Migliaia di piccoli errori nelle esecuzioni delle opere di Verdi

Migliaia di piccoli errori nelle esecuzioni delle opere di Verdi Migliaia di piccoli errori nelle esecuzioni delle opere di Verdi Così afferma un critico inglese che ha studiato attentamente i manoscritti - Sarebbe troppo libera l'interpretazione di molti direttori d'orchestra - Lo slesso avverrebbe per le opere di Puccini Vienna, 14 luglio. (e. b.) Allarme è stato provocato, In tutto il vigile mondo musicale viennese, da una recente conferenza tenuta da Denis Vaughan, il musicologo inglese che. per anni, si è dedicato alla compulsazione dei manoscritti originali di Verdi e di Puccini e che, in base alle ricerche — come da tempo è stato pubblicato — è riu scito a constatare che diverse ce lebrl partiture a stampa dei due compositori italiani non corrispondono al pentagramma origi nario. Pensando già ansiosamente alla stagione prossima, il critico austriaco Blaukopf, In un articolo su un settimanale si chiede: «Io non so proprio se potrò assolvere al nuo compito di critico delle opere italiane nelle future sta gioni ». Blaukopf, poi, spiega subito il perché di tale sua paralisi critica: * Prendiamo il Falstaff. Se si confronta la partitura stampata con il facsimile del manoscritto di Verdi, ci si accorge che solo nelle cinque prime battute della prima parte compaiono non meno di 137 cambiamenti. Un po' troppi, per i primissimi segni dell'esecuzione di un'opera! ». Lo sgomento del critico è coni prer.Jibile, se si pensa che all'Opera di Stato di Vienna l'opera ita liana, tallonata unicamente da Wagner, domina in pratica le stagioni liriche. Ma ecco gli altri dati divulgati dal pedante e scrupoloso musicologo inglese nella sua conferenza: 15 mila errori nelle partiture attuali della Bohème; 18 mila errori nella Tosca; 27 mila deviazioni dall'originale nel Falstaff; il fraseggio della voce di Nannetta nel Falstaff cambiato e distorto: nella Bohème manca tutto un pezzo che Puccini aveva scritto per il gemito di un flauto e ciò, proprio, nella famosa romanza « Che gelida manina ». Il commento di Blaukopf: «Ormai siamo spacciati. Come difatti può un critico giudicare se una esecuzione d'opera sia " buona " o "cattiva", "corretta" o "scorretta", se egli l'originale non lo conosce affatto? Come posso giudicare un fraseggio della Tebaldi quando non so più se ciò che ella fraseggia appartenga a Verdi o no? Cosa posso dire su Von Karajan nelle sue vesti d'interprete verdiano, quando né io né Karajon stesso non conosciamo la partitura originale?». Poiché è la seconda volta che dall'estero giunge una simile notizia, sarebbe probabilmente necessaria ora una precisazione anche da parte italiana, a cominciare dal come siano potuti avvenire nel tempo slmili mutamenti di partitura.

Persone citate: Denis Vaughan, Puccini, Tebaldi, Verdi, Von Karajan

Luoghi citati: Vienna