neisse. m. c. UMiiiniiiiiiii i 111111111 s i 1111111

Persone citate: Adenauer, Hans Kriiger, Kruscev, Von Brentano