Eisenhower si dimostra conciliante nelle condizioni dell'incontro al vertice di Antonio Barolini

Eisenhower si dimostra conciliante nelle condizioni dell'incontro al vertice Eisenhower si dimostra conciliante nelle condizioni dell'incontro al vertice Egli chiede che a Ginevra sia realizzato «qualche ragionevole progresso* Un incontro con De Gaulle potrebbe superare le divergenze franco-americane • l punti oscuri dell' incidente all'aereo mitragliato presso il cielo coreano (Dal nostro corrispondente) Washington, 17 giugno. Alla conferenza-stampa di Eisenhower, stamane erano presenti ben 228 corrispondenti di organi di stampa nazionali ed esteri. Il Presidente non aveva diretto contatto con i giornalisti da quindici giorni. La conferenza di stamane è stata importante, perché — in un momento estremamente delicato e carico soprattutto di voci — ha ricondotto ogni speculazione e incertezza alla realtà dell'interpretazione ufficiale. A proposito di Ginevra e della progettata conferenza al vertice, il Presidente ha detto: tPer quanto mi riguarda, io voglio ancora sperare di poter andare ad una conferenza di capi di Stato, non appena si dovesse giungere a qualche ragionevole progresso nei lavori di Ginevra ». Naturalmente Eisenhower si è richiamato in proposito alla dichiarazione fatta durante una preceden te conferenza-stampa, in cui chiedeva ai russi il riconoscimento dei patti sanciti e della posizione di « diritto » degli alleati; però ha preoisato che, per l'incontro alla sommità, non è necessario che si raggiungano specifici progres' si su problemi particolari; bastano progressi di ordine generale (Non si esclude che egli pensasse a trattative limitate al settore nucleare). Gli osservatori pensano che la sfumatura di maggior tol leranza, che sembra emergere dall'atteggiamento di stamattina del Presidente nei riguardi di Ginevra, sia dovuta al fatto che Macmillan è deciso ad iniziare una nuova azione personale distensiva. D'altra parte Kruscev, per nulla preoccupato di concludere le trattative in fretta e attraverso i normali canali diplomatici, punterebbe sulla prossima visita di Nixon a Mosca per una spettacolare spiegazione c a due ». Tanto più che presto il vice-primo ministro russo Kozlov verrà negli Stati Uniti e sarà ricevuto, come Eisenho wer stesso ha comunicato, al la Gasa Bianca. Il secondo argomento importante trattato dal Presidente, riguarda l'avvenuto attacco nel Pacifico di un apparecchio di ricognizione militare, da parte di Mig rossi (se non russi, visto che non sono stati identificati). Questo incidente, stamane era stato piuttosto drammatizzato. Eisenhower ha richiamato l'attenzione sul fatto che le notizie sono ancora molto imperfette e, per il momento, anche qualche circostanza potrebbe farlo supporre, non ci sono elementi bastanti per metterlo in relazione alla conferenza di Ginevra. E' assurdo, insomma, dargli un significato di avvertimento o di minacciosa pressione per sollecitare da parte alleata più docili atteggiamenti verso l'Est. L'episodio è stato molto emozionalmente ingrandito, a quel che pare, anche dalla non avvenuta reazione di fuoco dell'apparecchio americano: secondo le prime notizie, esso non sarebbe stato in grado di combattere, perché alle armi mancavano alcuni pezzi essenziali. In proposito il Ministro della Difesa Macelroy e tutta una serie di ammiragli, da quelli in Giappone al Capo di Stato Maggiore in Washington, han dovuto fare telefonate transoceaniche, imporre inchieste, domandare spiegazioni. Pare in realtà che, trattandosi di apparecchio anziano e adibito a normali servizi di ronda, sia stato colpito soprattutto sulla torretta, resa subito inservibile. Notizia anche questa che, se pare logica, tuttavia è ancora mal to imprecisa e insicura. Per quanto riguarda lo scacchiere internazionale e la politica estera, il Presidente, ancora, ha confermato che vi sono molti punti di divergenza tra America e Francia e che egli, se dovesse andare In Europa, penserebbe per prima cosa ad incontrarsi con il suo sLIIlIIIIIIIIII1Illlllllllli:illflIlilllllllllIlllllllllillllll vecchio amico e compagno di armi, De Gaulle, onde studiarne insieme la non ardua risoluzione. Parlando infine delle armi nucleari e delle conversazioni in atto per la « moratoria », Eisenhower si è rifiutato di dare- qualsiasi informazione sulla sua personale corrispondenza privata con Kruscev. (Anche questo particolare, tuttavia, conferma che sono in corso varie trattative non pubbliche). La conferenza stampa di oggi, è stata interessante, a nostro parere, anche per alcuni motivi di politica interna che vi sono emersi e che, data l'importanza degli argomenti, non possono non avere notevoli riflessi sulla stessa azione internazionale del paese. Nel settore legislativo, per esempio, il Presidente ha ribattuto il suo diritto di in-1 fluire con tutte le sue forze sul Congresso perché accetti le sue proposte nel campo degli aiuti all'estero, del pareggio del bilancio, della contrazione nelle spese del governo. Sul piano sindacale, polemizzando senza nominarlo, con Truman, Eisenhower ha confermato la posizione sua e repubblicana, di non intervento nella vertenza tra industriali e lavoratori dell'acciaio. Essa si trascina da tempo, con la possibilità di uno sciopero dalle enormi conseguenze sull'economia del paese. Ma il Presidente, in proposito, ha elogiato la proposta di un giornalista del Sud, il quale ha suggerito al governo, come unico suo intervento, di limitarsi a dare cifre obbiettive e sicure sulla vertenza. Antonio Barolini L t i presidente Eisenhower alla conferenza-stampa (Tel.)