Su ventimila laureati ogni anno novemila avvocati e professori di lettere

Su ventimila laureati ogni anno novemila avvocati e professori di lettere I*a situazione della pubblica istruzione in Italia Su ventimila laureati ogni anno novemila avvocati e professori di lettere Circa 3000 i medici, poco meno di 2000 gli ingegneri - Dal dopoguerra ad oggi il numero degli allievi di ogni ordine e grado è in costante aumento, ma molto resta da fare, gli analfabeti sono ancora più di due milioni (Nostro servizio particolare) Roma, 19 giugno. Circa 7.00ff.000 di alunni hanno frequentato quest'anno le scuole italiane. L'analisi del dati statistici della popolazione scolastica di ogni ordine e grado, che rappresenta il 14 % degli abitanti del paese, ci consente di esaminare i vari aspetti della scuola italiana e il suo sviluppo del dopoguerra sino ad oggi. Nell'anno scolastico 1958-'59, da poco terminato, 4.795.225 alunni hanno frequentato le scuole elementari, 584.995 le scuole medie, 560.210 le scuole di avviamento, 73.368 le scuole tecniche e gli istituti professionali 297.270 i licei e gli istituti magistrali, 254.525 gli istituti tecnici, 35.410 le scuole e gli istituti artistici. Gli studenti universitari iscritti alle varie facoltà sono 222.820. La scuola elementare, che assorbe ovviamente il maggior numero di alunni, dal 1948 ad oggi ha avuto un incremento di oltre 300 mila alunni, con un conseguente aumento degli insegnanti elementari che sono passati dai 154.256 del 1948 ad oltre 180.000 di quest'anno. II fenomeno delle ripetenze si è notevolmente attenuato ed è aceso dal 1.014.225 del 1945-46 a poco più di 500 mila nell'anno scolastico 1957-58. A questa diminuzione ha molto contribuito la nuova legge che prevede ì cicli didattici in base ai quali le ripetenze sono previste dalla seconda alla terza classe ed al compimento della scuola elementare. Pur tuttavia v'è ogni anno un'alta percentuale di evasori dell'obbligo scolastico ed è ancora accentuata la dispersione scolastica: su 100 alunni iacrit-j ti alla prima classe elementare nel 1948-49 ne sono arrivati in quinta soltanto 57 e gli ultimi dati statistici ci dicono che su 100 iscritti alla prima elementare nel 1951-52 sono arrivati in quinta elementare 66 alunni. Inoltre le ultime indagini fanno ammontare ad oltre due milioni gli analfabeti da recuperare. Del tutto esiguo è il numero degli alunni delle scuole elementari non statali: poco più di 300 mila, vale a dire appena l'S <Jfc di quelli delle scuole statali. Le scuole medie e le scuole di avviamento, che dovrebbero rappresentare • 'là scuola d'obbligo dagli 11 ai 14 anni, sono state frequentate da 1.145.205 alunni, con un incremento rispetto al 1954-55 di 250 mila unità e di circa 660 mila rispetto al 1945-46. Gli alunni delle scuole medie (584.995) superano quelli delle scuole di avviamento (560.210) e ciò è dovuto in parte al fatto che mentre sono numerose le scuole medie non statali, sono pochissime quelle di avviamento. Gli alunni delle scuole medie non statali, infatti, sono 122.350 centro 43.200 delle scuole di avviamento. La scuola media è maggiormente frequentata nell'Italia del Centro-sud, mentre nel Nord, dove è maggiore la possibilità di occupazione nelle industrie, molti giovani preferiscono orientarsi verso la scuota di avviamento. II Piemonte che rappresenta il 7% della popolazione del Paese, ha più di settantamila alunni di scuole di avviamento e cioè lì 12% degli alunni dello stesso tipo di scuola. C'è inoltre da osservare che il titolo di studio di scuola media di primo grado (media ed avviamento) nell'Italia centrale e soprattutto nell'Italia meridionale viene sfruttato quasi esclusivamente per la partecipazione ai concorsi per la carriera esecutiva delle varie branche della amministrazione statale. Tenendo conto del numero degli alunni che annualmente giunge al compimento della scuola elementare si calcola che oltre 400 mila raga:. :i non proseguono gli studi. Gli istituti di secondo grado (licei, magistrali, istituti tecnici) sono stati frequentati da 551.795 alunni che corrispondono a meno della metà degli alunni che frequentano le scuole di primo grado. La suddivisione per tipi d'istituti è la seguente: 152.740 alunni di licei classici, 53.940 di licei scientifici,' 90.590 di istituti magistrali, 254.525 di istituti tecnici. Il numero degli alunni degli istituti magistrali è di gran lunga superiore alla possibilità di assorbimento. Ogni anno oltre 22 mila giovani conseguono l'abilitazione magistrale, mentre i concorsi, che vengono banditi ogni due anni, offrono la possibilità di sistemazione soltanto a sei o sette mila maestri. Anche il numero degli alunni usi licei classici è molto elevato, ed al contrario del tutto esiguo è quello degli alunni dei licei scientifici. V'è però da rilevare che la distribuzione per tipi d'istituti non è uniforme in tutta Italia; nell'Italia Centro-meridionale è prevalente l'indirizzo degli studenti verso il liceo classico e gli istituti magistrali, nell'Italia del Nord si preferisce orientare i giovani verso il liceo scientifico e gli istituti tecnici. La popolazione scolastica degli istituti tecnici è così di' stribuita: istituti tecnici commerciali e per geometri 157.413 amndzgtaan1cottimziadieivtsat alunni, istituti industriali 53 mila 193, seguono gli istituti nautici ed agrari con poco più di 9 mila alunni ed a distanza con un migliaio di alunni gli istituti tecnici femminili. Rispetto al 1950-51 gli istituti di secondo grado hanno avuto un incremento di 213.571 alunni, di cui 76.326 nei licei e negli istituti magistrali e ben 137.245 negli istituti tecnici facendo segnare un preciso orientamento verso l'indirizzo tecnico. Negli istituti tecnici si nota un sovraffollamento degli istituti commerciali e per geometri ed una notevole carenza degli alunni degli istituti industriali. In questi ultimi anni si è sentita l'esiguità dei diplomati di questo tipo di istituti che è al di sotto delle esigenze delle varie attività industriali del Paese. Ciò in verità non è dovuto all'orientamento dei giovani ma alla deficienza degli istituti industriali che in tutta Italia sono appena 75. Ogni anno decine di migliaia di giovani si vedono respinta la domanda d'iscrizione per mancanza di posti. Conseguono annualmente il diploma di perito industriale (nelle varie specializzazioni) appena 4 mila giovani contro i 15 mila diplomati in ragioneria. Pochi sono anche i periti agrari: appena mille. Il numero degli alunni degli istituti di secondo grado statali ad indirizzo classico è di oltre 60 mila, mentre quello degli istituti tecnici non arriva a 20 mila. Passando ad esaminare la suddivisione dei 222.820 studenti universitari delle varie facoltà risalta in maniera evidente l'affollamento delle nostre università. L'Inghilterra, che ha circa gli stessi abitanti dell'Italia, pur avendo quasi un milione in più di alunni di scuole medie, ha solamente 82 mila studenti universitari, ossia un terzo di quelli italiani. La Germania ha oltre 4 milioni di alunni di scuole medie ed appena 140 mila studenti universitari. Ciò è dovuto al fatto che mentre negli altri paesi esistono corsi universitari a carattere professionale che rilasciano diplomi, in Italia non esiste via di mezzo tra. l'essere ..dottore ed essere un semplice diplomato di istituti di secondo grado. . L'eccessivo numero di studenti universitari crea in Italia un disagio che va a scapito del regolare proseguimerto degli studi. Lo dimostra il numero degli studenti fuori corso che sono oltre il 40 % degli iscritti. Gli studenti che si iscrivono ogni anno all'università sono circa 50 mila, vale a dire il 65 % dei giovani che finiscono gli studi di secondo grado. La suddivisione, per singole facoltà vede in testa gli studenti di giurisprudenza che sono oltre 48 mila; seguono quelli di economia e commer- ciò, circa 40 mila, lettere e magistero 35 mila, scienze matematiche fisiche e naturali 33 mila, medicina e chirurgia 26 mila, ingegneria 7 mila e poi tutte le altre con meno di 6 mila studenti. La facoltà di chimica industriale ha soltanto 760 alunni e quella di veterinaria 920. Altissima è la percentuale delle donne iscritte alle varie facoltà: ì'80r/o a lettere, il 62 % alla facoltà di magistero, il 50 % a farmacia, il 34 % a scienze matematiche, il 20 % a scienze politiche, il 17 % a giurisprudenza, il 16 % ad architettura, 111 % a scienze statistiche. Gli studenti chu ogni anno conseguono la laurea sono oltre 20 mila: circa 5 mila si laureano in giurisprudenza, 4 mila in lettere e magistero, 3 mila in medicina, poco meno di 2 mila in ingegneria. f. f.