Debré ritira le promesse alla scuola confessionale di Sandro Volta
Debré ritira le promesse alla scuola confessionale In seguito alle numerose proteste laiche Debré ritira le promesse alla scuola confessionale Non concessi i 6 miliardi in cui sperava l'insegnamento privato francese - Il problema rinviato (Dal nostro corrispondente) Parigi, 23 luglio. D'accordo con l'impegno che aveva-preso il 2 luglio, quando ottenne che l'Assemblea nazionale rinunciasse a continuare la discussione sulla proposta di aumentare considerevolmente gli aiuti dello Stato alla scuola confessionale, Michel Debré è salito oggi alla tribuna di Palazzo Borbone per precisare la posizione del governo di "fronte al problema scolastico. Il Primo ministro ha affermato che questo problema deve essere risolto « senza riaprire le polemiche di cui 11 Paese ha già anche troppo sofferto >. Debré ha ricordato che, secondo l'articolo 2 della Costituzione, la Francia è una Repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale, che garantisce davanti alla legge la uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di origine, di razza o di religione. La Costituzione — ha detto Debré — rispetta tutte le credenze e il suo preambolo si riferisce solennemente ai diritti dell'uomo, definiti dalla dichiarazione del 1789. i Fra le libertà garantite, deve esser compresa anche la libertà di insegnamento, però, affrontando il problema, 11 governo deve preoccuparsi di salvaguardare l'unità nazionale, tenendo conto che si tratta di una questione che è stata finora causa permanente e passionale di discordia e ha provocato un malessere in tutto il Paese. La dichiarazione del Primo ministro si è mantenuta cosi in termini generali, rinviando la sostanza del problema. al mese di novembre, quando verrà discusso lo statuto definitivo dell'insegnamento libero. Come misura provvisoria si è limitato a promettere un anticipo alle scuole private. Non si può dire che questa dichiarazione abbia soddisfatto i deputati dei tre gruppi che hanno aderito all'associazione parlamentare per la difesa della libertà di insegnamento: democratici cristiani, Unr (Unione per la Nuova Repubblica) e gli « indipendenti >. Essi avevano chiesto un aiuto alla scuola confessionale di cinque o sei miliardi; invece Michel Debré si è limitato a promettere di pagare in anticipo, nel mese di ottobre, il sussidio che dovrebbe essere pagato in dicembre, ossia circa 1700 milioni, e di sollecitare il pagamento dei sussidi arretrati, che sono poco più di un mi 11 ardo. I sostenitori dell'insegnamento confessionale affermano che Michel Debré si è lasciato influenzare dalle- grandiose manifestazioni svolte nel Paese dall'opinione pubblica laica e che non ha mantenuto le promesse che aveva fatto loro nei mesi scorsi. In realtà, sarebbe stato difficile per il governo non tenere conto della volontà espressa con tanta chiarezza dal Paese. II malumore dei partiti che formano la maggioranza ministeriale non costituisce però nessuna minaccia di una vera crisi. Sul piano parlamentare questo malcontento non ha Infatti nessuna possibilità di manifestarsi. La sessione parlamentare si chiude d'altronde lunedi, cosicché la polemica sull'insegnamento può considerarsi ormai rinviata al mese di novembre. Alla fine di ottobre, la commissione per l'esame del problema scolastico, nominata dal Primo ministro, presenterà le sue conclusioni e sarà su quel testo che si svolgerà la futura battaglia parlamentare. Sandro Volta
Persone citate: Michel Debré
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