Bisogna riorganizzare I'assistenza malattie

Bisogna riorganizzare I'assistenza malattie Ritorno alla fiducia ed abolizione dei fiscalismi Bisogna riorganizzare I'assistenza malattie Il progetto di un gruppo di medici - l punti principali: libera scelta del medico; fondo individuale per il pagamento delle visite - Le mutue dovranno provvedere ai ricoveri ospedalieri, agli esami, ai medicinali Nei giorni passati, sulla scorta di una vasta documentazione raccolta da primari d'ospedale, direttori sanitari e medici dell'Inani abbiamo illustrato alcuni dei difetti di cui è afflitta la più grande organizzazione mutualistica italiana; difetti da cui non vanno esenti altre mutue più piccole, indipendenti o aziendali. Esponiamo oggi, nelle sue linee sommarie, un progetto di riorganizzazione dell'assistenza malattia, illustrato a Torino durante il recente convegno nazionale di medicina assicurativa, sulla base delle conclusioni alle quali è pervenuta una commissione di studio presieduta dal professor Rotta e composta dai professori Fiandaca e Stoppani e dai dottori Diagoni Treves, Giovanhelli e Randazzo. « La necessità di riorganizzare l'assistenza malattia — ha dichiarato 11 prof. Rotta — è sentita da tutti gli interes sati: assistiti, medici, enti gestori: gli inconvenienti dell'attuale sistema hanno suscitato sempre critiche e lamentele. L'assicurazione, anzitutto, è incompleta, perché protegge contro malattie meno gravi e di minor durata, lasciando scoperte le altre ». Ciò, secondo il prof. Rotta è in contrasto dal punto di vista medico con l'andamento della morbilità (le affezioni di tipo cronico sono in aumento in confronto di quelle acute; e dal punto di vista sociale con la necessità di ciascuno di beneficiare dell'assistenza, quando per il lungo protrarsi della malattia vengono ad esaurirsi le possibilità economiche dell'individuo e della famiglia. D'altra parte l'erogazione dell'assistenza costa sempre di più (specie per quanto riguarda i medicinali) e si verificano tra, | mutua e, malato profondi e- gravi contrasti: la mutua tende a controlli più rigidi giungendo spesso a un fiscalismo insopportabile; il mutuato non si preoccupa di ridurre le richieste di prestazioni nei limiti di ciò che è strettamente necessario. Il sanitario, preso tra le contrastanti esigenze dell'ente e del mutuato, finisce per non saper più assolvere al suo compito con serenità: il rapporto di fiducia tra malato e medico è profondamente aiteratta, i Si'avverte il "girale decadimento della dignità e del sènso morale del medico, il quale spersonalizzato, preoccupato più dei vari moduli che della salute dell'assistito, tralascia la stia preparazione, e diserta gli ospedali che non gli garantiscono la carriera j. L'urgenza di mettere ordine in questa materia è evidente. Ed ecco come la commissione di studio formala ùa medici, di lunga esperienza in campo di assistenza sociale, ha tratteggiato la soluzione del problema. Oggetto dell'assistenza debbono essere tutte le malattie, e ogni altro stato fisiologico o patologico che riduca la capacità lavorativa dell'individuo (comprese le forme tubercolari e le malattie mentali, per le quali non sia necessario l'internamento in manicomio e le malattie infettive). Secondo il progetto di riforma, l'indennità giornaliera di malattia è corrisposta direttamente dal datore di lavoro; i contributi dell'assistenza sanitaria sono gestiti dagli enti mutualistici. L'assi¬ scmsassdgsptenpmsdelnaagqqvcinvlrdnasfsrtsmpgguiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiinii stenza medica generica e specialistica, ambulatoriale e domiciliare è libera a tutti, presso qualsiasi medico aderente al servizio assistenziale, a scelta del mutuato. L'assistenza ospedaliera è a carico dell'ente gestore, come pure gli esami di laboratorio. L'assistenza farmaceutica comprende la concessione di tutti i medicamenti inclusi in un elenco periodicamente aggiornato e un parziale rimborso per quelli esclusi. I contributi (e qui è la maggior novità del progetto) serviranno ad alimentare una doppia forma d'assistenza; una elargita dalle mutue (ospedaliera, farmaceutica, prestazioni integrative), l'altra affidata allo stesso mutuato (medica ambulatoriale e domiciliale, generica e specialistica). La quota di contributo relativa a quest'ultima assistenza sarà versata dalla mutua in un conto nominativo per ogni iscritto: ogni componente del nucleo familiare potrà prelevare le somme necessarie per le prestazioni mediche occorrenti. Il conto è di proprietà dell'iscritto: le somme saranno unicamente utilizzabili allo scopo prefisso. Tutti i medici, generici e specialisti, hanno diritto di far parte del servizio per l'assistenza malattia: il loro onorario, stabilito in base alle tariffe minime dell'Ordine, sarà pagato direttamente dal mutuato, il quale avrà perciò piena libertà di scelta presso gli studi privati dei medici o gli ambulatori dei vari enti. « La libertà del mutuato di iìiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiIiiiiiiiiiìi amministrare il proprio fondo malattia — ha dichiarato il prof. Fiandaca — costituisce un giusto riconoscimento della maturità sociale del nostro popolo. Essa porta come conseguenza al ripristino dei rapporti di fiducia tra medico e mutuato, alla libera scelta del medico curante e infine all'abolizione degli sgraditi controlli fiscali ».

Persone citate: Fiandaca, Randazzo, Stoppani, Treves

Luoghi citati: Torino