L'insegna In ferro di una fabbrica precipitò tu una donna e la uccise

L'insegna In ferro di una fabbrica precipitò tu una donna e la uccise L'insegna In ferro di una fabbrica precipitò tu una donna e la uccise Colpo di vento o insudiciente ancoraggio ? - Il Tribunale riconosce la "causa di forza maggiore,, e assolte i proprietari dall'accusa di omicidio colposo I titolari di una vetreria sono stati processati Ieri in Tribunale per omicidio colposo perché l'insegna della loro ditta cadendo uccise una donna. Il fatto avvenne la mattina del 22 dicembre 1954. Spirava un forte ven.o caldo, perché nella nostra città la pressione barometrica era scesa ad un livello molto basso, il più basso di tutta l'Italia. Due donne, Maddalena G!ila In Benso di 41 anno e la madre Maria Gilli ved. Ghia di 71 anno, entrambe abitanti in via Rovigo 26, passavano per via Francesco Cirio: la prima si recava al lavoro, la seconda a far compere a Porta Palazzo. Quando furono dinanzi al numero 7 una folata di vento fece crollare l'insegna in lamiera, pesante ben 240 chili, con la scritta c Vetri specchi e cristalli - Ditta Picco & Martino»; l'insegna cadde sul marciapiede e colpi le due donne. La figlia fu dichiarata guaribile in un mese, la madre decedette in seguito alle forlte riportate. Il processo discusso ieri aveva come imputati i fratelli Pietro e Luigi Picco di 57 anni e 55 anni, abitanti il primo in corso Regina Margherita 188 e il secondo In via Pesaro 50. Il perito d'ufficio geom. Jahler affermò che l'insegna cadde perché era legata soltanto con fll di ferro, per di più arrugginito dal tempo, mentre sarebbe stato necessario che fosse fissata con bulloni nel calcestruzzo. 11 perito aggiunse che la velocità del vento quella mattina non era per nulla eccezionale per Torino. Il consulente tecnico della difesa, ing. Colonnelli, escluse che l'ancoraggio fosse Insufficiente e dichiarò che la caduta doveva essere stata causata da una tromba d'aria violentissima. Il direttore dell'istituto meteorologico regionale prof Barla depose che per spostare un peso di due quintali il vento doveva somare a 70-90 chilometri all'ora. Il P.M. dott. Toninelli ha chiesto la condanna a 5 mesi per i due imputati affermando che per Imperizia e negligenza essi non avevano provveduto ad opportu¬ ni collaudi e periodiche revisioni nella sistemazione dell'insegna. I difensori aw. Barosio e Chlusano hanno Invece sostenuto che il fatto accadde per causa di forza maggiore, quindi non prevedibile. Il collegio, presieduto dal dott. Fagge, ha assolto 1 due Picco per insufficienza di prove, cancelliere Casatclli.

Persone citate: Barla, Barosio, Benso, Colonnelli, Maddalena G, Maria Gilli, Toninelli

Luoghi citati: Italia, Torino