Il belga Noël Foré trionfa nell' infuriare del maltempo
Il belga Noël Foré trionfa nell' infuriare del maltempo LA PARIGI-ROUBAIX RISOLTA DA UNA LUNGA FUGA Il belga Noël Foré trionfa nell' infuriare del maltempo Coraggioso tentativo di Conterno e bella ripresa di Defilippis, che, superata una crisi, si è classificato tredicesimo (primo degli italiani) - Coppi al 44° posto Nostro servizio particolare rì e 0 i o e o a , o o , e k . Roubaix, lunedì mattina. Anche questa volta, ha vinto un fiammingo: Noel Foré, un ventiseienne nato nei pressi di Gand, non eccessivamente quotato alla borsa ciclistica internazionale, bnxché abbia partecipato al Tour 1958 nelle file della squadra belga. E' stata questa la sorpresa riservataci dalla 57» Parigi-Roubaix la quale ha del resto assegnato i migliori punti rft merito anche agli altri rappresentanti del ciclismo fiammingo dal momento che ben nove ne troviamo tra i primi dieci arrivati. Non sono tuttavia mancati gli episodi di rilievo. Abbiamo assistito ad una grande, seppur non troppo fortunata, prestazione di Angelo Contorno, al sensazionale ritorno sui primi di Nino Defilippis, il quale, in crisi dopo una settantina di chilometri e considerato dai più ormai alla deriva, all'arrivo a Roubaix risultava il primo degli italiani. Per i nostri colori questi sono i fatti salienti della corsa di ieri, disputatasi sotto la pioggia in un inferno di fango e di pavé, alla media quasi da primato di km. 1,2,760 all'ora. Una competizione spasmodica, tutta sussulti, che non ha concesso tregua a nessuno e il cui indiavolato ritmo ha fatto vittime famose. A 50 chilometri dall'arrivo, dopo essere stato uno dei principali animatori, crollava il vincitore della Milano-Sanremo Miguel Poblet, vittima del freddo e dei crampi; ad appena venti chilometri da Roubaix spariva dalla scena Roger Rivière, sul quale erano puntate tutte le speranze francesi, pure lui provatissimo. Gli stessi Van Looy (per la verità, vittima di una caduta) Anquetil, Bobet, Van Bacie, mai furono in grado di recuperare il terreno che essi avevano dovuto concedere al gruppo dei quindici fuggitivi, partito verso la grande ot>ventura prcssapoco ad Amicns.. Questi quindici, si ritrovarono alla fine in tre soli sulla pista di Roubaix dopo una fantastica galoppata di 1S0 chilometri. Qualche altro tra i protagonisti fu vittima della sfortuna, in special modo il belga della Carpano Van Aerde che, ferito seriamente al capo e alla spalla sinistra in una caduta, doveva essere trasportato in autoambulanza all'ospedale di Roubaix. Coppi, per chi lo intervistava dopo l'arrivo, non ha avuto che una sola risposta: « Lasciatemi stare, mi sento morire ». Una frase che riassume ed illustra l'inesorabile severità di questa 57a Parigi-Roubaix. Centoquarantatré corridori, al *via» dato sotto una pioggia gelida e penetrante. I belgi della Carpano aprivano immediatamente le ostilità con De Pauiv (raggiunto dopo cinque chilometri) e, in seguito, con Derijcke. Questo secondo tentativo appariva più concreto, tanto che Derijcke transitava a Chantilly (km. 29) con 55" sul plotone e 1,5" sull'italiano Fini della Bianchi, uscirò dal gruppo. A Creil (km. 37) i due fuggitivi si riunivano in testa, con l'SO" sul plotone, e continuavano la loro azione ad un ritmo di $3 all'ora, malgrado la persistente pioggia ed il forte vento che soffiava di fianco. L'audt'ce avventura di Fini e Derijcke si concludeva però a Breteuil (km. 85), ma la reazione del gruppo aveva fatto nel frattempo qualche vittima illustre. Una ventina di corridori erano rimasti attardati e tra questi anche Nino Defilippis e coletto, vittima di una foratura. I due torinesi rientravano tuttavia sui primi dopo qualche chilometro di furioso inseguimento. Un breve periodo di tregua, poi una nuotiti offensiva. Tredici uomini, tra cui Conterno, Graczyk, Scodeller, Falaschi, Everaert e ancora Derijcke e poi (aggiuntisi nella traversata di Amiens) anche Miguel Poblet, Groussard e Van Kerkove, si installavano al comando della corsa, mantenendovisi ad altissima andatura, malgrado il maltempo che imperversava con accentuata violenza. Doullens (km. HI) era attraversata dai quindici in fuga con 55" di vantaggio sui primi inseguitori condotti da Ri¬ vqdtDrndnpftvul2tfpp vière, Van Steenbergen, Anquetil e Darrigade. La scalata della breve salita successiva toglieva di scena Everaert, Derijcke e Oelibrandt, per forature o guasti meccanici, ma non modificava la situazione: i dodici superstiti infatti avevano ad Arras (km. 182) l'io" sul plotone, nel quale erano nel frattempo rinvenuti tutti i ritardatari. Poco dopo i fuggitivi rimanevano in undici per una foratura di Gazala, ma il loro vantaggio aumentava a 2'10" all'uscita da Henin-Lie tard, cioè alle porte dell'* inferno del pavé ». A questo punto Poblet è colto dai crampi e Conterno buca. Il mecca¬ nico della Carpano cambia a velocità incredibile la ruota di € Penna Bianca» che, atteso per ordine di Gìacotto dal belga Borra, rientra sui primi superando un'indescrivibile teoria di vetture e motociclette. La corsa è entrata sul pavé del Nord, la cui prima vittima è Anglade, costretto a fermarsi ad Evin per una foratura. I superstiti perdono definitivamente Poblet (che con uno sforzo disperato era riuscito a rientrare) e Groussard, poi anche Falaschi. La selezione durissima continua, a dieci chilometri dall'arrivo fuggitivi sono soltanto più tre e nella volata Foré, il più fre¬ sco, non ha difficoltà a spuntarla. Mario Bordone Ordine d'arrivo: 1) Noel Foré che compie 1 262 chilometri in ore 6 0P"J0" alla media di km. 42,760; 2) Desmet Gilbert; 3) Janssens; 4) Van Looy a 57"; 5) Sabbadini; 6) De Bruyne; 7) Demulder; 8) Van Daele a l'04"; 9) Aerenhouta; 10) Impania; 11) Schotte; 12) Elliott; 13) Defilippis a l'22"; 14) Keteleer; 15) Scodeller; 16) Groussard a l'53"; 17) Conterno; 18) Kerkove a 2'08"; 19) Darrigade a 2'17"; 20) Baffi; 21) Loulson Bobet a 3'02"; 44) Coppi a |7'39".
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