Il giornale «La Nazione» celebra i cento anni

Il giornale «La Nazione» celebra i cento anni Il giornale «La Nazione» celebra i cento anni Gli on. Segni, Pella e Merzagora presenti alla manifestazione La prima copia del giornale, mezza pagina, asci il 14 loglio 1859 Firenze, 14 luglio. La Nazione, quotidiano fiorentino, ha compiuto oggi cent'anni. Nacque, difatti, in fretta e furia, il 14 luglio del 1859. Era di giovedì. La pubblicazione fu decisa al termine di una riunione tenuta il 13 luglio nello studio del barone Bettino Ricasoli, il quale accolse la domanda rivoltagli alcuni mesi prima da Piero Puccioni, Leopoldo Cempini e Carlo Fenzi, perché Firenze avesse un suo quotidiano politico. Il foglio vide la luce nella tipografia del torinese Gaspero Barbera, che allora aveva sede in via Faenza. Alessandro D'Ancona scrisse l'articolo dì fondo e il giornale venne diffuso tra ì fiorentini, che erano stati avvisati dell'evento con manifesti murali, verso le dieci di mattina del 14 luglio 1859. Constava di una misera mezza pagina, il cui verso era stampato solo a metà. Non portava né numerazione né prezzo, ma solo la firma dell'avv. Cempini, come direttore responsabile. Il programma denunciato era chiaro: lottare per il trionfo dell'idea nazionale unitaria, combattere tutti i tentativi e gli intrighi interni ed esterni di restaurazione granducale, appoggiare l'opera del governo di cui Bettino Ricasoli assumeva in quel giorni la responsabilità, con assoluta dedizione alla causa della libertà e con rigorosa fedeltà al principio dell'annessione della Toscana al Regno di Vittorio Emanuele II. Per quattro giorni ancora La Nazione mantenne la stessa veste raffazzonata. Soltanto il 19 luglio uscì completa in ogni suo particolare: a quattro pagine con la scritta: «Anno I - Firenze martedì 19 luglio - numero 1» sicché la copia di quel giorno può considerarsi, almeno ufficialmente, se non storicamente, la primaLa direzione venne affidata per qualche giorno al Cempini, poi ad Alessandro D'ancona, che la tenne fino al 1860. A lui successe il Puccioni. A cento anni di distanza, 11 complesso editoriale proprietario del giornale fiorentino, diretto attualmente da Alfio Russo — e che Egidio Favi potenziò e rese moderno sia negli impianti, sia nei servizi di informazione, durante più di un trentennio di instancabile lavoro, svolto dal 1914 al 1948, anno della sua morte — ha voluto ricordare la ricorrenza con une serie di manifestazioni iniziate domenica passata. Oggi La Nazione, rappresentata dn! presidente del consiglio d'amministrazione, cavaliere del lavoro Giorgio Barbieri, dal direttore Alfio Russo e dai redattori, ha ricevuto nella sua antica sede di via Ricasoli la visita di alte personalità, in particolare del Presidente del Consiglio Segni, del ministro agli Esteri Pella, del presidente del Senato Merzagora, degli onorevoli Zoli, Sceiba, Pacciardi, Vedovato, Paganelli. L'on. Segni rispondendo al saluto del dott Barbieri ha detto fra l'altro: «Siamo venuti a La Nazione ad onorare quella che è stata una grande bandiera risorgimentale del giornalismo italiano; e con essa intendiamo onorare l'intero giornalismo italiano per il contributo che ha dato alla storia del nostro paese nei decenni trascorsi e per il contributo che oggi dà allo sviluppo della democrazia in Italia. Questo contributo — diretto e indiretto — è, a mio giudizio, immenso, tanto che io non potrei neppure concepire la mia attività di uomo di governo se una libera stampa non mi offrisse ogni giorno un panorama, un quadro esauriente di ciò che si agita, fermenta e vive nel paese. « Io non parlo solo della stampa più vicina al governo — ha proseguito l'on. Segni — ma di tutta la stampa, compresa quella di opposizione, Se ci è utile chi consentendo ci dimostra che i nostri atti non sono privi di qualche razionale giustificazione, altrettanto utile è l'opera di chi ci critica e ci combatte. Le loro sollecitazioni contribuiscono ad accrescere i nostri sforzi e ci salvaguardano dalla più gran de nemica degli uomini di governo: la soddisfazione di sé stessi >. In occasione del centenario, il Consiglio di amministrazio ha della Società editrice de La Nazione ha istituito al cune borse di studio di cui verrà reso noto nei prossimi giorni il bando. Altra iniziati va di rilievo quella che verrà effettuata domenica mattina allorché alcuni elicotteri partiranno da Firenze, sorvoleranno le regioni dell'Italia centrale e atterreranno nei centri cittadini delle maggiori città toscane, umbre e liguri dove il giornale è maggiormente diffuso. Ai sindaci verrà offerta una copia speciale del numero a 112 pagine che uscirà domenica prossima. Inol tre è stato pubblicato un vo lume di « Saggi storici su La Nazione nella vita Italiana dal 1859 al 1959 », al quale han. no collaborato Giovanni Au saldo, Giovanni Grazzini, Indro Montanelli, Giovanni Spadolini, Luigi Salvatorelli, Nino Valeri e Michele Risolo. g. c.

Luoghi citati: Ancona, Firenze, Italia, Pella, Toscana