Panico e feriti a Napoli rimasta quasi senz'acqua

Panico e feriti a Napoli rimasta quasi senz'acqua In due terzi della città un decimo di litro per persona Panico e feriti a Napoli rimasta quasi senz'acqua Due frane hanno spezzato i condotti che rifornivano, il maggiore serbatoio-Le fontanelle presidiate dalla polizia (Dal nostro corrispondente) Napoli, 27 luglio. Da ieri i due terzi della cittadinanza, cioè almeno ottocentomila su un milione e duecentomila napoletani, sono senz'acqua. L'improvvisa interruzione dell'erogazione è avvenuta domenica mattina. La causa risaliva alle 14 del giorno prima. Una frana di terreno argilloso in località « Ponti Rossi » aveva provocato il crollo del « condotto » in cui scorre l'acqua che dai monti del Serino e del Lufrano riempie il serbatoio di Capodimonte. E' un serbatoio di 83 mila metri cubi, che rifornisce tutta la parte « bassa ». situata cioè alle falde delle colline dei Camaldoli, Vomero e Posillipo. Un secondo smottamento del terreno nell'ampio vallone di Miano, attraversato dal « sifone » che viene da Cancello, rendeva la situazione assai più grave. Infatti quando, alcune ore dopo, il serbatoio si è asciugato, nei lavabi non è scesa più una goccia d'acqua. La folla, in stato di grave allarme, si è precipitata con secchi e brocche presso le vasche cittadine e vi ha attinto, incurante dei pesci, dei cigni e delle cartacce galleggianti. Il maggior assalto è stato dato alle « prese d'acqua » per gli incendi, dove si sono svolte violente risse. A Fuorigrotta, in via Cumana, rimanevano feriti a colpi di bottiglia i fratelli Agostino e Antonio De Rosa, le loro cugine Pasqua e Maria e il maresciallo dei carabinieri Antonio De Luca, accorso per metter pace. Un'altra disputa scoppiava, pure a Fuorigrotta, all'* albergo delle Masse », adibito ad alloggio di sinistrati, fra due fratelli, Gennaro e Luigi Ferrara. Luigi, con un braccio squarciato da una coltellata, ha dovuto farsi ricoverare ai « Pellegrini ». Per una questione di precedenza nel rifornimento d'acqua Lucia Palumbo veniva aggredita dà Arcangelo Contessa: quest'ultimo aveva la peggio e si faceva medicare all'ospedale. In tutto una ventina di feriti a causa dell'acqua. La situazione questa sera è sempre preoccupante, anche se un minimo di erogazione è stato assicurato ai panettieri pe.v evitare, com'è accaduto domenica, che taluni di essi non potessero panificare. Secondo alcuni tecnici il ritorno alla normalità non potrà avvenire prima di dieci giorni. La direzione dell'acquedotto è me- in»iinimuumuuu«ti»iui(HniinnHiiini[iii no pessimista: pur senza impegno, pensa che il grave disagio non durerà più di una settimana. La « minerale », giunta a prezzi proibitivi superiori a quelli di una bottiglia di barolo o di Chablis, è quasi sparita, accaparrata soprattutto dai grandi alberghi del lungomare. Il Comune ha fatto erogare nella zona colpita, prelevandola dai serbatoi residui, una lieve quantità, equivalente a un decimo di litro a persona. Quattrocentosessanta fontanini di fortuna sono stati improvvisati accanto alle « prese » antincendio. Per evitare che vengano danneggiati, i fontanini sono sorvegliati da pattuglie di agenti e carabinieri. Tutte le forze di polizìa, fra pubblica sicurezza e carabinieri, sono consegnate in caserma in «stato di emergenza». c. g. Le donne fanno provvista d'acqua alla fontana in piazza del Municipio (Telefoto) iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiMiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiM iiiiiiiiiiiiiiiiiiiin

Persone citate: Antonio De Luca, Antonio De Rosa, Arcangelo Contessa, Lucia Palumbo, Luigi Ferrara, Miano, Panico

Luoghi citati: Capodimonte, Fuorigrotta, Napoli, Posillipo