La carica di "Assalto disperato,, rischia di concludersi in tragedia

La carica di "Assalto disperato,, rischia di concludersi in tragedia Pandemonio mentre si gira un film al Valentino La carica di "Assalto disperato,, rischia di concludersi in tragedia Un cario circuito suscita una vampata e spaventa i cavalli sul ponte levatoio del Castello Medioevale - Le bestie imbizzarrite disarcionano i cavalieri e irrompono sui cineasti - Cinque attori all'ospedale: tutto da rifare Un gruppo di * banditi », una trentina, parte a cavallo parte a piedi, ha tentato ieri di espugnare il castello medioevale del Valentino. Ma i difensori sono riusciti a respingerli. La scena faceva parte di un film di cappa e spada, « Assalto disperato », diretto dal regista Giuseppe Scotese, ed è stata girata con tanto verismo che il capo dei banditi, il brigante Tacca, e quattro comparse sono finiti all'ospedale, mentre cinque cavalli, rimasti senza cavalieri, hanno fatto irruzione nell'interno del borgo medioevale a mettere il terrore tra la "troupe" dei cinematografari. Il capo dei banditi era impersonato dall'attore spagnolo José Jaspe di 54 anni, residente a Roma, e qui ospite all'albergo Bologna. Con la faccia resa più feroce dalla ispida barba, ingualnato da testa a piedi in una pesante armatura, egli doveva guidare la masnada al combattimento sul ponte levatoio. Ma il suo cavallo con lo zoccolo spelò un cavo che forniva la corrente elettrica alle lampade da riprosa: si sollevò un nugolo di scintillo che innervosirono le bestie e turbarono attori e comparse. Il regista dette ordine di rifare la scena. L'attore spagnolo parti in testa ai suoi, entrò sul ponte e già aveva la spada pronta ad iniziaiiiMiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiii iiiiiiiniMiiiii re il duello contro il comandante dei difensori (l'attore Fausto Tozzi), quando il cavallo, ricordatosi delle scintille, si adombrò, si rizzò sulle zampe posteriori e tra alti nitriti dette alcune poderose testate alle spallette del ponte. Il cavaliere invano cerca-" va di domarlo: irato volle usare le maniere forti e lo picchiò con un pugno sul dorso; il colpo fini su una borchia di ferro della sella e la mano si fratturò. Urlando per il dolore il Jaspe avrebbe voluto far retrocedere la cavalcatura, ma i suoi banditi — che in mezzo a tanto rumore credevano l'urlo parte della recitazione — già erano saliti sul ponte, si che si creò in quello stretto spazio una immaginabile confusione: il capo che si ritirava, gli altri che avanzavano. Uno dei «banditi», Umberto Azzolina di 30 anni, abitante in via Monastir 83, cadde da cavallo. L'armatura lo protesse dagli zoccoli e a gattoni egli cercò di passare tra le zampe degli animali che scalpitavano: il tutto contribuì ad aumentaro 11 trambusto. I cavalli si rizzavano, si urtavano, si adombravano e altri tre «banditi » vennero disarcionati e caddero nel fosso: Giovanni Mannocchi di 32 anni, attore del «Piccolo Teatro», abitante in via Stampatori 4; Mario Saracco di 44 anni, residente a Roma a Porta Maggiore 23; ed un terzo. L'Azzolina finalmente riuscì ad alzarsi, ma i difensori, convinti che tutto facesse parte della finzione scenica, appena fu a tiro con una sciabolata lo colpirono alla fronte mandandolo nuova mente a terra. La scena veniva intanto girata dagli operatori, sino a quando il regista non dette ordine di fermarsi. Tutti obbedirono, meno 1 cavalli, che, rimasti senza guida, irruppero nell'interno del borgo medioeva- iitiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiii mimiiiiiiiiiiiimiii le correndo per gli stretti viottoli. Uno sali per la rampa del castello, gli altri si misero a girare come i npazziti attorno alla fontana dello spiazzo. Ancora con addosso l'armatura l'attore Jaspe fu trasportato alle Molinette e qui giudicato guaribile in 20 giorni; l'Azzolina e il Saracco guariranno in una settimana, sempre secondo i medici delle Molinette. Il Mannocchi è stato ricoverato al San Giovanni.

Persone citate: Azzolina, Fausto Tozzi, Giovanni Mannocchi, Giuseppe Scotese, Mario Saracco, Tacca, Umberto Azzolina

Luoghi citati: Bologna, Roma