Una felice giornata

Una felice giornata Una felice giornata (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 2 luglio. Stamane, alle 10, quando l'auto di Paola ed Alberto ha lasciato la reggia di Laeken per recarsi alla cattedrale di Santa Gudula, una salve di 51 cannonate, con l'intervallo di quindici secondi l'una dall'altra, ha salutato solennemente gli sposi, che il borgomastro di Bruxelles aveva appena unito in matrimonio con il rito civile. Fuori del castello, una folla immensa, trattenuta a stento dalle transenne e da lunghi cordoni di polizia, esplose in un applauso interminabile, sventolando le bandieri ne del Belgio e dell'Italia. Fao la emozionata ma raggiante di felicità, agitava fuori del finestrino la mano inguantata di bianco, rispondendo al festoso saluto. La folla sembrava impazzita: 2500 uomini erano stati mobilitati lungo il percorso alla chiesa per contenerla. La cerimonia civile è stata breve, ma suntuosa. Tutte le maggiori personalità del regno, gli ambasciatori di tutti i paesi accreditati a Bruxelles, i parenti più stretti degli sposi, i sovrani e gli ex-regnanti della intera Europa erano convenuti .iella < Sala Impero > ornata dei più bei fiori delle serre di Laeken. Paola, splendente nell'immacolato abito nuziale, dallo strascico lungo cinque metri, è stata accolta da un mormorio di stupefatta ammirazione. Un piccolo diadema le incorniciava i capelli; in mano stringeva un mazzo di fiori d'arancio. Pallida, ma sorridente, la bionda principessa irradiava felicità. Alberto vestiva la scintillante uniforme di capitano di fregata, con la sciabola di gala della Marina belga e sulle spalline dalle trecce d'oro la corona reale. Dietro ai fidanzati, 1 testi' moni: il granduca ereditario Jean di Lussemburgo ed il principe Carlo Bernadotte di Svezia per Alberto, il principe Francesco Ruffo e il marche' se di San Germano per Paola Ruffo di Calabria. Un po' rosso in volto per l'emozione, Al berto risponde con voce ferma < oui > alla tradizionale domanda del borgomastro, e subito si volta ad osservare Paola con estatico rapimento mentre pronuncia con eguale fermezza, pure in lingua francese, il rituale consenso. Ora 1 due giovani sono marito moglie davanti alla legge. Alberto si alza ed abbraccia a lungo la principessa Liliana de Réthy, poi stringe la mano a suo padre Leopoldo e al fratello Baldovino, abbraccia la regina madre Elisabetta e la principessa Luisa. Paola, in un canto, non trattiene le lacrime Una curiosità della cerimonia è che tutti stringono tra le braccia e baciano sulle guance lo sposo anziché la sposa. Dalla reggia ai forma quin di il corteo maestoso che len tamente raggiunge la catte drale di Santa Gudula. Rimbombano i cannoni, la folla grida e applaude. Ai lati della strada sventolano su ogni edi Scio bandiere italiane e belghe; cade sull'auto degli sposi qualche rosa, nonostante l'invito del Ministero degli Inter ni alla folla ad astenersi dal gettare fiori sul corteo, che <deve avere la dignità spettante ad una cerimonia del genere». Alberto e Paola siedono sulla « Cadillac > perso naie di re Baldovino, colma di fiori bianchi; diciotto limousines noleggiate per l'occasione seguono la macchina degli sposi portando a bordo gli invitati. Il corteggio è scortato dallo squadrone dei lancieri reali a cavallo in uniforme di gala: pantaloni bianchi di camoscio, stivaloni neri e giubbe blu, guarnite di rosso. I cavalieri portano sul capo il caratteristico colbacco di pelo di orso. L'ovazione si rinnova lungo tutto il percorso. Lentamente, le auto arrivano alla cattedra le di Santa Gudula, davanti alla quale sono state erette tre tribune: una riservata all'alta nobiltà e agli ospiti di riguar do, una per i giornalisti che non hanno trovato posto nel l'interno del tempio, la terza per i fotografi e gli operatori della televisione. Sono le undici quando, sulla soglia della chiesa, cui si accede per una ripida scalinata ricoperta d'un manto di velluto rosso ed strisce bianche e blu, il deca no mons. Boone accoglie gl sposi benedicendoli con l'aspensorio e rivolgendo loro, in latino, l'augurio: <Dio cosparga con la rugiada della grazia il vostro cammino >. Mentre gli sposi avanzano lentamente, Paola al braccio di Alberto, preceduti da chie rinhetti, dal clero e dalla pie cola Maria Cristina, sorellastra di Alberto, le note degli organi si ripercuotono sotto le secolari volte della chiesa. II corteo accede al tempio ove, dalle nove, hanno preso posto mille invitati nel seguente or dine di precedenza: Leopoldo con la principessa Luisa, madre di Paola; l'ex-re Umberto di Savoia con la principessa Liliana de Réthy; il grandu ca ereditario Jean di Lussemburgo, cognato dello sposo, con Maria José; il principe Fabrizio Ruffo, fratello mag giorj della sposa, con la gran duchessa ereditaria Josephine Charlotte di Lussemburgo so ralla di Alberto; il marchese dcrApsccRpdPfspcdbBgTRprctnccfeadmcbnmdldipdslPdappsAp a a i l e l di San Germano con la principessa Axci di Danimarca, sorella della defunta regina Astrid madre di Alberto; il principe Alessandro, fratellastro dello sposo, con la marchesa San Germano; il principe Axel, con la baronessa Ricasoli nata Ruffo; il principe Carlo Bernadotte, fratello della regina Astrid, con Maria Pia di Savoia; Antonello Ruffo con Maria Gabriella; Alessandro di Jugoslavia con la principessa Bernadotte; Francesco Ruffo con la consorte del principe Fabrizio Ruffo; il barone Ricasoli con Maria Beatrice; il marchese Torrigiani con la contessa Ruffo Terlinden; il marchese Rufo Ruffo con la consorte del principe Francesco Ruffo. Alle 12,30, concluso il rito religioso, il corteo nuziale compare di nuovo sul sagrato. Di nuovo tuona il cannone: cinquanta colpì, ancora con l'intervallo di quindici secondi. Un hurrah! parte dalla folla all'apparizione di Paola ed Alberto, che si fermano un attimo, come sorpresi e storditi. Nella confusione del mo mento le damigelle lasciano cadere lo strascico di Paola, la principessa lo calpesta ed costretta a rigirarsi per liberarsene. Con il solito ordine si riforma il corteo delle macchine, sempre precedute dai cavalieri della scorta reale, e si avvia verso la reggia di Laeken. All'una del pomeriggio ha inìzio la colazione intima cui partecipano soltanto trentadue invitati: i parenti degli sposi, i testimoni, le damigelle d'onore e qualche amico di Paola e Alberto. Nella grande sala rotonda del castello, tavolo d'onore riservato alla coppia reale era drappeggiato con una tovaglia preziosa color ciclamino. Allo stesso tavolo hanno preso po sto 1 genitori di Paola e di Alberto, i loro testimoni e le damigelle d'onore. Gli altri invitati hanno pranzato in piccoli tavoli sistemati all'intorno. Al termine del convito l'exre Leopoldo ha pronunciato un breve discorso nel quale ha reso omaggio alla memoria del padre della principessa Paola e ha formulato i suoi voti più ardenti di felicità d'amore per i due giovani sposi. Il principe Alberto anche a nome della principessa Paola ha successivamente rin graziato suo padre e quindi lasposa ha tagliato la tradizionale torta nuziale distribuendone con gesto grazioso una fettina a ciascun invitato. Poco prima delle 17, Paola ed Alberto hanno lasciato la reggia in automobile raggiungendo un aeroporto nei pressi di Liegi. Di qui hanno spiccato il volo, su un aereo militare, per Palma di Maiorca, prima tappa del viaggio di nozze. Paola indossava un semplice abito da viaggio, Alberto un vestito sportivo. Apparivano raggianti. Dal castello all'aero porto hanno viaggiato rannicchiati sul sedile posteriore per sfuggire ai curiosi. L'auto era cosi veloce che nessuno ha potuto tenerle dietro. Mezz'ora più tardi gli ultimi invitati al banchetto si congedavano dalla famiglia reale e a bordo delle loro auto sgu sciavano silenziosamente dai viali della reggia. La Corte belga, per impedire ai curiosi d'importunare i principi, ha dato l'annuncio della loro partenza per Palma di Maiorca due ore dopo che l'apparecchio militare si era levato in volo, m. b,