Hassenforder primo a La Rochelle in una volata confusa e irregolare

Hassenforder primo a La Rochelle in una volata confusa e irregolare Il Gii*o di Fm* a Micia ssi avvicina ai I9 ire mi gì Hassenforder primo a La Rochelle in una volata confusa e irregolare Il belga Van Geneugden, ritenendosi danneggiato, reclama, ma la Giuria conferma il successo del francese • Baffi, trattenuto per la maglia, si libera con uno strattone - Tentativi di fuga di Rivière, Baldini e Angusti. - Cazala conserva la maglia gialla (Dal nostro inviato speciale) La Rochelle, 1 luglio. Zi ex-campione del mondo Jean Aerts, commissario tecnico della nazionale belga al «Tour*, ha convocato ieri sera la sua squadra. Ha detto, porgendo un foglio: «Firmate qui.')». E i ragazzi si sono lasciati sfuggire un sorriso, dal momento che si trattava di un messaggio di auguri per il matrimonio fra la Principessa Paola e il Principe Alberto. Ma, quando sembrava che il rimprovero per le poco buone prove sostenute dalla partenza del « Tour » fino a Nantes, fosse svanito in aria, Aerts, quasi si trattasse di un particolare senza eccessiva importanza, lanciò un avvertimento a bassa voce: «Ah, — mormorò — mi dimenticavo: domani fate attenzione; se non combinate nulla di buono, tornate tutti a casa, subito e in treno. Io, di brutte figure per colpa vostra, non ne voglio fare!». I ragazzi belgi chinarono il capo come bimbi colti in fla granfe. E oggi, sui 190 km. del la Nantes-La Rochelle, la squadra di Aerts ha fatto fuoco e fiamme dal principio alla fine, Ha animato con slancio incredibile almeno una trentina di fughe, sino alla fuga « buona », quella risolutiva, nata a una cinquantina di chilometri dal traguardo. Scattò Hoevenaers con alla ruota Robinson e Kersten. Adriaenssens si trascinò dietro Johnsson, Anglade e Bleneau, Van Geneugden se la vide con Hassenforder, Baffi, Voorting, Sabbadini. Tre belgi su 12. II successo sembrava a portata di mano. Invece, una vo lata disgraziata. Nell'entrata in pista, Sabbadini creò un po' di scompiglio, allungando una mano per acciuffare per la maglia Baffi. Baffi, con uno strat tone si liberò della stretta — a dir la verità piuttosto inno conte — e incominciò il più sbagliato degli tsprintsj. L'iiliana tenne la testa per un giro intero, obbligato però a questa tattica errata da un guasto alla catena della bicicletta, mentre, nella sua scia, Hassenforder e Van Geneugden andarono a spasso fino all'ultima curva. Qui i due partirono insieme, facilmente superando il tricolore. Van Geneugden diede l'impressione di spuntarla, ma Hassenforder lo strinse contro la rete. Volontariamente oppure noi «Hassen» è un tipo estroso, vecchia volpe ormai del mestiere, approfittò del momentaneo rallentamento del rivale e tagliò per primo il traguardo, fra le proteste vivacissime del belga che, sceso di sella, ri7icarava la dose, presentando un reclamo. Il reclamo veniva respinto, il successo era attribuito ad Hassenforder. Ciascuno la pensi come vuole, quel che conta ò il giudizio della giuria, una giuria intemazionale formata tutta da persone oneste. Sin qui, la disavventura della compagine belga, che, oggi, però, ha meritato ampiamente il perdono del suo severissimo commissario tecnico. Ma la tappa, oltre che di questo episodio finale, è vissuta di cento altri episodi, tra i quali, per forza di cose, occorre operare una scelta. E la scelta cade, secondo logica, sulle fasi che hanno visto all'opera i favoriti del «Tour», fasi che, grosso modo, sono state tre. La prima si è svolta dal 20' al SO" chilometro, allorché a due riprese Baldini ha tentalo il colpo. Se n'ò andato una volta con Adriaenssens, un'altra volta con Riviere, Geminiani e cinque belgi, ma, in entrambe le occasioni, il plotone ha inalberato il disco rosso, mandando a monte ogni cosa con furiosi inseguimenti. L'episodio numero 2 ha avuto come protagonisti Bahamontes, Rivière e Brankart, che, intorno al 100° chilometro, hanno sorpreso Baldini, che si e visto così costretto a una caccia scatenata per andare a raggiungere fuggitivi di tanto nome. L'episodio numero S, di gran lunga più interessante, ha preso l'avvio invece verso i due terzi della tappa. Quattordici uomini, fra cui Riviere, Anquetil e Baldini, hanno lanciato una grossa offensiva. A dir la verità, è stato Anquetil ad operare l'allungo, ma Baldini, che era stato avvertito da Baffi («Attento, Ercole, attento ad Anquetil. L'ho visto parlare per cinque minuti con Bobet!*), non si faceva cogliere in contropiede. Ai due si agganciavano Rivière, Cazala, Pauwels, Van Geneugden, Voorting, Groussard, Forestier, Baffi, De Jongh, Brankart Hassenfor¬ der, Ernzer; Gaul e Bobet rimasero indietro, in cinque chilometri il loro gruppo perse circa mezzo minuto. L'occasione per sferrare un attacco a fondo a Gaul era splendida, ma, nel breve giro di pochissimo tempo, il lussemburghese e Louìsoìi Bobet riuscirono invece ad ag¬ ganciarsi alla pattuglia dei fuggitivi. La tappa, insomma, è stata ricca di battaglia, in un'atmosfera che si fa nervosa. Si tratta delle ultime occasioni buone prima dei Pirenei. I velocisti da un canto e gli avversari di Gaul dall'altro cercano di sorprendere il lus- semburghese. Hanno cercato oggi, sia pure con scarsa convinzione (il perché non abbiano spinto a fondo è e resterà un mistero); tenteranno domani sui 201 lem. della La Rochelle-Bordeau.v. Un traguardo che affascina, quello di Bordeaux: la battaglia una volta ancora è assicurata. Gigi Boccacini Hassenforder (a destra) batte in una contrastata volata Van Geneugden (Telefoto)

Luoghi citati: Bordeaux, Hassenforder