A Budapest crollo della scherma italiana

A Budapest crollo della scherma italiana A Budapest crollo della scherma italiana Per la prima volta i nostri rappresentanti non hanno ottenuto né un primo né un secondo posto in un torneo mondiale - Situazione grave nell'imminenza delle Olimpiadi - Affermazione dei russi, ungheresi, inglesi e polacchi (Dal nostro inviato speciale) Budapest, 27 luglio. Forse mai nella nostra storia schermistica abbiamo re gistrato un bilancio fallimen tare come quello dei campio nati del mondo, conclusisi do menica sera a Budapest. Sugli otto pennoni allineati dinnan zi al Palazzo dello Sport sventolavano tre bandiere russe (fioretto a squadre maschile, individuale femminile con la Eflmova e spada con Khabarov), altrettante ungheresi (fioretto femminile e spada a squadre, .individuale sciabola con Karpati), una inglese (fioretto con Jay) e una polacca (sciabola a squadre). Italia e Francia sono state dunque relegate ai ruoli di Cenerentole, uscite con le ossa rotte dal confronto con li trionfante Centro-Oriente europeo, che un tempo esisteva solo nell'arma bitagliente grazie all'egemonia magiara, sempre però incalzata dalla sciabola azzurra. Ora la situazione si è letteralmente capovolta e mentre i transalpini debbono accontentarsi dell'unica medaglia d'argento del fiorettista Netter, noi abbiamo racimolato solo quella di bronzo dello spadista torinese Delfino, mentre l'anno scorso a Filadelfia ci eravamo almeno imposti collettivamente nella spada e individualmente nel fioretto con Bergamini, oltre al secondo posto di Edoardo Mangiatutti nell'arma triangolare e al terzo nel fioretto a squadre dietro Francia e Russia. Situazione davvero dram 'matica, proprio mentre butto- gi t e e a e e a e i i a ae na to o a ti e o naal e m no alle porte le Olimpiadi di Roma 1960. Quali dunque le cause e quali i possibili rimedi? Dal 1952 squillava la sirena d'allarme per la sbalorditiva entrata in lizza dell'Unione Sovietica che dal nulla, o quasi, con uno '[sforzo imponente, favorita dalla speciale situazione delle sue inesauribili risorse umane, guadagnava posizioni su posizioni fino a raggiungere e superale Italia, Francia e Ungheria, trascinando nella propria scia Polonia, Romania, Germania, oltre agli isolati « iridati » britannici. Intanto si compiva quella evoluzione schermistica di cui erano stati vessilliferi i giovani fiorettisti magiari, complice pure il fioretto elettrico (da noi inventato e introdotto forse troppo precipitosamente), con la progressiva conferma che le armi tradizionali e statiche dell'Italia e della Francia non erano più sufficienti per difendere e mantenere il primato In Italia, scomparsa la Scuola Magistrale di Roma e purtroppo mo'ti celebri istruttori, essendo altri distratti da più redditizie incombenze o ancorati a canoni tecnici sorpassati, venne a crearsi pressoché il vuoto dietro l'aurea facciata dei grandi campioni, difficilmente convertibili al nuovo verbo schermistico, sia per l'età, sia per i loro assorbenti impegni familiari e professionali di puri dilettanti, lonza le note sistemazioni di tipo statale d'oltre cortina. Per iTli azzurri vi sono scusanti: ad esempio, l'indisponi¬ ci dai ppredoripcotanritderi oimLo-1 bilità di Pavesi e Pellegrh ReReReReIMMtlIIPil1. ci ha tarpato le ali nella spada a squadre in cui eravamo i primi da ben sette anni, e le precarie condizioni di Edoardo Mangiarotti hanno avuto ripercussioni nel fioretto. Jl colpo però ò stato grave e soltanto facendo appello allo spirito di bandiera e di sacrificio dei nostri migliori schermitori affinché inizino fin d'ora urttdmtataoimiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiHii una sena e progressiva preparazione tecnico-atletica, si potrà salvare il salvabile, Poi, esaurito lo sfruttamento di un glorioso passato, si dovrà ricostruire dalle fondamenta, potenziando e concentrando le sale d'armi, creando appositi centri d'addestramento nazionali, con largo ricorso alle nuove leve, come si sta iiimiinHiHNiium^ tentando con qualche barlume di luce nella sciabola (che esce con un onorevole quarto posto) e nel fioretto femminile. Troppo tempo si è perduto, e non si può ulteriormente tergiversare se non si vuole che la scherma italiana diventi un'entità trascurabile in campo mondiale. 1 Carlo FilogRmo

Persone citate: Bergamini, Edoardo Mangiarotti, Edoardo Mangiatutti, Karpati, Khabarov