La tredicenne scomparsa ritorna e accusa una locandiere romana

La tredicenne scomparsa ritorna e accusa una locandiere romana La tredicenne scomparsa ritorna e accusa una locandiere romana Era fuggita da Mestre dopo un rimprovero della madre - Dice di essere stata tenuta segregata nella pensione della capitale Mestre, 20 giugno. Emanuela Marcheslna, la ragazza tredicenne che il 6 giugno scorso era scomparsa dalla sua abitazione di Gazzeta, ha fatto questa notte ritorno in famiglia. Della scomparsa della giovane si erano occupati In questi giorni le questure e tutti i comandi dei carabinieri d'Italia. L'Interpol era stata interessata proprio ieri alle ricerche. Molte ipotesi erano state fatte sulla sparizione della ragazza. In un primo tempo si era pensato che la giovinetta fosse stata rapita dallo zingaro Franco Levach, autore di due altri ratti di minorenni, negli anni scorsi. Poi s'era detto che la tredicenne era stata vittima della vendetta di altri due zingari da lei sorpresi nel- la sua casa e fatti denunciare per furto. Emanuela Marchesina, invece, irata per un rimprovero materno, era andata a fare un viaggetto a Roma. Dopo avere ricevuto due schiaffi dalla madre, la ragazzina aveva attuato 11 suo piano di fuga: aveva sottratto da casa 60.0>K) lire ed era partita per la capitale. Il racconto sul soggiorno romano ha parecchi punti oscuri ed 1 carabinieri li stanno ora vagliando. La giovane ha fatto, tra l'altro, gravi accuse nel confronti della titolare di una pensione che l'aveva ospitata: costei, Gina R., pur essendo stata informata dalla ragazza che era fuggita da casa, avrebbe preteso per ospitarla 30.000 lire. In seguito — sempre secondo le dichiarazioni della tredicenne — la donna si sarebbe impossessata del resto della somma, custodita dalla Marcheslna nella borsetta. Gina R. si sarebbe poi premurata di procurare falsi documenti alla ragazza : avrebbe ingaggiato due testimoni, ricompensandoli con mille lire, e 11 avrebbe portati in Comune a testimoniare sulla identità della ragazza, alla quale sarebbero stati aggiunti quattro anni di età, e modificato nome e cognome in Michela Marchesini. Inoltre la donna avrebbe tenuto segregata la ragazza nella pensione. Un giorno l'avrebbe messa a letto con la figlia Ivana, di 16 anni, perché la polizia stava ispezionando la locanda. Concludendo, la ragazza ha detto che per tre volte aveva cercato di mettersi in contatto telefonico col suoi, ma che la Gina R., quando era giunta la comunicazione telefonica, avrebbe staccato il ricevitore e avrebbe poi comunicato alla centralinista che nessuno aveva chiamato Mestre dal suo locale. Questo particolare è stato confermato dall'esercente Bolgan di Mestre, che gestisce un bar di fronte all'abitazione della famiglia Marcheslna, .11 quale per tre volte era stato chiamato da Roma, ma non era riuscito a parlare oon alcuno. La questura di Roma è stata interessata alla vicenda. Emanuela Marohesina (Tel.)

Persone citate: Bolgan, Emanuela Marchesina, Emanuela Marcheslna, Emanuela Marohesina, Franco Levach, Gina R., Michela Marchesini

Luoghi citati: Italia, Roma