Rapporti confidenziali di Harriman ad Herter e al Comitato senatoriale

Rapporti confidenziali di Harriman ad Herter e al Comitato senatoriale La posizione occidentale: prima della ripresa a Ginevra Rapporti confidenziali di Harriman ad Herter e al Comitato senatoriale Nessuna illusione nuli arrendevolezza sovietica, ma utilità di un viaggio di Kniscev negli Stati Uniti - Eisenhotver non sarebbe contrario ad invitare il Primo Ministro Giudicate tuttora incerte le prospettive del convegno fra capi di governo russo (Dal nostro corrispondente) New York. 10 luglio. Alla vigilia della partenza di Herter per Ginevra, vale la pena di riassumere brevemente l'orientaménto americano, soprattutto in relazione alle varie dichiarazioni fatte 'la Kruscev ad Harriman ed ai governatori americani in viaggio per la Russia, ed al viaggio di Kozlov, che sta per finire la sua missione « di buona volontà » attraverso gli Stati Uniti. Harriman (un cittadino privato che, come tale, ha visi- nnii minimi nniininnni umilimi fato la Russia e incontralo Kruscev; ma al tempo stesso un leader dell'opposizione de mocratica, ex-governatore ed ex-ambasciatore) si è incontrato con Herter, con Nixon c infine, a porte chiuse, ha fatto un rapporto ai membri della commissione senatoriale pei le relazioni con l'estero. La parte segreta della sua relazione sulla Russia, come è ovvio, non si conosce. Dovrebbe essere importante, se la si è valorizzata e nascosta con tanta cura. Di nuovo, anche, per. le ulteriori dichiarìysioni da lui fatte ai giornalisti, si sa questo: t) che —*a parere di Harriman — .Kruscev e il popolo russo ngtf" vojglio.no la guerra, ma che ad essa vi si può arrivarèìtf/er i malintesi esistenti e; perché Kruscev non ha unUdieà esatta della situazione americana;-S) che, secondo Kruscev, iterassimo presidente, degli" Stati Uniti sarà Nixon (dobbiamo'.notare che, alfio. stato attuale delle cose, I piaccia o no, questa ipotesi non è per nulla assurda, e non rivela affatto poca conoscenta della situazione americana), S) che Harriman giudica opportuno l'incontro al vertice e che soprattutto Kruscev dovrebbe venire a vedere l'America con i suoi occhi. Il punto centrale della situazione, da mesi, gYava intorno al problema: si farà .p non si farà la conferenza al vertice! Si deve o non si deve faret La posizione di Eisenhotver è arcinota. Egli l'ha ril %dita nella conferenza-stampa di mercoledì: « Accetto di adire la conferenza al vertice, soltanto quando i prcaressi fatti a Ginevra la giustificheranno » Quali debbano concretamente essere questi progressi, si evita di dire, forse ci si accontenterà del riconoscimento indiretto, già fatto da parte russa, dei diritti alleati su Berlino. Inoltre Eisenhoicer, nella sua conferenza-stampa, ha accennato alla possibilità di un invito formale a Kruscev, per fargli vedere l'America. Secondo alcune interpretazioni della stampa di stamane, Kozlov non avrebbe fatto che un viaggio esplorativo, in preparazione di questa visita. Herter, ieri, ha. tenuto anche lui una conferenza-stampa. Egli spera che si possa giungere a una soluzione per Berlino, anche se non è ottimista circa il successo di Ginevra: pensa che possa essere utile una visita di Kruscev, -ma conferma che, alla conferenza, non porterà nessun elemento nuovo. D'altra parte a Londra è stato reso noto un piano alleato di compromesso, non ufficiale ma tutt'altro che privo di attendibilità. Per ora, negli Stati Uniti, la conferenza al vertice è data come possibile, e nulla più. La Herald Tribune, un giornale' molto responsabile, nel suo commento di stamane rigetta con estrema energia l'idea di un incontro al vertice senza che i russi abbiano fatto le concessioni chieste dagli alleati. Altrimenti, dice l'articolo, < gli alleati rischiano d'incontrarsi con Kruscev, anziché per accordarsi, per sentirsi fare in faccia le stesse sfuriate che egli ha fatto ad Harriman. Non si deve andare alla conferenza al vertice senza precise garanzie ». Ma non è detto che questi atteggiamenti d'opinione non mutino nei prossimi giorni. Dopo, le dichiarazioni di Herter che hanno attribuito al vice-presidente Nixon la fa colta di parlare ampiamente di tutto a Ginevra, se non di tratiare: dopo quel che Harriman ha riferito a Nixon, a proposito della considerazio' ne in'cui Kruscev lo tiene; ci par di poter concludere che, più che a Ginevra, il punto di rottura della zona morta, per un possibile incontro al vertice, possa avvenire a Mosca durante la visita di Nixon. E' un'ipotesi che può avere una certa fondatezza, se si tiene però conto degli ostacoli che questa «linea» troverà in Adenauer e in De Gaulle,' oltreché nella politica del Cremlino. Concludendo: l'ipotesi di un incontro al vertice è psicologicamente viva e sentita e sperata; ma è certamente prematuro dire che, secondo questi circoli politici, essa sembri oggi più probabile di ieri. a. b.