Il camion si fermò sull'autostrada con i fanali del rimorchio spenti

Il camion si fermò sull'autostrada con i fanali del rimorchio spenti Il camion si fermò sull'autostrada con i fanali del rimorchio spenti Queste le testimonianze raccolte dalla "Stradale,, sulla sciagura di Settimo - L'autista del pullman non scorse l'ostacolo e andò a schiantarsi con estrema violenza La Polizia Stradale sta compie-1 tondo l'inchiesta sul tragico Incidente avvenuto mercoledì notte a quattro chilometri circa da Settimo, sull'autostrada Torino-Milano: incidente conclusosi con la morte dell'autista del pullman di linea St. Vincent-Torino, Teresio Silvetti di 27 anni, abitante in via Genova 207, e col ferimento di undici passeggeri. Le indagini, dirette e coordinate personalmente dal comandante, maggiore Sabatini, hanno confermato un particolare gravissimo. Il rimorchio dell'autotreno fermo, nella notte buia e piovosa, sotto un cavalcavia, aveva le luci rosse posteriori spente. Subito dopo il tremendo urto mentre lo portavano all'ospedale, il bigliettario Dante Fava aveva dichiarato con assoluta sicurezza « le luci posteriori del veicolo contro cui slamo andati a cozzare erano spenta. Ci eiamo accorti dell'ostacolo solo a breve distanza, quando era Impossibile frenare o deviare ». Poco prima dell'incidente una « 600 > — pilotata da una persona che è stata rintracciata dalla Stradale — aveva rischiato di far la stessa fine: l'automobilista s'era poi fermato accanto alla cabina del camion per gridare improperi agli autisti ed invitarli ad accendere le luci. Ma non basta: altri conducenti di vetture, transitate a quell'ora sull'autostrada tra Chlvasso e Settimo, si sono presentati spontaneamente l'altro Ieri e ieri mattina al maggiore Sabatini e al maresciallo Scalaflotti per testimoniare che il rimorchio, effettivamente senza luci, era pressoché invisibile. Pesante, quindi, risulterebbe la responsabilità dell'autista dell'autotreno Salvatore Zangherati di 48 anni e del proprietario Antonio Stecca, ventottenne, abitante in cono Vercelli 193. Ricordiamo che, press'a poco nello stesso punto, contro lo stesso veicolo, due mesi fa, s'era schiantata di notle, in circostanze non ancora ben iccertate, l'« Appia •> dei due giovani coniugi ing. Alberto Beraldi e Giovanna Macciotta: entrambi erano morti sul colpo schiacciati fra i rottami della vettura. Allora o Stecca e lo Zangherati avevano dichiarato di essere completamente est:anei alla sciagura, sostenendo di viaggiare regolarmente sulla destra e d'avere le luci di posizione accese. Nessuno, comunque, era riuscito a spiegare come mai l'ing. Beraldi, abile ed attento guidatore, fosse andato a cozzare contro il rimorchio dell'autotreno in una notte di buona visibilità. Molto probabilmente nella giornata d'oggi il fascicolo contenente le risultanze dell'inchiesta della Polizia Stradale sarà trasmesso alla Procura della Repubblica: la quale riprenderà le indagini anche sul primo misterioso incidente.

Persone citate: Alberto Beraldi, Antonio Stecca, Beraldi, Dante Fava, Giovanna Macciotta, Sabatini, Salvatore Zangherati, Teresio Silvetti

Luoghi citati: Milano, Torino