Un accordo Tour Giro necessario per il ciclismo

Un accordo Tour Giro necessario per il ciclismo Un accordo Tour Giro necessario per il ciclismo Occorre sveltire le due corse - Bahamon< tes: sessanta riunioni a 200 mila franchi pensiamo che il fascino indubbio delle squadre nazionali debba cedere il passo alla realtà. Lo stesso signor Goddet, attaccando i francesi ed il suo direttore tecnico, elogia i belgi e Jean Aerts che ha saputo imporsi ai suoi uomini, ordinando loro di dar battaglia. Si tratta di un implicito riconoscimento che, nei rapporti tra i vari direttori sportivi e i corridori, siano spesso i corridori, i campioni naturalmente, a dettar legge. La formula per marche avrebbe il pregio, se non altro, di mettere in campo direttori sportivi che sono o i padroni stessi delle case o personaggi di loro assoluta fiducia, esponenti insomma di chi paga, per l'Intera annata, i ciclisti. Un loro ammonimento, una loro esortazione varrebbe certo di più di quanto ha potuto valere quest'anno un qualsiasi incitamento del malcapitato signor Biùot agli assi che troneggiavano nella compagine biancorossoblù. Il signor Goddet insiste poi, nella sua offensiva contro i corridori, nell'augurio esplicito che la cattiva prova dei campioni si traduca in un minor numero di contratti, in un minor favore popolare, in un minor guadagno. Stiamo sempre alla realtà. Sulla stessa pagina del giornale che pubblica l'articolo di Goddet, figura l'elenco dei contratti firmati dagli atleti più in voga. Sessanta Baliamontes a 200 mila franchi l'uno. 50 Anglade, 50 Rivière, 50 Darrigade eccetera. Mancano Anquetil e Baldini, ma sia il francese che il romagnolo hanno i loro bravi impegni regolarmente trattati. Tutte queste riunioni si devono svolgere in breve tempo, nel breve tempo che separa dai campionati mondiali, che si disputano la metà di agosto. Voglion dire quindi trasferte a ritmo vertiginoso, in macchina, in treno, in aereo. Voglion dire fatica su fatica. A che prò, quindi, arrabbiarsi! tanto ed addirittura stupirsi se gli assi della bicicletta sono stanchi? Gigi Boccacini Iu\! [ Il Tour 1959 è appena finito e piovono sulla corsa francese le critiche più violente, nemmeno una voce si leva a difendere la competizione che si è chiusa sabato a Parigi. I mali del Tour diventano genericamente i mali del ciclismo, una gara non riuscita sembra condannare un vasto ramo dello sport. Il ciclismo è in crisi. Lo riconoscono anche gli organizzatori del Tour, Jacques Goddet sull'oc Équipe » e Felix Levitan sul « Parisien Libere » non hanno certo adottato le mezze misure per un severissimo esame della corsa che rappresenta un loro vrjito. Il signor Goddet dice che il problema ha bisogno di provvedimenti urgenti e sottolinea in particolare l'eccessivo peso di un calendario che ormai non ha più soste, in un incessante succedersi di competizioni. Il signor Levitali, scendendo nei particolari, scrive contro le tappe a cronometro e contro gli abbuoni agli arrivi, nelle une e negli altri indicando dei punti deboli della competizione. Il signor Goddet ed il sig. Levitali, adoperando un sistema già in atto da tempo, si dich'arano pronti ad accettare discussioni con chiunque abbia desiderio di suggerir cambiamenti atti a ridare al Giro di Francia il tono ed il prestigio di un tempo. Una « voce » di buona fonte annuncia l'intenzione degli organizzatori di ct'lere la competizione alla Unione ciclistica internazionale, con la remota possibilità di una fusione tra il Giro di Francia ed il Giro d'Italia e la conseguente creazione di un Giro d'Europa. Ma il signor Levitan in proposito è schietto, scrive che nulla ancora è stato deciso per la formula che regolerà la corsa nel 1960. Non crediamo in un Giro d'Europa, organizzazione troppo macchinosa. Crediamo anzi che il Tour ed il Giro si sveltiranno con tracciati più brevi, con minor numero di tappe, con tappe più corte, dove la lotta abbia miglior esito. E

Persone citate: Anglade, Anquetil, Baldini, Felix Levitan, Gigi Boccacini Iu, Jacques Goddet, Jean Aerts

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia, Parigi