Tre ipotesi principali

Tre ipotesi principali Tre ipotesi principali Lotta fra correnti nazionaliste algerine, "punizione,, d'un nazionalista infedele, delitto di controterroristi francesi? (Nostro servizio particolare) Róma, 6 luglio. Le indagini sullo spietato delitto di via Val Savio si presentano estremamente difficili e complesse. I servizi di sicurezza italiani debbono muoversi nel mondo oscuro delle congiure, fra agenti segreti, trafficanti d'armi, movimenti terroristici e controterroristici; e nello sfondo dell'inchiesta non mancano delicati elementi politici e diplomatici. Per la sua tecnica, l'attentato di Roma (il primo di questo genere in Italia) richiama alla mente gli attentati analoghi compiuti in Germania, in Svizzera, nella stessa Francia da organizzazioni controterroristiche francesi; né si può dimenticare che, da fonti francesi non ufficiali, si parlò più volte di trafficanti d'armi, operanti nel nostro paese a favore dei nazionalisti algerini. D'altra parte non si ignora l'aspra lotta in corso fra 1 due movimenti nazionalisti algerini: quello moderato, conosciuto come Movimento nazionale algerino, che opera principalmente da basi tunisine e marocchine; e quello estremista, il Fronte di liberazione nazionale, che, sostenuto attivamente dal governo egiziano, conduce quasi da solo la guerra contro la Francia. Le ipotesi sul crimine possono essere ridotte a queste: 1) attentato organizzato dal Movimento nazionale algerino contro un rappresentante del Fronte di liberazione nazionale; 2) attentato compiuto dal Fronte di liberazione contro un suo membro colpevole di deviazione o di tradimento, oppure « regolamento di conti > tra fazioni avverse del Fronte stesso; 3) attentato da addebitare all'organizzazione chiamata della «Mano rossa» facente capo a elementi estremisti franco-algerini, se non proprio a uno dei molti servizi di controspionaggio francesi. Nessuna delle ipotesi sembra avere, in questo momento, maggiore validità di altre. Negli ultimi anni Roma è diventata un importante anello nelle linee di comunicazione fra i centri dirigenti dei due movimenti algerini e i rivoluzionari in Algeria. Poiché l'azione militare francese controlla con molta efficacia ogni via di comunicazione terrestre e marittima fra i paesi nordafricani, gli agenti, i corrieri, l fornitori d'armi devono trasferirsi, quasi sempre per via aerea, da un capo all'altro del Mediterraneo, evitando i territori controllati dai francesi. Ciampino è involontariamente divenuto cosi uno degli aeroporti dove più frequenti sono i contatti, talvolta rapidissimi, fra uomini provenienti o diretti verso i paesi confinanti con l'Algeria Sembra che la vittima designata avesse, fra altri compiti non chiari, quello di abboccarsi frequentemente con emissari del Fronte di liberazionr nazionale. E pare anche, eh? par motivi difficili da ? curare, fosse divenuto sospetto ai capi del movimento operanti dal Cairo, o fosse stato preso personalmente di mira dai capì del Movimento nazionale algerino. 8- t.