Una città insorge in Polonia per il "veto,, ad una chiesa

Una città insorge in Polonia per il "veto,, ad una chiesa Una città insorge in Polonia per il "veto,, ad una chiesa Le autorità comuniste avevano proibito la costruzione - La folla assalta il municipio ed il comando di polizia - Venti feriti e numerosi arresti (Dal nostro corrispondente) Vienna, 3 luglio. Gravi disordini sono scoppiati nella città polacca di Krasnik-Fabryczny, vicino a Lublino, il 28 giugno: la notizia, che già da qualche tempo circolava a Vienna, ha trovato oggi una definitiva conferma nei più seri e più informati ambienti diplomatici. I particolari della notizia possono essere finalmente ricostruiti con sicura esattezza. Quasi tutta la popolazione della cittadina, costituita per la maggioranza da operai, si è sollevata. La polizìa locale è stata costretta a far uso di bombe lacrimogene e, in pericolo di venire sopraffatta dai rivoltosi, ha dovuto chiamare in proprio aiuto un nutrito contingente di milizia operaia di Lublino. Il numero dei fe riti, tra cui alcuni gravi, ac certato finora, è di venti. Nu inerosi sono anche gli arresti. All'origine degli incidenti è una decisione delle autorità di Krasnik-Fabryczny che ha offeso i sentimenti religiosi della popolazione. Krasnik-Fabryczny è una piccola città industriale sorta assai recentemente e sviluppatasi intorno ad una nuova grande officina metallurgica. Poiché, in questo improvviso e rigoglioso sviluppo urbanistico, nessuno aveva pensato a costruire una chiesa, si costituì un comitato non ufficiale ' di fedeli, che cominciò a raccogliere i fondi necessari per la costruzione. In attesa, lo stesso comitato faceva erigere prima una cro¬ pdi a io o a ti io ti ne er è è di iai re to ia e c u ti. è di flaneno na eso no na ahe di to o¬ ce su ima piazza della città, e poi una statua della Madonna davanti alla quale un prete officiava all'aria aperta. Quindi, con i primi fondi raccolti, il comitato cominciò ad acquistare i materiali per costruire una cappells provvisoria, e li concentrò sempre sulla medesima piazza. Fu a questo punto che le autorità, richiamandosi al piano urbanistico, che non prevedeva la costruzione di una chiesa in quel punto, proibirono con un'ordinanza la continuazione dei lavori. Appena l'ordinanza fu divulgata, numerose centinaia di persone si radunarono nella piazza, davanti alla croce ed alla statua della Vergine, la sera del 26 giugno. Erano pre senti molte donne e molti bambini: essi, mentre la polizia invitava tutti alla calma, intonavano canti sacri. La folla, come del resto hanno confermato le stesse autorità polacche, ingrossava col favore della notte, e si faceva sempre più minacciosa. Si formarono due gruppi dì uomini esasperati: uno assaltava il Comune ed in parte lo saccheggiava, l'altro attaccava il commissariato di polizia a colpi di pietra. A questo punto degli incidenti la folla aveva raggiunto il migliaio di persone. Le bombe lacrimogene sono state lanciate appena quando da Lublino sono arrivati i rinforzi della milizia. La polizia, in generale, aveva cercato fino all'ultimo di contenere gli incidenti e di non farli diventare cruenti. e. b.

Luoghi citati: Krasnik, Lublino, Polonia, Vienna