La Caglio davanti al magistrato nell'incomodo ruolo d'imputata di Guido Guidi

La Caglio davanti al magistrato nell'incomodo ruolo d'imputata Stamane, nel Palazzo di Giustizia di Roma La Caglio davanti al magistrato nell'incomodo ruolo d'imputata Querelata da Piero Piccioni, da' Ugo Montagna e dal parrucchiere Bruno Pescatori, pendono sulla ex «ragazza del secolo» 3 denunce per calunnia, é per diffamazione e una ventina per falsa testimonianza Nostro servizio particolare Roma, lunedi mattina. Anna Maria Caglio dovrebbe stamane varcare la soglia del Palazzo di Giustizia, per presentarsi dinanzi al magistrato che si sta interessando al caso di cui è protagonista. Diciamo che « dovrebbe », perché esiste la fondata probabilità che il giudice istruttore, dott. Gattucci, come già decise qualche mese /a, allorché ebbe la necessità di interrogare Piero Piccioni e Ugo Montagna, rinvìi a un altro giorno l'interrogatorio della ragazza, avendo avuto sentore che la notizia era venuta a conoscenza dei giornalisti. E' questa; comunque, la seconda volta che la < ragazza del secolo» (gli anni passano anche per lei, naturalmente; ma, ormai, Anna Maria Caglio è destinata.a essere conosciuta per sempre con questo appellativo) si troverà sola, in un ufficio all'ammezzato del Palazzo di Giustizia, al cospetto del magistrato nel¬ l'incomodo ruolo di imputata. E' al dicembre scorso, alla vigilia di Natale, che risale la prima visita della ragazza al giudice istruttore, trasferitasi a Parigi verso la fine di settembre, Anna Maria Caglio chiese a novembre il ff?tnoi;o del suo passaporto. Il dottor Gattucci aveva iniziato allora l'esame del voluminoso incartamento della posizione processuale di Anna Maria Caglio, contro la quale esistevano da tempo tre denunce per calunnia, una ventina per falsa testimonianza e quattro querele per diffamazione. Preoccupato che in giro avesse preso a circolare la voce secondo la quale Anna Maria Caglio avrebbe avuto intenzione di non rientrare, in Italia, ma di chiedere alle autorità francesi l'ospitalità, asserendo che nel suo Paese era vittima di una persecuzione politica, il magistrato ordinò immediatamente che il passaporto della ragazza non venisse rinnovato. Anna Maria Caglio, allora, dopo aver dichiarato ai giornalisti che non o i i i , , o aveva alcuna intenzione di nascondersi o di fuggire, e che si sarebbe presentata in Tribunale non appena la Giustizia italiana avesse avuto bisogno di lei, la mattina del 2-1 dicembre scorso, poco prima di mezzogiorno, bussò alla porta dell'ufficio dove il giudice istruttore stava lavorando. « Sono qui — disse con un cordiale .sorriso — se lei vuole interrogarmi subito...*. Il dott. Gallucci non le fece neanche finire il discorso. c Lei verrà qui, quando io lo riterrò opportuno » replicò severo. E la ragazza, presa in contropiede, fu costretta ad andarsene. Da quel giorno sono trascorsi cinque mesi. L'i's'(ru'ttoria nei confronti di Anna Maria Caglio ha proseguito per la sua strada con molta lentezza. Sono stati interrogati rapidamente: Piero Piccioni, che si è limitato a confermare la sua denuncia per calunnia, presentata quando Anna Maria Caglio disse che il giovane musicista aveva determinato la morte di Wilma Montasi lasciandola svenu ta sulla spiaggia di Tor Vaianica; più a lungo Ugo Montagna, che ha rimproverato alla Caglio (denunciandola per calunnia) di avergli attribuito l'accusa di averla posta sotto sequestro in casa, di avere tentato di avvelenarla, di ave re commerciato in stupefacenti, di aver corrotto l'allora capo della polizia, dott. Pavone, e di avere aiutato Piccioni a eludere le indagini; poi il parrucchiere per signora Bruno Pescatori, anche lui fir matario di una denuncia per calunnia perchè Anna Marui Caglio a Venezia disse che aveva tentato di indurla, dietro un compenso, a tacere alcune circostanze o per lo meno ad attenuarle; inoltre, sono stati interrogati il gen. Pompei, il gesuita padre Dall'Olio e altri personaggi di quella complessa storia che prende origine dalla morte di Wilma Montesi, In che modo Anna Maria Caglio (alla quale il magistrato ha voluto riservare la forma meno severa per interrogarla: un semplice mandato di comparizione, anziché spiccare un mandato di cattura come inizialmente si supponeva) si difenderai Sempre che il magistrato, questa mattina, non decida di rinviare l'interrogatorio a un altro giorno, per evitare che Anna Maria Caglio sia importunata dai giornalisti e dai fotografi, la ragazza sa già quale è la linea di condotta da seguircelo mi sono limitata a riferire circostanze e dettagli di cui sono venvta a conoscenza durante la mia permanenza ac. canto a Ugo Montagna, traendo delle conseguenze logiche, autorizzate, d'altra parte, dall'atteggiamento e dal compor tamento del mio amante ». In sostanza, poiché esiste una sentenza del Tribunale di Venezia, coti la quaie si esclu- dsUttidrcvdlci de tassativamente ogni responsabilità di Piero Piccioni e di Ugo Montagna nell'affare Montesi, Anna Maria Caglio si batterà por dimostrare che la sua iniziativa non fu determinata da dolo. - ■■■ ■ Infatti, perché sussista il reato di calunnia è necessario che vi sia nell'imputato « lo volontà di incolpare qualcuno di un reato, con la consapevolezza dell'innocenza dell'incolpato ». Là giurisprudenza in proposito, è costante. La Cassazione di recente ha affermato che c il reato di calunnia in tanto può dirsi perfetto in quanto all'elemento materiale della falsa incolpazione si accompagni quello psichico, che consiste nella tiòlantà di commettere il fatto e nella consapevolezza della innocenza dell'incolpato. Tale consepevolezza flitd venire meno per condizioni subiettive, determinate anche da erroneo apprezzamento di fatto da parte dell'agente, senza che corrisponda la volontà di addebitare fatti non veri t. E' facile prevedere che Anna Maria Caglio, la quale, non senza una adeguata preparazione, diciamo così, giuridica, affronterà la nua rbattaglia, destinata a non essere né breve né semplice, adeguerà le proprie dichiarazioni e la propria linea difensiva ai concetti fissati dalla Corte Suprema. < Non era mia intenzione di accusare degli innocenti — dirà presto a poco, cioè, la rarjrzza —nt" credevo realmente di denunciare dei colpevoli ». Guido Guidi

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