Una coppia di buoi sulla folla durante la corsa di Asigliano

Una coppia di buoi sulla folla durante la corsa di Asigliano Brivido alla tradizionale festa di San Vittore Una coppia di buoi sulla folla durante la corsa di Asigliano Gli animali si impennano, cadono in ginocchio, non feriscono nessuno - La processione e la distribuzione del pane benedetto DAL NOSTRO INVIATO Asigliano, lunedi mattina. Forse questo paese, a pochi chilometri da Vercelli sulla strada per Trino, è il solo dove si allevino buoi da corsa. Il trattore ha reso antieconomico l'uso del bue per i lavori nelle terre di risaia e per tale ragione nelle stalle non se ne vedono più. Ci sono, però, alcuni grossi agricoltori che ancora li tengono per farli correre una volta all'anno, nel giorno della festa di San Vittore, a soddisfazione di un voto che il! comune di Asigliano firmò con tanto di rogito notarile (ora conservato all'archivio di Vercelli) nel 1436. Quell'anno la peste uccideva gli animali e la popolazione, disperata di fronte al flagellò inarrestabile, si rivolse a San Vittore: « Se tu ci liberi per miracolo dalla moria, nói costruiremo una chiesa in tuo onore e faremo correre i buoi >. L'impegno, sottoscritto dai consoli in carica, fu rispettato. La chiesa venne costruita ed ebbe inizio la tradizione della strana corsa che neppure in tempo di calamità inai fu sospesa. Più che mirare ad un fine agonistico, essa volle essere, all'inizio, la prova dell'avvenuto miracolo: i buoi avevano ritrovata tanta forza da poter gareggiare in velocità. Il percorso varia sui 230-250 metri. Vi partecipano quattro coppie, aggiogate ciascuna a un carro con timone. In tutta Asigliano quest'anno sono state trovate ancora due coppie di buoi da corsa: le altre due coppie sono state affittate a Stroppiana ed a Pezzana. Gli animali non possono essere grassi, non debbono essere stanchi, vanno sorretti con « bombe », perché vincano la loro naturale lentezza. Non sappiamo se ci è concesso rivelare che ogni concorrente prepara la sua coppia con alcool: c'è chi dà cognac, chi vino, chi altre sostanze energetiche. La composizione della « bomba » e la somministrazione al tempo opportuno sono gelosi segreti, come pure il prezzo dell'affitto che può raggiungere anche le 30 mila lire. I buoi si mettono sul Alo della partenza e per ogni coppia ci sono due conduttori che corrono a lato, per guidare e pungolare. Dovrebbero servirsi soltanto del vincastro, tuttavia qualcuno riesce a sfuggire al i controllo della giuria e adopera | ! un bastone con alla punta un chiodo. La corsa ieri si è svolta a mezzogiorno e trenta, dopo la funzione in chiesa e la processione. I pronostici erano concordi sulla coppia di buoi asiglianesi, che già aveva vinto lo scorso anno a Caresana (l'altro Comun e dove si svolge eguale corsa: però, dicono ad Asigliano, la tradizione si ferma soltanto al 1600 e rotti) e ad Asigliano; e quest'anno ancora a Caresana 15 giorni fa. Invece, alla partenza hanno « rotto ». Evidentemente il conduttore dì destra ha pungolato | con eccessivo vigore il suo animale e questo con un balzo si è portato di traverso, costringendo il compagno a voltarsi a sinistra. Nella folla ci fu un momento di terrore: il bue lanciato è come un bufalo perché non vede ostacoli e la sua violenza d'urto è terribile. I due animali si trovarono con le zampe anteriori sul marciapiedi, poi si impennarono e caddero sulle ginocchia. I conduttori, bisogna dar merito, furono pronti a trattenerli per la cavezza e a bastonarli sul muso. I buoi si fermarono con le corna contro i bambini che la folla teneva dinanzi perché potessero vedere, senza arrecar danno a nessuno. Nel frattempo, le altre coppie volavano verso il traguardo. A pochi metri dall'arrivo, erano appaiate quella condotta dai fratelli Alvisi e l'altra da Gianni Olmo e Giancarlo Vermont!. Per una mezza testa vinse quella dei fratelli Alvisi. Ansimanti, la schiuma alla bocca, sfiniti i due buoi vincitori, che sono di proprietà dell'agricoltore Merlo di Stroppiane, vennero coperti con i drappi d'o nore e sul timone del carro fu legata la bandiera. Il diritto alla corsa è dispu tato ad una pubblica asta: vince chi offre un maggior nume ro di mine di grano. Anziché grano, però, si versa l'equivalente di 200 lire per mina. Quest'anno si è arrivati sulle cento mine. I denari servono alle spese della organizzazione c per l'acquisto del pane che, benedetto, oggi sarà distribuito in tutte le famiglie e offerto ai forestieri, come apportatore di grazie ed a preservazione dai malanni. Vien dato a pezzi persino agli animali da stalla. Il pane benedetto ieri mattina è stato portato in processione su un « carro trionfale », trainato da due buoi giovanissimi, insieme con l'urna del patrono e con un grosso cero. Curioso l'addobbamento del cero: dall'alto pendevano nastri multicolori, un cappello da uomo, un paio di scarpe da donna. Dicono che nastri, cappello, scarpe siano ad indicare che il cero è vestito. Perché jl cero debba essere vestito, confessiamo di non saperlo. a^ buoi concorrenti in piena azione in vista del traguardo di arrivo. Foco dopo scattata la foto, la coppia a destra, lanciatiulma, Irrompeva tra la folla

Persone citate: Alvisi, Foco, Giancarlo Vermont, Gianni Olmo

Luoghi citati: Asigliano, Caresana, Pezzana, Stroppiana, Vercelli