Un mestiere in declino

Un mestiere in declino Un mestiere in declino Aumentano i minimi salariali per le domestiche: ma è sempre più difficile trovare ragazze disposte a servire in casa - Si accontentano di più incerti guadagni, per una maggiore libertà La Commissione provinciale, incaricata di rilevare il trattamento economico del personale domestico ha fissato le medie salarial; attualmente in corso nella nostra città. Le cifre, che serviranno di base al decreto prefettizia per stabilire i minimi retributivi, sono queste: 22.1)00 lire al mese per le tutto-fare a servizio intero, con vitto e alloggio; 26 mila lire per le cameriere (anche queste con vitto e alloggio); LJ mila lire per le cuoche. Per 11 servizio a giornata: 20 mila lire mensili per almeno 10 ore giornaliere e un pasto; 180 lire orarie per alméno 4 ore giornaliere. Non sono somme trascurabili: tanto più se si pensa che esse non rappresentano che una parte del salarlo reale. Bisogna aggiungervi il valore del vitto, dell'alloggio, del riscaldamento, del confort d'una casa moderna,/dèi vestiario da lavoro. Da 22-26 mila lire si sale senza difficoltà a circa 40 mila. Tutto sommato sembra chi quello della domestica stia diventando, a ragione, un lavoro ben remunerato. Mentre migliora il trattamento, però, diminuisce il numero delle persone disposte ad accettarlo. E' forse l'unico mestiere In Italia dove non vi sono disoccupati; dove la richiesta supera l'offerta. Un mestiere in sicuro declino, considerato pesante da chi lo presta, troppo oneroso per chi deve ricomrjensarlo Tra cameriere fisse e a giornata lavorano a Torino circa 15 mili donne.-Trovare oggi una domestica esperta è un serio problema. Le donne che vengono dalla campagna o dalla montagna, dal Veneto o dal Sud si adattano a « servire » ma solo per ^rève tempo: il loro obiettivo è 11 posto In fabbrica, anche se sanno che all'Inizio guadagneranno meno. Un'operaia cotoniera qualificata percepisce circa 30 mila lire mensili lorde; nelle categorie inferiori vi sono salari da 22 a 24 mila lire lorde mensili. Eppure, anche le ragazze friulane, che un tempo erano molto nu- inerose nelle case torinesi, sono ormai assai rare. Preferiscono emigrare in Svizzera, dove guadagnano di più e vivono i.i condizioni migliori. Molte poi che erano domestiche fisse, si trasformano in donne a giornata, per usufruire delle ore di liberta In casa propria, anche se è una soffitta. Quali le cause di questo fenomeno, ancora più accentuato a Torino, grande città Industriale, chi nel resto d'Italia? Se ne citano parecchie: da parte delle donne di servizio c'è 11 desiderio legittimo di affrancarsi da una vita che impone vincoli non sempre facili da sopportare; di limitare la propria prestazione d'opera ad un numero limitato di ore senza dover dipendere dalla * padrona» in qualsiasi momento; di guadagnare magari di meno, ma con maggiore indipendenza; di sottrarsi ai mutevoli umori di una forzata convivenza familiare. Da parte delle padrone c'è la difficoltà di trovare elementi fidati, che garantiscano la loro permanenza In casa per un certo numero di anni: di pagare salari noi: Indifferenti; di addossarsi la responsabilità di ragazze giovani eh* pretendono l'uscita serale ej qualche pomeriggio di libertà. Causa ed effetto insieme di questo stato di cose è il moltipllcarsi degli elettrodomestici: la madre di famiglia vi ricorre perché non trova la donna che fa al caso suo e d'altra parte — una volta trovato Il sussidio del mezzi meccanici — si accorge che le fatiche più pesanti della casa sono eseguite docilmente e a puntino. Le signore d'oggi ripiegano più volentieri sulle « donne a poste». Qui si presentano altri Inconvenienti: per nulla qualificate, in genere inesperte, lente e sbadate, difficilmente le donne à giornata soddisfano una padrona di casa. La quale, però, finisce per accontentarsi, anche se deve mutare spesso la sua scelta. Il problema più serio resta aporto per chi ha un'occupazione fuori casa e dei bambini da custodire, In questi casi la domestica fissa è indispensabile. Trovarla è difficile. Trovarla ottima, a parte la spesa, una rarità.

Luoghi citati: Italia, Svizzera, Torino, Veneto