Ghiani continua a negare il viaggio con Fenaroli e si dice disposto a sostenere qualsiasi confronto di Guido Guidi

Ghiani continua a negare il viaggio con Fenaroli e si dice disposto a sostenere qualsiasi confronto Colloquio di quattro ore, a Regina Coeìi, tra iì presunto sicario e il suo avvocato Ghiani continua a negare il viaggio con Fenaroli e si dice disposto a sostenere qualsiasi confronto « Quello, sera non ero io sai treno, ma un altro che viaggiò al mio posto » - Rotto il fronte tra i ine principali indiziati? - La perizia sai bigliettini sequestrati nel carcere romano ha accertato che furono scritti dal Fenaroli llllllllIIIIIItllllllllIlllllllllllllllllllllllIllllllllllll(Nostro servizio particolare) Roma, 22 giugno. « Non sono stato a Roma né il 10 né il 7 settembre » — ha sempre sostenuto Raoul Ghiani quando il giudice istruttore dott. Modigliani da un lato e Giovanni Fenaroli dall'altro gli hanno contestato che è stata trovata una prova per credere il contrario. < Non sono stato a Roma né il 10 né il 7 settembre: glielo ghiro ». — ha confermato oggi il giovane elettrotecnico milanese al suo difensore avv. Wladimiro Sarno che è andato a trovarlo in carcere intrattenendosi con lui per oltre quattro ore. Non solo: ma — secondo quanto ha dichiarato l'avv. Wladimiro Sarno — Raoul Ghiani è pronto a passare all'offensiva e nel modo più, vivace. «Al giudice istruttore ho parlato chiaro — ha detto l'elettrotecnico al suo legale — Io non ho viaggiato da Roma a Milano la sera del 7 settembre; purtroppo non so spiegarmi perché risultino segnati sul registro dei wagons lits il mio nome, il mio cognome, il numero della mia patente automobilistica: non so spiegare neanche perché Giovanni Fenaroli ora dica di avermi incontrato alla stazione Termini quella sera, di avermi fatto salire sulla vettura letto e di avermi pagato o prestato il danaro per pagare il biglietto. In ogni modo sono tanto sicuro di quello che dico da non aver alcun timore d'essere posto a confronto con colui che avrebbe viaggiato nella mede sima cabina letto nella quale sarei stato la sera del 7 set- llllllllllItllllllllllllItlllllIIIIIIIIIIIIllllllllllllllllB é a e e o o l — e o n i o . l e o — a l l l e o i l . n e e tembre. Rintracciatelo questo signore, fatelo venire qui davanti a me e vedrete che dirà certamente di non avermi mai veduto. Quella sera, insomma, non ero io sul treno, ma un altro che viaggiò al mio posto ». Quale mistero — sempre che mistero sia e non si tratti invece di una disperata escogitazione difensiva, come l'accusa è certa che sia — si nasconda dietro a questa situazione è difficile, se non impossibile, dire per il momento. « Raoul Ghiani — ha spiegato l'avv. Wladimiro Sarno — è molto calmo, molto sicuro di sé. Quando la sera di giovedì scorso si venne a sapere in carcere che era sorto un contrasto fra lui e Fenaroli, il cappellano voleva confortarlo. Raoul lo ringraziò, ma aggiunse anche che non aveva bisogno di alcun conforto perché era tranquillo e non aveva nulla da rimproverarsi ». Raoul Ghiani intuì che la sua situazione andava peggiorando già nella giornata di lunedì scorso. Il giudice istruttore andò ad interrogarlo e gli chiese ancora una volta se fosse stato a Roma il 7 settembre scorso e Ghiani rispose negativamente. Qualche ora dopo il dott. Modigliani contestò la medesima circostanza a Giovanni Fenaroli ed anche la risposta del geometra fu egualmente negativa. Quarantotto ore dopo il magistrato tornò sull'argomento e Ghiani gli confermò di non essersi mosso da Milano quel giorno. -]Il giovanotto ignorava che po- chi attimi prima Giovanni Fenaroli lo aveva tradito. < Allora lei suppone — osservò il giudice — di essere la vittima di una trama diabolica organizzata ai suoi danni? ». < Io non suppongo nulla — replicò Ghiani. — Io so soltanto che il 7 settembre non ero a Roma>. <Ma se io le portassi davanti qualcuno che la smentisse? », insistette il magistrato. < Lo faccia pure osservò subito Ghiani — lo faccia pure. Non esiste nessuno, dico nessuno, il quale in buona fede possa dire di avermi visto a Roma il 7 settembre, VS settembre, il 9 settembre, il 10 settembre e così uia». L'avv. Sarno ha poi riferito Che nel corso del confronto di giovedì scorso tra il suo difeso e il geometra Fenaroli si sarebbe svolto il seguente dialogo: Fenaroli, rivolto al Ghiani che negava d'aver viaggiato con lui la notte del 7 settembre siti treno n. 19: Tu non ricordi perché confondi la datay. Ghiani: «Non è possi bile ». Fenaroli: «Cerca -di ricordare. Ci siamo incontrati occasionalmente. Tu mi salutasti: buona sera ingegnere. Mancavano 15 minuti alla partenza del treno. Io ero sceso un momento per comprare sigarette e giornali in un chiosco ». Fenaroli, in sostanza ha ripetuto a Ghiani tutte le circostanze riferite dal conduttore Rodolfo Gorl. « Cerca di ricordare. Ho chiesto al conduttore se non vi fosse un posto letto anche per te ». Ghiani: iLei si sbaglia, ingegnere ». Fenaroli: c Ma se tu mi dicesti: " Viene a Milano con met">. Ghiani: < Si 'sbaglia ». Fenaroli si rivolgeva a Ghiani usando il « tu ». La cosa ha sorpreso l'avv. Sarno che è intervenuto per chiedere al suo difeso come mai accettasse il « tu » dal geometra. Ghiani: « Perché è più anziano di me, e in migliori condizioni economiche ». < D'altra parte — ha commentato questa mattina Ghiani parlando con il suo difensore — io potrei essere venuto a .Roma per due motivi: per incarico di qualcuno o per un lavoro della ditta Vembi. Ebbene : in entrambi i casi non sarei venuto senza danari co me invece, secondo l'ammissione di Giovanni Fenaroli, sarebbe accaduto, tant'è che il geometra sostiene di avermi pagato il biglietto per viag giare in vagone letto ». «In sostanza — è stato chiesto allora all'avv. Wladimiro Sarno che forniva tutti questi chiarimenti — la situazione per Ghiani nonostante gli ultimi accertamenti non sareb be così compromessa come tutto lascerebbe supporre?». <Non vi è dubbio che dopo il primo momento — ha spiegato l'avv. Sarno — la situa zione appare esattamente ne gli stessi termini di come lo era sino ad una settimana fa. D'altronde sino a quando non si proverà l'autenticità del contenuto del registro nel quale appaiono il nome ed il cognome di Raoul Ghiani e il numero della sua patente automobilistica saremo sempre nel campo degli indizi. Non bisogna dimenticare che Ghiani smarrì a suo tempo la pa tente e che qualcuno potrebbe aver esibito questo documento proprio per attribuire a Ghiani una responsabilità che Ghiani non ha ». Ed allora: questo non è un modo come un altro per accusare Giovanni Fenaroli? La conclusione logica del discorso poteva essere questa. Senonché l'avv. Sarno, molto diplomaticamente, non s'è voluto pronunciare in proposito. E' forse prematuro dirlo: ma tutto lascia supporre che ormai, rotto il fronte, la battaglia per la difesa finirà- per ssnipfiIlgg svilupparsi su due direttrici e si avrà necessariamente Ghiani contro Fenaroli e viceversa. Intanto però, mentre la istruttoria sembra registrare per la giornata di oggi una battuta d'arresto sotto il profilo delle indagini, sul tavolo del giudice istruttore è finito un altro importante elemento. Il dott. Calogero, perito calligrafico, ha avvertito il magistrato che due biglietti sequestrati rispettivamente il giorno 5 e il giorno SI dicembre scorso in carcere mentre da Fenaroli stavano per essere recapitati il primo a Ghiani ed il secondo ad Inzolia sono stati scritti dal geometra milanese. In uno di questi due biglietti Giovanni Fenaroli invitava Carlo Inzolia a dire sempre al giudice istruttore di averlo accompagnato una sola volta alla Malpensa e di aver dimenticato nella macchina una busta gialla contenente alcuni documenti che, secondo invece Egidio Sacchi, sarebbero serviti a Ghiani per convincerò Maria Martirano ad aprirgli la notte del lo settembre il portone di via Monaci. E' quasi superfluo dire che Giovanni Fenaroli ha sempre respinto la paternità di questi biglietti scritti in carattere stampatello. Non vi è dubbio che i risultati positivi della perizia rendono sempre più complessa la situazione in cui s'è venuto a trovare il geometra milanese. Guido Guidi iiiililiiliniiliiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiililiililllllii