Cronaca televisiva
Cronaca televisiva Cronaca televisiva Ieri sera tre ore di tragedia: «Giulio Cesare » di Shakespeare dal Comunale di Bologna - Spettacolo decoroso ma privo di intima commozione e di soenne melanconia - Stasera con Macario una celebre farsa a altri tempi La tv, d'estate, è all'affannosa ricerca di collegamenti esterni e di riprese dirette di spettacoli. In pieno luglio mai e poi mai si sarebbe pensato di allestire negli studi un'alta e ponderosa tragedia come .'1 « Giulio Cesare » di Shakespeare. Ma c'era la possibilità di portarla sul video dal palcoscenico di un teatro, .il « Comunale » di Bologna, e l'occasione non è andata perduta. Tralasciamo ovviamente di parlare della tragedia, del suo valore e dei suoi significati. La rappresentazione, che si valeva della regìa di Sandro Boichi, ci è parsa su un piano di dignità e di cura formale. Scendendo nei particolari, dobbiamo però rilevare che non sempre gli interpreti sono sfuggiti all'enfasi, alla frase «cantata», alla declamazione pletorica. Quell'ottimo e sensibile attore che è Giorgio De Lullo, alle prese con il celeberrimo discorso di Antonio sul cadavere di Cesare, ha ceduto spesso alla tentazione di gridare. Persino Tino Carraro, di solito molto sorvegliato e misurato, ha avuto atteggiamenti e toni Il comico Macario tornstasera alla television aumentando cosi la sensazione di distanza e di freddezza. Infine — pur con la dovuta, incondizionata ammirazione per Shakespeare — osserveremo che è difficile pretendere dalla platea televisiva un'attenzione tesa e concentrata per circa tre ore. Il genio è genio, d'accordo, ma ad un certo momento anche sul genio la canicola prevale. Null'altro d'importante da segnalare nella giornata. Alle 20 è stato presentato un documentario sul Caravaggio; un bel documentario, ma si trat-; tava di una replica, molti spettatori ricordavano che era stato trasmesso pochi mesi fa. Alle 22 e 30, nel breve, unico intervallo della tragedia, ha trovato posto la rubrica « Arti e scienze»: una puntata insolitamente frettolosa e povera, scarsa d'interesse, di marca estiva: è stato intervistato lo scrittore Domenico Rea, che si è espresso in un italiano così napoletanizzato che gli ascoltatori del nord hanno avuto gravi difficoltà di comprensione. Stasera, dopo anni e anni, niente «Lascia o raddoppia». Invece della faccia di Bongiorno vedremo quella di Macario e confidiamo di acquistare in allegria. Macario sarà il protagonista di una famosa farsa d'altri tempi, «In pretura» di Ottolenghi: lo fiancheggeranno Carlo Campanini, Tonino Micheluzzi, Gino Ravazzini, Giulio Girola. Al debutto di Macario, vivamente atteso, seguiranno un servizio sul pozzi di Gela e un varietà musicale in ripresa diretta da Marina di Massa. Ne! pomeriggio, alle 18 e 45 «Vecchio e nuovo sport», alle 19 e 35 «Passerei la» e alle 20 una trasmissione su «La Galleria Sabauda di Torino » a cura di Marziano Bernardi. u. fez. stasera alla televisione esteriori. Lo spettacolo c'era, indubbiamente, e, come abbiamo detto, pieno di decoro: ma difettavano la commozione, l'intima e sincera veemenza e soprattutto quella solenne melanconia che costituisce forse la parte migliore del dramma. Ne', trasferimento dal palcoscenico alla tv quest'edizione del «Giulio Cesare» non ci ha guadagnato: sul video è risultata eccessivamente statica,
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