Lotta vivace tra gli assi del Tour e vittoria di Graczyk a Rennes

Lotta vivace tra gli assi del Tour e vittoria di Graczyk a RennesRivière, Baldini e De Bruyne protagonisti di tentativi di tuga Lotta vivace tra gli assi del Tour e vittoria di Graczyk a Rennes Favero terzo al traguardo - L'italiano ha guadagnato in classifica due minuti di vantaggio nei confronti dei ciclici più forti Cadute di Bruni e Gismondi, per fortuna senza conseguenze - Oggi prova a cronometro su un percorso di 45 chilometri (Dal nostro inviato speciale) Rennes, 29 giugno. Il fronte della monotonia si sta rompendo, anche se a dominare sono sempre le due « nazionali » di Francia e d'Italia. Oggi ha vinto Graczyk, per un grazioso regalo del suo compagno di squadra ed amico Varrigade, che, proprio sul traguardo, gli ha ceduto il primo posto e il conseguente minuto di abbuono, ma, tra i dieci uomini che insieme si sono affacciati al comando sulla pista del civettuolo velodromo di Rennes, c'erano due italiani. Uno, Baffi, festeggiava il suo onomastico, e la sconfitta allo « sprint » l'ha un poco amareggiato; l'altro, Favero, secondo classificato nel « Tour» del '58, ha guadagnato nel confronto degli altri « assi » 2'18". Il bottino è buono ed è arrivato giusto in tempo: domani si disputa la tappa a cronometro ed il nostro « capitano di riserva », non eccessivamente abile nella lotta contro il tempo, può così gareggiare in relativa tranquillità senza affaticarsi troppo nel tentativo di tener testa agli « assi » della specialità. Giornata di battaglia, insomma, quella di oggi. I campioni, nonostante la lunghezza del percorso — di ben 286 km. — e lo scatenarsi successivo di sei uragani di inusitata violenza, hanno finalmente deciso di dichiararsi battaglia non solo a parole, e la cronaca è tutta un fitto intrecciarsi di fughe, condotte a ritmo elevato, e di disperati inseguimenti. L'esempio buono lo ha fornito ancora una velia Riviere, il quale verso il 28 km. si è messo a scappare in compagnia di Reitz. Il 'tedesco non era certo il compagno ideale per un tentativo serio ed il « recordman » dell'ora, dopo una ventina di minuti di pedalate a ifi km. dì media, si arrendeva. La parentesi di calma, mentre si abbatteva uno degli spaventosi temporali, era rotta da De Bruyne, al quale si accodavano Planckaert, Gismondi, Christian, Utset, De Groot ed Everaert. L'impegno profuso dal belga nella fuga obbligava gli assi a una pronta rispista: scattavano Anquetil, Bobet e Rivière con Baldini, Gaul, Geminiani, Baffi, Padovan e altri uomini di minor fama; venti chilometri soltanto durava il «match », ma erano venti chilometri ventre a terra. La pattuglia dei campioni vinceva la partita, la andatura calava di colpo. Scoccava l'ora di Baldini. La maglia iridata (per provare le gambe, dirà all'arrivo) partiva di slancio ed alla sua ruota restavano Jenssen e Kool: quest'ultimo, gregario di Gaul, si accorgeva di essere nella scia di Baldini e si fermava; Ercole con il belga, si divertiva a continuare per un paio di chilometri, quindi rallentava. I francesi, alle sue spalle, avevano dato t'anima per non lasciarlo andar via -ed erano ormai li, con la lingua fuori dallo sforzo. Si ricomponeva il gruppo e subito fuggiva Geminiani: Baldini ricambiava la cortesia, seguendolo come un'ombra; Geminiani, con un sospiro, alzava bandiera bianca. Ma i due, un minuto dopo, si trovavano d'accordo; filavano con Meneghini, Gismondi, Darrigade, Pipelin, Busto, Bruni, Bouvet e Van Aerde, e i dieci conquistavano in un batter d'occhio un vantaggio di quasi 1'. Geminiani e Darrigade allora si davano da fare ad ostacolare il tentativo, ma il trio in bianco, rosso e verde teneva duro; la sfortuna dava lo « stop ». In discesa, una macchina, superava il gruppetto. Geminiani involontariamente stringeva Meneghini e lo faceva cadere, Bruni che gli veniva dietro compiva un volo spaventoso, trascinando a terra anche Gìsmollai. Molta la paura, pochi i danni; ma la fuga, senza l'appc.to degli italiani, finiva. Cento chilometri dall'arrivo, gruppo compatto. Il cielo ormai si era aperto, alla pioggia si era sostituito un vento gagliardo ed un sole implacabile. Era la volta di Galdeano e di Privat, ai quali si aggiungeva no De Jongh, Baffi ed Everaert, poi Pipelin, poi ancora Darrigade ed Hoevenaers, infine Favero e Graczyk. Dieci in tutto. Nonostante la presenza di Favero, i quattro « nazionali » di Francia collaboravano al tentativo con notevole ardore. Il vantaggio della pattuglia prese a salire: un minuto, *'. 3', V. I francesi tiravano sempre come dannati, nessuno riusciva bene a capire il perché. Nel le retrovie fu Louison Bobet a preoccuparsi, andò accanto alla macchina del C. T. Bidot e gli brontolò qualcosa: Bidot volò sui primi e diede l'ordine ai bianco-rosso-blu di non tira- Bruni (da sinistra), De Jongh, Baffi, Privat seguiti da Graczyk e Darrigade (Tel.) zione di Baldini, che svolgeva sorridendo le funzioni di gregario, fu in entrambi i casi implacabile. I dieci riuscirono a conservare al traguardo 2'18" di vantaggio sul plotone dei « grandi»: la volata ebbe poca storia, i due italiani accusavano la stanchezza. Darrigade e Graczyk ebbero in pratica via libera verso il trionfo, il i trzo della loro squadra, che consolidava in tal modo la sua posizione di predominio. Calzala conservava', in tanta confusione, la sua maglia gialla; sempre 27" avanti a-Gauthier; Anquetil, .Baldini, Bobet, Rivière e Gaul restavano ancora legati insieme nella classifica generale. Saliva in su Favero: da 20° che era,.staccato di IV 46" dal «.leader», Vito diventava 13° a 9'28" da Cazala. Domani il <: Tour », finalmente svegliatosi dalla sua apatia, va a- cronometro da Blain a Nantes, per 45 km. 330 m. di strada a saliscendi. Domani sera i « grandi » non saranno più sullo stesso grudino della graduatoria, non avranno più lo stesso tempo. Le nostre speranze puntano su Baldini. La lotta c a tre: contro il campione del mondo si battono, ad armi pari, Anquetil e Rivière. I due francesi, favoriti dalla relativa lunghezza della tappa, vogliono vendicare, magari con gli interessi, la sconfitta di recente patita a Forlì. Qualche < outsider » ? Eccoli in ordine di preferenza: Saint Brankart, Suarez, .Graf e Bono. Su 45 km. di corsa, anche le sorprese sono possibili. Gigi Boccacini ORDINE DI ARSIVO della Roucn-Rcnnes: 1. Graczyk, 286 km. in 8,6'36", media km. 35,265 (tempo con l'abb.); 2. Darrigade (tempo con l'abb. 8,6'06"); 3. Favero; 4. Hoevenaers; 5. Baili: b De Jongh; 7. Pipelin; 8 Galdeano; 9. Privat; 10. Everaert, tutti col tempo del primo; 11. Bruni a 2'18", che batte in volata il gruppo comprendente, fra gli altri tutti gli assi CLASSIFICA GKNKRALE INDIVIDUALE; 1. Gazala, 32.59'W; 2. Gauthier a 27"; 3. Vermeulin a l'42"; 4. Annaert a l'45" ; 5. a pari merito: Schellemberg o Picot a l'56"; 13. Favero a 9'28" ; 14. Baffi a 9'32" ; 21. Bahamontes a 11-17" ; 22. Fabbri a 11'31"; 28. Cestari a 11'50"; 35. a pari merito: Gaul, Baldini, Anquetil, Bobet, Rivière e Suarez a 12'46"; 51. id.- id.: Bartolozzi, Gismondi e Geminiani a 13'07"; 70. Falaschi, 33,12'33". l — i i re più; il vantaggio di colpo incominciò a diminuire. Con l'andar del tempo, sembrò persino che anche questo tentativo dovesse sortire un brutto esito, ma l'ardore di Baffi e di Favero teneva in piedi la baracca. Non tutti, dietro, si diedero per vinti: Anquetil operò ancora un pericoloso allungo, imitato da De Bruyne; la rea¬

Luoghi citati: Forlì, Francia, Italia, Rennes, Vito