Dal «»Nautilus» al progetto italiano

Dal «»Nautilus» al progetto italiano Dal «»Nautilus» al progetto italiano Anche l'Italia, dunque, secondo ha annunciato il ministro della Difesa al Senato, mette allo studio un suo sommergibile atomico. Noi seguiremmo cosi l'esempio di altre nazioni, una sola delle quali finora si sa per certo essere riuscita in questa impresa: gli Stati Uniti. Come è noto, per le tenaci insistenze di quello che oggi è l'ammiraglio H. G. Rickover, in America fu costruito dopo anni di studi, il famoso Nautilus, le cui eliche cominciarono a girare, mosse dall'energia sviluppata dall'uranio, nel gennaio del 1955. Fu un grande principio: non si trattava soltanto del primo sommergibile, ma bensì del primo veicolo, di qualsiasi genere, per cui fosse stata adottata la propulsione nucleare. Lunghe navigazioni, senza bisogi i di rifornirsi di carburante, senza bisogno di emergere (come accade per le unità non atomiche, le quali debbono ogni tanto ricaricare le batterie), compro¬ varono la convenienza e la possibilità di adoperare un combustibile che, a parità di peso, può sviluppare energia in misura di milioni di volte maggiore del combustibile consueto. Come è noto, lo scorso anno, fra il luglio e l'agosto, questo Nautilus apri un nuovo passaggio fra 1 due maggiori oceani del mondo, navigando immerso sotto il Polo Nord geografico coperto dalla banchisa artica. (Questa impresa la si può leggere, narrata dallo stesso protagonista, il capitano W. R. Anderson, nel volume di recente comparso in Italia: « Col Nautilus sotto il Polo », edizioni Mondadori: i lettori di questo giornale già l'hanno potuto leggere da queste colonne). Un secondo sommergibile, 11 Sca Wolf, varato l'anno appresso, compi nell'ottobre del '58 un'altra memoranda impresa: una navigazione ininterrotta di sessanta giorni consecutivi sempre sotto il mare. Un terzo sommergibile, lo Skate, fu messo in servizio nel '58; ed a questi tre seguirono lo Swordfish, il Sargo, il Seadragon, lo Skipjack, il Trifori, lo Halibut; dovrebbero essere In cantiere altre unità con i nomi Scamp, Scorpion, Sculpin, Sharie, Snook. Dopo gli Stati Uniti abbastanza avanti, in questa impresa, deve essere la Gran Bretagna; la quale, forse nell'anno in corso, potrà mettere in mare il suo primo sommergibile atomico, con il nome di Dreadnought. Anche la Francia sta studiando, e da tempo, una sua unità nucleare. Nulla di certo si sa della Russia; ma è molto improbabile che, di là dalla cortina di ferro si sia trascurata quest'arma. Se è vero che i sommergibili atomici possono costituire una sorta di fiotta invisibile, capace di sorgere dal mare in vicinanza delle coste nemiche per lanciare con i missili il loro carico esplosivo, essi debbo¬ no ingolosire i sovietici; dal momento che le città principali dei loro antagonisti si trovano vicine alla costa e perciò sono più vulnerabili che le loro proprie città. Quando, quattro anni fa, scese in mare il Nautilus fummo facili profeti a commentare che chiunque inventa un'arma prepara una paura anche per sé; e questo appunto sto. accadendo. Nel considerare la recente decisione italiana, va notato però che un tale studio può valere anche per futuri impieghi di pace. Un po' da per tutto si stanno progettando navi mercantili dì superficie a propulsione " atomica (da noi si è parlato anche di una petroliera); mentre è stato ventilato che fra qualche tempo si possa sviluppare per davvero una navigazione mercantile sottomarina, più sicura di quella di superficie, perché meno soggetta ai capricci del moto ondoso, ed anche più veloce. Didimo

Persone citate: Snook, W. R. Anderson

Luoghi citati: America, Francia, Gran Bretagna, Italia, Russia, Stati Uniti