Segni parla su Taormina e Torre del Greco in una movimentata seduta al Senato

Segni parla su Taormina e Torre del Greco in una movimentata seduta al Senato MI bilancio degli Interni approvalo a grande maggioranza Segni parla su Taormina e Torre del Greco in una movimentata seduta al Senato "Noi vogliamo difendere le regioni, ma solo a patto che collaborino con lo Stato,, - Il rapporto del questore di Napoli sugli incidenti di Torre del Greco - "Le forze di polizia, dichiara il Presidente del Consiglio, sono intervenute solo per tutelare l'ordine; le manifestazioni erano preordinate,, - Violente reazioni della sinistre e tentativo di zuffa con i d.c. -1 commessi intervengono - Acceso scambio di minacce e insulti (Nostro servizio particolare) Roma, 2 luglio. Con una seduta tumultuosa, continuamente spezzata da incidenti e battibecchi, e che ha visto almeno due tentativi di invasione dell'emiciclo da parte dei senatori dell'estrema sinistra, si è concluso a Palazzo Madama il dibattito sul bilancio del Ministero degli Interni, che è stato approvato dopo il discorso di replica dell'on. Segni. Il presidente del Consiglio ha esordito annunciando che fra pochi giorni saranno presentati al Parlamento alcuni attesi disegni di legge: per il rilascio dei passaporti, per la protezione della popolazione civile durante calamità o eventi bellici, per l'ordinamento dell'assistenza e per trovare una soluzione per l'istituzione della regione a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia. « Noi — ha detto Segni — vogliamo difendere le autonomie locali e le regioni, a patto che esse collaborino con lo Stato e non ne contrastino illegittimamente l'attività. Ecco perché è sta¬ to necessario impugnare alcu-\ni atti illegittimi della regioAne siciliana, perché invadeva-l miiiiiiiiiiiiii miiiiiiiiiiiiimimi no la competenza dello Stato ». « Dello Stato o del governo t », ha domandato ironicamente il comunista CarusG, attirandosi una prima replica di Segni, che gli ha risposto: < Dello Stato, naturalmente. Si tratta d'una questione di principio, non di merito ». Del resto il governo s'inchinerà alla decisione che la Corte Costituzionale prenderà sul nuovo conflitto di competenza sollevato dal presidente della re gione siciliana (il conflitto riguarda l'annullamento da parte della regione degli atti di trasferimento del complesso idrominerario di Pozzillo ad una società regionale). Riconosciamo il valore e l'importanza dell'autonomia regionale — ha aggiunto Segni — ma in questo settore è necessario procedere con preparazione e senza avventatezza. Rispondendo poi alle accuse mosse al sottosegretario Mauri per aver preso parte a Catania ad una festa preelettorale, alla quale intervennero i cantanti Nilla Pizzi e Aurelio Fierro, il presidente del Consiglio ha detto: « Nessuno critica voi comunisti quando organizzate la kermesse de l'Unità. Del resto, la festa di niun nm munii iiimib a a e e l n e i e , n r e a a Catania venne finanziata dal partito democristiano ». Ed è passato a trattare un argomento spinoso, la richiesta di rimuotiere il sindaco di Roma dalla sua carica, dicencio che il governo non poteva interferire in una questione di esclusiva competenza del Consiglio comunale, proprio perché rispetta il principio delle autonomie locali. « Si trattava di una questione di costume politico e di morale civica » — ha gridato il comunista Valenzi, ed un suo compagno di partito, Gianquinto, ha aggiunto: « Un sindaco come quello noi lo avremmo destituito già da tempo ». «Per fortuna non siamo in Russia» ha replicato il missino Ferretti: e il presidente Merzagora gli ha detto: « Senatore Ferretti, non sentiamo proprio bisogno del suo intervento ». Già questi primi incidenti avevano arroventato l'atmosfera, provocando scambi continui d'invettive. Ma gli incidenti più gravi, che ad un certo momento hanno portato alcuni deputati comunisti all'attacco dei banchi del centro (la manovra è stata sventata dai robusti commessi), sono scoppiati quando Segni, leggendo un rapporto del questore di Napoli, ha rifatto la storia della « sollevazione popolare » avvenuta il 29 giugno a Torre del Greco. <La polizia — egli ha detto — è sempre intervenuta soltanto per mantenere l'ordine. Cosi gli arresti operati durante lo sciopero dei braccianti agricoli del Polesine, avvenuti in flagranza di reato, sono stati tutti confermati dall'autorità giudiziaria. A Torre del Greco, verso le dieci di lunedì scorso, alcuni gruppi di marittimi mandarono commissioni a conferire con la capitaneria del porto e con il sindaco. Soltanto nel pomeriggio scoppiarono i primi incidenti, quando alcuni agenti furono colpiti da sassate. La forza pubblica adoperò candelotti lagrimogeni e sparò in aria per disperdere i dimostranti che diedero fuoco a una vettura della polizia, mentre dalla strada e dai balconi veniva sparato contro gli agenti ». *Non è vero — lo ha interrc"o il comunista Palermo — la polizia ha caricato selvaggiamente dei cittadini inermi». <Come fa a sostenere cose simili — ha replicato Segni — visto che i feriti da arma da fuoco si trovano soltanto fra gli agentit ». < Gli incidenti erano preordi nati — ha continuato Segni —. e lo dimostra il fatto che a dar fuoco alla camionetta della po lizia furono delle persone che arrivarono con una " 1100 ". Più tardi poi, quando una commissione di parlamentari non potè ottenere il rilascio dei fermati, i dimostranti attaccarono ancora una volta la polizia. Tre funzionari e 45 guardie d'jcgagvcgrgfcsdlcsnctbqnrrbetptl4ipttzhaditl—lisqsfP. S., 30 carabinieri e 5 vigili del fuoco furono feriti; e tre guardie e nove carabinieri ancora si trovano in ospedale con prognosi riservata. Delle 68 persone arrestate e deferite all'autorità giudiziaria, 18 erano pregiudicate per reati comuni... >. < Voi mandate all'avanguardia i pregiudicati » ha gridato il d.c. Zanini ai comunisti, che hanno tentato per la prima volta di scendere nell'emiciclo per avvicinarsi ai banchi del centro. Il comunista Bertoli, che appariva fra i più eccitati, riusciva ad avvicinarsi di qual- jp0;jfico» che passo al d.c. Pignatellì e gli gridava: <Non mi offendere, altrimenti ti torco il collo ». Pignatelli tentava allora a sua volta di muovere contro i banchi di sinistra, ma veniva energicamente fermato dal questore Lepore. Segni poteva allora aggiun-t gere, essendo stato di nuovo affermato dai comunisti che un carabiniere si sarebbe ferito da solo, che la ferita alla mano del carabiniere venne provocata da una: rivoltella di calibro 6,35, che non è in dotazione alle Forze Armate. E ciò prova che è stato uno della folla a sparare. I comunisti lo hanno nuovamente rimbeccato; e ancora per qualche minuto invettive pesanti sono volate da un banco all'altro. Ritornata la calma, dopo cinque minuti di invettive continue, che i cronisti parlamentari non hanno voluto raccogliere, Segni ha risposto al liberale Battaglia cho aveva enunciato precise e documentate cifre sull'aumento della prostituzione, dicendo che soltanto a Roma il numero delle passeggiatrici è salito a 4000 (c sarebbe raddoppiato in Uttta Italia), e che — sempre a Roma — in soli quattro 7>icsi sono state scoperte quaranta case clandestine. Questo aumento della prostituzione, al quale la polizia non ha i mezzi per opporsi, sta avendo conseguenze gravi per la salute della popolazione e, in particolare, per quella dei militari, come è stato denunciato dai medici militari. Grave sarebbe anche, sempre secondo il senatore Battaglia, l'aumento del numero dei reati contro la morale. Segni non ha. smentito la documentazione; ma ha detto che i dati riferiti dal sen. Battaglia non devono dar luogo a preoccupazioni eccessive, perché si riferiscono a un periodo di transizione. « In ogni caso — ha agg'mito — noi seguiamo la situazione e siamo pronti a intervenire per affrontare con adeguati provvedimenti le eventuali difficoltà che dovessero derivare dall'applicazione della legge Merlin, di cui condividiamo i principi ispiratori». Altri tumulti si sono avuti quando il Presidente del Consiglio ha parlato dei rapporti fra Stato e Chiesa. « L'Azione Cattolica sta facendo in Italia cose da pazzi » ha detto il comunista Caruso; e Segni ha replicato: « Gii iscritti all'Azione Cattolica sono cittadini come lei e me; e godono di tutti i diritti politici, compreso quello di far propaganda. Del resto i voti riportati in Sicilia dal movimento cristiano sociale rappresentano la miglior prova della libertà religiosa dei cattolici ». < Avete mobilitato anche il S. Uffizio!» gli ha gridato un socialista; e Sansone, pure socialista, ha detto: < Non ci accusate di far sempre le stesse accuse, visto che voi, per quan to riguarda i rapporti con la Chiesa, fate sempre la stessa leinteh1mseNmbtit<—vlaI8 o e a o l , , - eli decreto del S. Uffizio ha replicato Segni — aveva carattere dottrinale e non ri guardava i soli cattolici italiani, ma i cattolici di tutto il mondo ». Occupandosi infine dei servizi antincendi, e in particolar modo del tragico rogo dell'albergo Ambasciatori a Roma, Segni ha detto di non voler interferire nell'inchiesta piudi-l ziar'a in corso, ma di poter as-| sicurare che i vigili del fuoco] vennero avvertiti soltanto a!Ie| ore 4,09, quando l'incendio era scoppiato già da temno. Essi accorsero immediatamente; ma la precipitazione con cuii le quattro donne si buttarono in strada rese impossibile ogni tentativo di salvezza. Il Presidente del Consiglio ha concluso ricordando che nel 1958 otto vigili del fuoco sono morti e 115 feriti durante l'esercizio delle loro funzioni. Nove sono poi i carabinieri morti e 19 gli agenti di pubblica sicurezza, mentre'i feriti di questi due Corpi sono stati rispettivamente 2211 e 1318. < Desidero, dunque, esprimere — ha detto Segni — il mio più vivo elogio alle forze che tutelano l'ordine e difendono in Italia la democrazia». e. a.