Più stretta collaborazione tra le famiglie e la scuola

Più stretta collaborazione tra le famiglie e la scuola II pensiero del Provveditore agli studi Più stretta collaborazione tra le famiglie e la scuola Un primo bilancio dell'anno scolastico - Nelle elementari hanno superato gli esami il 90 io degli alunni • Nelle medie promossi a scrutinio oltre il 50%; respinti dal 6 al 7% - Gli sforzi per rendere effettivo l'obbligo dell'istruzione tino al 14° anno di età cinelagdcnnmsgcovrnpsfrgpbtassladmdtddgmvcaAl di sopra dei giudizi particolari, che si possono fare su situazioni determinate e su casi singoli di studenti approvati o respinti, al chiudersi di ogni anno scolastico l'opinione pubblica si mostra sempre più sensibile ai fondamentali problemi dell'educazione e della scuola. E' una polemica che si rinnova ogni anno con un caricò di problemi che, anche quando rilevano gli aspetti critici delle nostre strutture educative, sono la testimonianza della fondamentale adesione del Paese all'ideale della scuola. E' una certezza acquisita or. mai, che la scuola è l'organo fondamentale della vita morale e culturale del nostro ordinamento sociale e che nessuna seria e duratura conquista è possibile, nell'ordine dei valori e della pratica, se non proceda da una consapevole e riconosciuta funzione della scuola. ■Tutta la nostra struttura scolastica è attualmente in moto, vive sono le ansie delle famiglie attente a seguire i successi e gli insuccessi dei propri figli. I risultati della scuola elementare, già pubblicati, hanno offerto una prova convincente della validità dei nuovi .programmi e della struttura ciclica. Gli alunni delle elementari, che hanno subito una vera e propria prova di esame per il passaggio da un ciclo all'altro, cioè gli alunni di II e di V, sono stati promossi per circa il 90% e si tratta di un risultato certamente ragguardevole, se si tien conto non soltanto delle difficoltà didattiche implicite nell'applicazione dei nuovi programmi, ma anche delle difficoltà esteriori, della scarsezza dei locali e dei mezzi, per cui il lavoro della scuola spesso deve svolgersi in condizioni inadeguate, che richiedono agli insegnanti uno sforzo di abnegazione e di volontà. In provincia di. Torino hanno inoltre funzionato, nell'anno scolastico, 106 classi di scuola post-elementare, organizzate in via sperimentale nelle zone più lontane dai grandi centri, sia per saggiare la problematica di questa nuova scuola,. sia per estendere il più possibile l'adempimento dell'obbligo scolastico, secondo la norma della Costituzione. Generalmente queste scuole hanno funzionalo in condizione di disagio, comunque hanno notevolmente contribuito ad elevare il tono della cultura nelle zone più povera ed hanno consentito a circa 1400 giovani di estendere la frequenza scolastica sino al 14" anno. Nelle scuole secondarie le percentuali degli studenti favorevolmente 'scrutinati sono state naturalmente più modeste. Il numero degli approvati in prima sessione supera notevolmente il 50%, mentre i respinti si aggirano fra il 6 e 1*8 %. Gli altri sono quelli che dovranno ripetere la prova in . una o più materie nella sessione autunnale. Questi dati, considerati con animo sereno, non sono, soltanto delle manifestazioni statistiche, se si tiene conto dei nuovi grandi problemi ai quali si viene aprendo la nostra scuola e che consistono in una formazione umana e morale sempre più approfondita. Il dibattito su questi problemi, che i rappresentanti della scuola seguono con responsabile e diligente impegno, si viene generalmente orientando, com'è noto, verso alcuni principi rinnovatori delle strutture, del funzionamento, del contenuto di cultura della scuola. La quale è un organiamo che ha forma e manifestazioni particolari di vita, ma, come tutti gli organismi che devono assolvere funzioni e ■ItlIIIItllllllllllllllllllIllllllllllllllIIIIIlllIllllllll compiti educativi, deve essere ■ cintegrata dall'azione concorde ae fiduciosa delle famiglie e del-! la società. sMentre la scuola mira a mi-Ugliorare continuamente l'opera iddei docenti, a rendere più efficiente la propria organizzazione e il proprio funzionamento nonché più adeguati i suoi mezzi e le sue strutture rispetto ai grandi fini da raggiungere, occorre vivificare la coscienza che l'educazione è opera complessa e impegnativa, alla quale devono collaborare, con coloro che in essa sono chiamati a svolgere la propria attività, quanti hanno verso i giovani sentimenti di affetto e di responsabilità morale. L'Associazione scuola-famiglia di Torino, guidata dal prof. Giovannozzi, con la collaborazione di premurosi educatori come il prof. Porzio e di amministratrici altamente responsabili come la professoressa Tettamanzi, ha contribuito largamente a creare intorno alla nostra scuola un sistema di rapporti cordiali con le famiglie, fondati su frequenti discussioni di problemi e aspetti particolari della formazione dei giovani. Continuare l'opera di collaborazione fra docenti e genitori e necessario e certamente giovevole a rendere viva e proficua l'opera di educacazione dei giovani, ch'è legata nsemsvcgal rinnovamento e allo svilup-j ' po di mezzi e delle strutture, ma è condizionata dalle idealità ispiratrici, che muovono la società e la cultura. Mentre la struttura dell'edilizia scolastica si viene progressivamente adeguando ai crescenti bisogni, come i vari tipi di scuola si adeguano alle ninniimmmmmnmiiiiiiiiMiiiinmiinnmir ■ caratteristiche necessità degli attuali ordinamenti tecnici, oc! corre non dimenticare, in qual siasi esame di problemi scola- Ut'ci, che l'odierno momento ideila scuola, per essere valido. non può non rispondere con sapevolmente alle pressanti esigenze tecnico-scientifiche del mondo attuale: ma deve rispondere sul fondamento della visione storico-ideale dell'educazione, la quale è sempre spiegamento di valori e ideali umani a base e a servizio di una preparazione e di una pratica realizzatrice. Ernesto Lama Provveditore agli studi

Persone citate: Ernesto Lama Provveditore, Giovannozzi, Porzio, Tettamanzi

Luoghi citati: Torino